Un baratto 2.0 che coinvolge il comparto della mobilità elettrica. Si presenta così il portale iBarter che, ispirandosi alla prima forma storica di compravendita, favorisce lo scambio bidirezionale di beni e servizi attraverso un pagamento virtuale.
Dopo un anno di rodaggio, in cui sono state completate le verifiche per l’attuazione del servizio ed è stata ultimata la piattaforma di gestione, nel 2011 il progetto è partito per “rendere semplice le compravendite tra le aziende e per offrire ai clienti una vetrina con la quale gestire autonomamente le proprie transazioni”, ci spiega Massimo Cirio, Socio Fondatore e Area Marketing di iBarter.
Il funzionamento è semplice: ogni società presente nel circuito inserisce la propria offerta e cerca prodotti e servizi che le possano interessare. Una volta che questi sono stati individuati, procede al pagamento attingendo ai crediti del proprio conto online, ovvero mettendo a disposizione del circuito i propri beni e servizi. Ad ognuno di questi viene attribuito un valore ed è acquistabile tramite pagamento virtuale. “La transazione è normata dallo spostamento di crediti virtuali – 1 Euro=1 iBcredit – così da ridurre al minimo i rischi. Se baratto i crediti ma non ricevo il materiale richiesto, iBarter interviene annullando la compravendita e restituendo il bene o il servizio a chi l’ha ceduto. Così evitiamo i classici casi di insoluto”, continua Cirio.
Al momento sono 800 le aziende iscritte al portale, ma non mancano i privati: circa 1800 utenti hanno la possibilità di barattare con un valore inferiore (come abiti o mobili) per riuscire ad acquistare crediti così da rivolgersi anche alle aziende. Le transazioni, circa 30 al giorno (seppur non sia possibile estrapolare un valore medio data la fase embrionale degli scambi), sono destinate ad aumentare: la sfida di Cirio è quella di “far crescere la presenza del comparto aziendale entro l’anno”. Con l’aumento del numero di adesioni l’augurio è quello di incrementare il numero di transizioni e, soprattutto, il potere d’acquisto dei privati, oltre che delle aziende.
Da due mesi è anche entrata a far parte del portale ParcoBici, hub promotore della bicicletta a pedalata assistita che, attraverso la vendita e il noleggio nella sede di Monza, già diffonde la cultura della mobilità sostenibile. Questa adesione consentirà di “comunicare al grande pubblico che esiste la possibilità di spostarsi agevolmente sfruttando una e-bike. La mobilità elettrica in Italia è un settore ancora poco conosciuto: iBarter può fungere da amplificatore della cultura della e-bike e può facilitare l’avvicinamento a questi mezzi”, si augura Stefano Forbici, tra i fondatori di ParcoBici.
L’azienda, che vende e noleggia mountain bike, bici pieghevoli e bici city per il trasporto quotidiano casa-lavoro, vuole “abbattere il costo della bici attraverso lo scambio e acquisire altri servizi che non fanno parte del nostro core business”, come sottolinea Forbici. ParcoBici ha scelto iBarter per far conoscere “la mountain bike a pedalata assistita che può essere venduta a 1600 crediti o noleggiata a 200 crediti e 40 euro per lunghi periodi”. Agli iBicredit è necessario, infatti, affiancare l’euro per “la manutenzione: ci sono dei costi vivi per il quale occorre la moneta”. La bicicletta in questione è stata acquistata nel giro di pochi giorni da un’azienda vitivinicola per controllare il raccolto in maniera più agevole anche sugli sterrati in salita.
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