Sardegna: “Competenza esclusiva su Fattoria Solare Siamaggiore”

La Regione annuncia l’impugnazione del parere favorevole espresso dalla Commissione Pnrr-Pniec. Aceper: “Interrogativi sulla possibilità di un dialogo costruttivo”

La Regione Sardegna ribadisce che non concederà autorizzazioni per impianti che non ricadano nelle aree idonee definite dalla Legge Regionale 20/2024. Il riferimento è al progetto agrivoltaico elevato Fattoria Solare Siamaggiore, per il quale l’ente annuncia l’impugnazione del parere favorevole espresso dalla Commissione Pnrr-Pniec. In una nota stampa, l’assessora regionale della Difesa dell’Ambiente, Rosanna Laconi, ribadisce che tale parere non è vincolante, non sostituisce la normativa regionale e “non ha alcun valore autorizzativo”.

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Nella foto, al centro, l’assessore regionale della Difesa dell’Ambiente, Rosanna Laconi (Fonte: sito web della Regione Sardegna)

L’autorizzazione finale “spetta esclusivamente alla Regione Sardegna, che applica la propria normativa di settore e che è obbligata al rispetto delle disposizioni, che vincolano tutti i procedimenti in corso, inclusi quelli già valutati dalla Commissione” sottolinea Laconi. L’assessora assicura che sarà garantito uno sviluppo sostenibile “senza derogare alle norme di tutela del paesaggio e della biodiversità”.

Sardegna chiede rispetto leggi regionali, Aceper chiede un “confronto aperto”

Sardegna Aceper
Veronica Pitea, presidente di Aceper.

Una “fermezza” che rischierebbe però “di rallentare lo sviluppo di progetti innovativi che potrebbero portare benefici economici e sostenibili al nostro paese” commenta Veronica Pitea, presidente di Aceper. Se la decisione della Regione Sardegna evidenzia un’importante attenzione nei confronti della salvaguardia del territorio, e del rispetto delle leggi regionali, “questa postura, però, può suscitare interrogativi sulla possibilità di un dialogo costruttivo tra le istituzioni locali e quelle nazionali in materia di energie rinnovabili” ribatte Pitea.

La visione dell’associazione, che riunisce consumatori e produttori di energie rinnovabili, è quella di “trovare un equilibrio tra le esigenze locali e le necessità di intervento per affrontare la crisi climatica con impianti di energia pulita”. Solo “un confronto aperto e proficuo” conclude Pitea, può consentire di favorire l’integrazione tra gli obiettivi di sviluppo sostenibile con “le regole e i piani che ciascuna Regione ha il diritto di seguire”.

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