Mobilità elettrica: il motore creato senza l’uso di terre rare

In Europa aumentano gli autobus 100% elettrici

Passi avanti per la mobilità elettrica in Europa: quattro autobus immatricolati su 10, infatti, sono 100% full electric. Una notizia che si aggiunge alla recente presentazione, all’Industrial Vehicle Technology Expo di Colonia, di una nuova gamma di motori elettrici silenziosissimi, ad alto rendimento e prodotti senza l’utilizzo delle terre rare.

L’autore del brevetto è il Green Silence Group, un polo italiano che ha unito le competenze di Settima Meccanica, Motive e Spin. L’obiettivo è abbattere non solo l’inquinamento, acustico o ambientale, ma anche eliminare definitivamente l’utilizzo dei magneti permanenti.

I motori elettrici sincroni, prodotti con l’uso dei magneti, hanno infatti dei rotatori più pesanti, che risultano poco dinamici e sono quindi soggetti a cali di rendimento in conseguenza del loro normale progressivo riscaldamento durante l’uso. I motori proposti dal gruppo Green Silence, noti come ‘Spinrel’, invece, garantiscono prestazioni energetiche costanti e l’abbattimento dell’inquinamento acustico grazie alle caratteristiche meccaniche. Prevedono inoltre un alto tasso di riciclabilità e l’azzeramento dell’attività mineraria, che ha un forte impatto ambientale.

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Ciò consente di ridurre la dipendenza dall’approvvigionamento estero e dalle oscillazioni di mercato legate al prezzo delle terre rare provenienti dall’Asia, utilizzate nella produzione di magneti permanenti, rendendo così più sostenibile anche la fase di smaltimento dei motori.

In UE 4 autobus su 10 sono elettrici

Grazie ai progressi tecnologici, l’elettrificazione del trasporto pubblico locale su gomma rappresenta una realtà sempre più affermata a livello europeo. È quanto emerge dallo studio “L’evoluzione dell’elettrificazione del trasporto pubblico locale”, presentato da Eurac Research, Motus-E e Sustainable Bus, secondo cui ormai ci sono tutti i presupposti per intercettare a pieno questo trend anche in Italia.

In Europa, il mercato dei bus urbani ha visto negli ultimi anni una crescita significativa: nel 2023 hanno rappresentato ben il 73% dell’immatricolato, con l’elettrico che si è conquistato il 40%. Una tendenza che a livello comunitario risulta in linea con gli obiettivi Ue in base ai quali, entro il 2030, i nuovi autobus urbani dovranno tagliare le emissioni del 90%, e raggiungere le emissioni zero per le nuove immatricolazioni dal 2035.

In questo contesto, l’Italia si trova a dover recuperare terreno rispetto agli altri grandi Paesi europei. Nel 2023, infatti, solo il 27,5% dell’immatricolato italiano di bus urbani è stato elettrico. Anche i dati sul parco circolante dei bus urbani indicano l’importanza di un intervento, con un’età media dei veicoli operativi in Italia di 10,3 anni, superiore di circa il 33% rispetto a Paesi come Francia, Germania, Spagna e Regno Unito.

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Il futuro del trasporto pubblico in Italia

L’attesa iniezione di nuovi fondi europei per il TPL rappresenta un’opportunità imperdibile per accelerare in Italia il processo di elettrificazione delle flotte di autobus. Una speranza di replicare lungo tutta la Penisola le best practice osservate già in città come Genova, Milano e Torino, dove circola più della metà dei bus elettrici immatricolati nel nostro Paese tra il 2022 e il 2023.

Secondo lo studio, nel 2050 la flotta di autobus italiana sarà composta per l’88% da veicoli elettrici e per il 9% da mezzi a idrogeno, con benefici estremamente significativi sulla qualità dell’aria nelle città e sulla riduzione delle emissioni climalteranti

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