La geotermia è una fonte rinnovabile che permette di utilizzare il calore prodotto dalla terra per scaldare e raffrescare le nostre case senza consumo di fonti fossili.
Una start up del Massachusetts Institute of Technology, Quaise, sta lavorando per arrivare a una tipologia di pozzo geotermico pari a 20 km di profondità raggiungendo temperature fino a 500°C. Per farlo userà una perforazione rotativa convenzionale per poi spingersi oltre con un sistema di vaporizzazione.
In attesa che una simile tecnologia sia applicabile, ci sono diverse opportunità per usare pozzi geotermici a bassa e media entalpia su diverse aree del mondo. In questo l’Italia è un paese fortunato perché caratterizzato da un’opportunità di fonte geotermica importante “Tuttavia oggi la geotermia in Italia copre il 2% del fabbisogno energetico nazionale. L’Italia in pochi anni potrebbe arrivare tranquillamente al 30-40% del suo fabbisogno termico coperto da energia geotermica pulita” Andrea Ferrara, capo sviluppo di Fri-El Geo azienda specializzata nel comparto.
L’intervento nel corso del panel Il panorama delle rinnovabili in Emilia-Romagna che si è svolto a Key Energy Transition Expo presso la Fiera di Rimini.
Geotermia come fonte energetica alternativa
La realizzazione di impianti geotermici con reiniezione di scarico fumi nel sottosuolo rappresenta una opportunità di produzione energetica a impatto zero di emissioni nell’ambiente molto interessante da sviluppare per il sistema paese che guarda alla transizione energetica verde. Questo anche perché come ricorda Ferrara “richiede tempi di realizzazione di medio periodo” grazie alla grande disponibilità presente sul territorio italiano e alla mappatura del sottosuolo italiano, “che è tra i migliori sottosuoli al mondo” spiega.
Inoltre rappresenta una fonte di energia stabile in quanto viene costantemente emessa dalla Terra.
Il progetto di geotermia in Emilia Romagna
“L’Emilia Romagna è la Regione che per prima ha creduto nel nostro progetto geotermico. Nel 2022 il nostro primo impianto geotermico a Ostellato, in provincia di Ferrara, ha ottenuto in poco tempo tutte le autorizzazioni ed è oggi in fase di perforazione. Sarà pronto nel 2025 e darà energia completamente pulita ad una serra idroponica del nostro Gruppo di oltre 30 ettari e alla vicina zona industriale” inoltre chiarisce il capo sviluppo di Fri-El Geo, “L’impianto fa parte del nostro progetto Pangea: abbiamo individuato 100 possibili installazioni geotermiche nel solo bacino della Pianura Padana, potenzialmente in grado di ridurre il consumo di gas italiano di oltre 9,6 miliardi di metri cubi (fino al 15% del consumo nazionale) e di diminuire le emissioni di CO2 nell’atmosfera di oltre 17 milioni di tonnellate nel solo nord Italia, ad oggi tra le aree più inquinate d’Europa”.
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18 di questi progetti sono in pipeline e nei prossimi 3 anni avvieremo 3 o 4 cantieri a Cesena, Ferrara e anche in prossimità di grandi città, come Torino e Milano, dove abbiamo già stipulato accordi con A2A per portare il teleriscaldamento green nel capoluogo lombardo.
Serve “chiarezza normativa” per far crescere il comparto
Sono molti gli operatori pronti a partire, secondo lo specialista di Fri-El Geo, a cui però serve un chiaro “sostegno delle Istituzioni”. “Siamo soddisfatti di come sia cambiato l’atteggiamento e l’interesse della politica e in particolare del MASE per le fonti rinnovabili” sottolinea Ferrara ma per questo chiarisce serve “Chiarezza e sicurezza del quadro normativo sia per gli operatori nazionali che per gli investitori internazionali che sono alle porte, incentivi alle rinnovabili e alla geotermia, semplificazioni delle procedure e infine misure per la riduzione del rischio imprenditoriale, come già avviene in altri Paesi europei, come la Francia o la Germania.”
Una fonte a cui stanno guardando anche gli Stati Uniti
La geotermia può rappresentare un’opportunità non solo per l’Italia. Un esempio importante di sviluppo lo vediamo in Islanda che ha meso a frutto il potenziale della sua peculiarità di area altamente vulcanica. ma come abbiamo detto non serve essere sul limite di un vulcano per poter usufruire di un potenziale geotermico.
L’analisi che il Dipartimento di Energia americano ha svolto sulla geotermia mostra un interessante potenziale per il comparto. GeoVision prevede che, attraverso miglioramenti tecnologici, la capacità di generazione di energia elettrica geotermica ha il potenziale per aumentare a più di 26 volte l’attuale distribuzione, fornendo l’8,5% di tutta la U.S. generazione di elettricità. Dall’analisi tra l’altro emerge che con delle riforme normative volte all’ottimizzazione dei tempi di realizzazione degli impianti sarebbe possibile raddoppiare la capacità geotermica entro il 2050.
Nel settore non elettrico, l’analisi identifica il potenziale di mercato per le pompe di calore geotermiche equivalenti a fornire soluzioni di riscaldamento e raffreddamento a 28 milioni di famiglie e il potenziale economico per 17.500 sistemi di teleriscaldamento geotermico a livello nazionale.
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