Le conclusioni del G7 Finanza di Stresa

I sette Paesi più industrializzati del globo hanno ribadito l’importanza di finanziare “una transizione giusta verso il Net Zero”. C’è ancora molto lavoro da fare

I Ministri della Finanza e i governatori delle banche centrali del G7 si sono riuniti dal 23 al 25 maggio a Stresa, sul lago Maggiore, per discutere dei principali temi che li riguardano insieme ai direttori della Banca Mondiale, del Fondo Monetario Internazionale (FMI), del Financial Stability Board (FSB) e dell’OCSE.

Gli investimenti per la transizione verde

Come previsto, nel comunicato finale c’è un capitolo dedicato ai finanziamenti per il clima. I Ministri ribadiscono il loro impegno “ad aprire la strada alla transizione globale verso un’economia a zero emissioni nette e ad attuare quadri politici efficaci per mobilitare i sostanziali investimenti pubblici e privati che saranno necessari per raggiungere tale obiettivo”.

Inoltre, riconoscono “l’importanza della cooperazione internazionale per ridurre al minimo eventuali effetti di ricaduta negativi derivanti da politiche asimmetriche”. Per questo, hanno redatto un ulteriore documento che include una serie di opzioni strategiche per “una transizione giusta verso il Net Zero”.

A livello nazionale si propone, fra le altre cose, di:

  • garantire una progettazione coerente delle politiche climatiche;
  • massimizzare l’impatto degli investimenti sostenibili su crescita, produttività e innovazione;
  • esplorare il potenziale del carbon pricing;
  • affrontare gli impatti sociali degli strumenti adottati;
  • sfruttare la comunicazione pubblica per aumentare l’accettabilità e la legittimità delle politiche climatiche.

A livello internazionale, si suggerisce di:

  • considerare i diversi determinanti della rilocalizzazione delle emissioni di carbonio per attuare risposte politiche su misura;
  • monitorare i rischi di rilocalizzazione delle emissioni di carbonio man mano che le politiche di mitigazione del clima diventano più rigorose;
  • promuovere lo sviluppo di approcci comuni per la misurazione dell’intensità delle emissioni di prodotti, settori e Paesi.

Assicurazioni, banche multilaterali e cooperazione fiscale

Nell’ottica di ridurre il divario nella protezione assicurativa contro le catastrofi naturali, è stato lanciato anche l’High-Level Framework for Public-Private Insurance Programmes against Natural Hazards.

Il G7 ha poi riaffermato il sostegno ai Paesi vulnerabili, a partire da quelli del continente africano. In particolare, ha riaffermato il suo sostegno alla riforma in corso delle banche multilaterali di sviluppo, ribadendo l’importanza della revisione dei CAF (Capital Adequacy Frameworks) e del rifinanziamento di fondi come l’International Development Association (IDA).

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Per quanto riguarda la cooperazione fiscale internazionale, i Ministri si sono impegnati a firmare la Convenzione multilaterale sul “primo pilastro” entro la fine di giugno 2024. Nell’approccio a “due pilastri”, infatti, il primo è volto a rispondere al problema dell’arretratezza del sistema tributario e dunque a ricostituire il binomio fra luogo di produzione della ricchezza e relativa ripartizione dei diritti impositivi, mentre il secondo riguarda la limitazione della competizione fiscale fra Stati.

Nessun riferimento, invece, alla riduzione dei sussidi alle fonti fossili, né ai Diritti speciali di prelievo.


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