Prysmian, Saipem ed Eni difendono la proiezione globale dell’energia tricolore tramite cavi, perforazioni e laboratori solari
Il gruppo Prysmian ottiene una commessa in Medio Oriente
Prysmian ha sottoscritto un nuovo accordo del Lightning Project. Il contratto prevede l’installazione dei cavi sottomarini per l’interconnessione HVDC da 320 kV negli Emirati Arabi Uniti.
La commessa Lightning Project da €220 milioni è stata assegnata a gennaio 2022 da Samsung C&T all’interno del suo consorzio EPC con Jan De Nul Group con una Limited Notice to Proceed (LNTP).
Abu Dhabi National Oil Company (ADNOC) e Abu Dhabi National Energy Company PJSC (TAQA) hanno annunciato il 23 settembre 2022 il Financial Closing del progetto strategico da 3,8 miliardi di dollari.
L’obiettivo è alimentare e decarbonizzare le operazioni di produzione offshore di ADNOC.
Questo nuovo collegamento HVDC permetterà di sostituire l’attuale fornitura in mare di energia di ADNOC con una fonte a terra di energia pulita. Riducendo così l’impatto ambientale e le emissioni di CO2.
Le operazioni di installazione marine saranno eseguite dalla Leonardo da Vinci, l’imbarcazione posa cavi tecnologicamente avanzata del Gruppo dotata di sistema di posizionamento dinamico (DP).
Le attività in acque basse saranno invece realizzate da Ulisse, la posacavi di Prysmian specializzata per operare in acque basse.
La tecnologia avanzata della Leonardo da Vinci consentirà inoltre tempi di esecuzione più rapidi e una riduzione delle emissioni di CO2, a ulteriore conferma della capacità di eseguire complessi progetti di installazione a 360°.
L’incarico ha un valore di 60 milioni di euro.
Il progetto comprende sia una tratta sottomarina di circa 134 km di cavi HVDC che una tratta sulla terraferma di 3,5 km di cavi HVDC. Il collaudo del progetto è previsto nel 2025.
Saipem sottoscrive nuovi accordi di perforazione sui mari mediorientali e africani
Saipem si è aggiudicata nuovi contratti di perforazione in mare. Tre sono in Medio Oriente e due in Africa Occidentale.
In Medio Oriente due contratti sono riferiti a due unità di perforazione Jack-Up ad alta specializzazione: Perro Negro 12 e Perro Negro 13, noleggiati da terzi per attività di perforazione e workover sui progetti specifici.
La durata delle operazioni sarà di cinque anni più due opzionali per la prima unità e di tre anni più un anno opzionale per la seconda unità.
L’inizio dei lavori in entrambi i siti è previsto tra il terzo e il quarto trimestre del 2023.
Il terzo contratto riguarda l’estensione quinquennale di un contratto già in essere per l’unità Jack-Up ad alte prestazioni Sea Lion 7. Si tratta di un’unità di perforazione auto-sollevante e altamente versatile in grado di operare fino a 375 piedi di profondità d’acqua.
In Africa occidentale, Saipem si è aggiudicata due contratti nelle acque ultra-profonde per operazioni di perforazione con la drillship di sesta generazione Saipem 12000.
Il primo contratto è stato assegnato da Eni Cote d’Ivoire per operazioni di perforazione a largo della Costa d’Avorio. Dovrebbero iniziare nel quarto trimestre del 2022 e confermare per circa sei mesi le attuali attività della piattaforma nell’area.
Il secondo contratto è stato assegnato da Azule Energy per la perforazione, il completamento e il collaudo di pozzi di sviluppo ed esplorazione al largo dell’Angola nel blocco 15/06 operato da Eni Angola S.p.A.
Il contratto avrà la durata necessaria per perforare e completare 12 pozzi fissi (durata stimata di 26 mesi). Prevede inoltre, la possibilità di proroga per un periodo facoltativo.
L’inizio delle attività è previsto per il 2023, in continuità con i precedenti lavori dell’impianto in Africa occidentale.
Le aggiudicazioni a lungo termine in Medio Oriente confermano la strategia di Saipem verso quest’area chiave per il proprio business e quelle in Africa Occidentale garantiscono la continuità delle operazioni in linea con la strategia di Saipem per il mercato delle acque ultra-profonde in quest’area.
Con questi ultimi, dall’inizio del 2022, Saipem si è aggiudicata nuovi contratti nel segmento delle perforazioni offshore per un valore complessivo di circa 1,6 miliardi di euro equivalenti.
Il valore complessivo dei lavori è di circa 800 milioni di dollari, al netto dei costi di leasing delle navi utilizzate.
Eni e Sonatrach inaugurano il Solar Lab
L’ad Eni, Claudio Descalzi, e il presidente e dg di Sonatrach, Toufik Hakkar, hanno inaugurato il Solar Lab in Algeria.
Inoltre, hanno posato la prima pietra di un impianto fotovoltaico da 10 MW a Bir Rebaa North (BRN), nel bacino del Berkine, Algeria sudorientale.
Erano presenti anche la presidente di Eni Lucia Calvosa, e il consiglio di amministrazione di Eni.
La scelta del sito algerino per la riunione del consiglio di amministrazione dell’azienda sottolinea l’importanza strategica del paese nordafricano.
Il Solar Lab dispone di diverse tipologie di pannelli fotovoltaici che verranno testati nelle condizioni estreme di irraggiamento dell’Algeria meridionale.
Saranno così raccolti e analizzati i dati, consentendo di identificare le tecnologie più efficienti. Il Solar Lab sarà aperto alle università e ad altre istituzioni pubbliche a fini di ricerca. Avrà quindi un valore strategico di promozione e sviluppo delle fonti energetiche rinnovabili in Algeria.
Insieme all’impianto fotovoltaico da 10 MW lanciato nel 2018, raddoppierà l’energia rinnovabile disponibile per alimentare i processi upstream.
Seguirà un altro impianto fotovoltaico presso il complesso produttivo Menzel Ledjmet East Project (MLE), sempre nel bacino del Berkine, il cui cantiere partirà nel 2023.
Commentando l’evento, Descalzi ha dichiarato: “La decarbonizzazione delle attività tradizionali è un pilastro della strategia net-zero di Eni e oggi celebriamo il forte allineamento tra Eni e Sonatrach verso la neutralità carbonica”.
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