Renco piantumerà alberi in Congo, mentre Saipem faciliterà l’estrazione di fossili in Guyana ed Egitto.
Renco lavora a un progetto di rimboschimento nella repubblica del Congo
La Renco, attiva nella progettazione di infrastrutture energetiche, ha firmato con le autorità congolesi un accordo. Il contratto prevede il rimboschimento di un’area di circa 42.000 ettari ubicata nella regione del Pool (a nord di Brazzaville).
Il progetto si inserisce nel piano di rimboschimento nazionale (Pronar: Programme Nationale d’Afforestation et de Reboisement) portato avanti dal Ministero per le Foreste e prevede il rimboschimento nell’area di interesse con alberi di acacia.
Prevede, inoltre, lavori di conservazione per le aree forestali isolate già presenti. La superficie è stata data in concessione per un periodo di 30 anni.
All’inizio è prevista l’assunzione diretta di 250 persone in loco più altre centinaia in maniera indiretta.
Oltre a programmi di carattere sociale, le comunità locali potranno continuare con le loro attività agricole necessarie per la sussistenza delle persone che vivono in prossimità della zona di interesse del progetto.
L’iniziativa consentirà l’assorbimento di circa 30 milioni di tonnellate di carbonio, realizzato in conformità con il meccanismo Verified Carbon Standard (Vcs) elaborato nell’ambito del Protocollo di Kyoto.
Nel quadro del progetto è prevista la realizzazione di un grande vivaio che, nel pieno delle sue attivita’, dovrà fornire settecentomila piante al mese per il rimboschimento
Renco lavora nella Repubblica africana dal 1999 attraverso la controllata di diritto congolese Renco Green.
L’investimento previsto è di circa 80 milioni di euro.
Saipem ottiene nuovi contratti in mare per un valore complessivo di circa 1,2 miliardi di dollari
Le attività saranno localizzate in Guyana ed Egitto
Il primo contratto proviene da ExxonMobil Guyana, soggetto ad autorizzazioni governative. È relativo al progetto di sviluppo del campo petrolifero Uaru situato nel blocco di Stabroek, al largo della Guyana, a una profondità di circa 2.000 metri.
L’attività prevista dall’accordo prevede la progettazione, la fabbricazione e l’installazione di strutture sottomarine, riser, flowline e ombelicali per un grande impianto di produzione sottomarino.
Saipem eseguirà le operazioni utilizzando le sue navi, tra cui Fds2 e Constellation.
Fatte salve le necessarie autorizzazioni governative, l’assegnazione consente l’avvio da parte di Saipem di alcune attività limitate, quali l’ingegneria di dettaglio e l’approvvigionamento.
L’altro contratto è stato assegnato da Petrobel e riguarda il trasporto, l’installazione e il pre-commissioning di 170 km di ombelicali per il campo di Zohr.
Saranno trasportati e installati tra la piattaforma di controllo centrale, a 70 metri di profondità e il campo sottomarino, a 1.500 metri di profondità, collegandosi ai sistemi di produzione esistenti.
L’inizio dell’attività in alto mare è previsto per il terzo trimestre del 2023.
Il valore dei lavori è di circa 1,2 miliardi di dollari.
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