La carta è davvero sostenibile? Il futuro di un settore

L’industria della carta alle prese con la transizione verde

Tutti quanti ci siamo chiesti almeno una volta se sia più green leggere un libro in formato cartaceo oppure in digitale. Del resto, con l’avvento degli e-book e dei tablet su cui prendere appunti, è sembrato scontato che l’industria della produzione di carta potesse entrare in crisi. In realtà, in Italia, è un settore ancora molto florido: siamo secondi in Europa, dopo la Germania, e terzi al mondo per la produzione di macchine da printing e converting. Ma come siamo messi rispetto alla transizione ecologica?

A questa domanda si è provato a rispondere nel corso del convegno “La sfida della transizione: dalla prospettiva europea a quella globale”, l’Assemblea Pubblica della Federazione Carta e Grafica, che riunisce Assocarta, Assografici e Acimga.

Nel 2023 il fatturato dei settori appartenenti alla Federazione si è assestato a 21,2 miliardi di euro, cioè l’1,3% del Pil nazionale”, ha spiegato Michele Bianchi, presidente della Federazione. Si è registrato un calo del 13,4% rispetto al 2022, soprattutto nel settore cartario, dovuto principalmente all’inflazione che ha gonfiato i costi delle materie prime, della lavorazione e dell’energia. Il saldo della bilancia commerciale con l’estero, però, si conferma positivo, per un valore di 3,7 miliardi di euro. E si stima che la filiera coinvolga oltre 16mila aziende con più di 160mila addetti.

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Carta e transizione verde

Attualmente stiamo dando molta attenzione al tema della sostenibilità. I nostri stampati e imballaggi utilizzano la carta come prevalente materia prima, ovvero un materiale rinnovabile, riciclabile, biodegradabile e compostabile. Tutte caratteristiche ampiamente riconosciute dalla recente approvazione della PPWR (il regolamento europeo sui rifiuti e gli imballaggi)”, ha continuato Bianchi.

Secondo quanto riferito dalla Fondazione, infatti, i prodotti forestali come la carta, proprio perché alimentano un’economia dell’albero, sono essenziali per la promozione di efficienti sistemi di gestione del patrimonio forestale. L’industria cartacea italiana ed europea utilizza cellulosa di cui è verificata la provenienza e il rispetto delle normative nazionali a tutela dell’ambiente.

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Monica d’Ambrosio, Lara Ponti e Edo Ronchi

L’Europa ha disegnato un piano ambizioso di transizione ecologica che deve essere supportato da importanti investimenti di politica industriale uniti a piani concreti e fattibili di implementazione. Dal nostro punto di vista sono necessari un sistema unico di investimenti, che diventi attrattivo per i capitali esterni perché le risorse richieste sono ingenti; un sistema unico che regoli le disparità di costi e capacità di spese, perché la competizione non sia interna all’Europa ma verso l’esterno. E infine regole chiare e semplici”, ha affermato Lara Ponti, vicepresidente di Confindustria per la Transizione Ambientale e gli Obiettivi ESG.

Il Progetto Sostenibilità

In abito federativo è stato elaborato un piano per accompagnare le aziende lungo la transizione digitale: nel 2020 la Federazione ha varato il Progetto Sostenibilità ed Economia Circolare per offrire un concreto sostegno pratico-organizzativo alle aziende, fornendo loro uno strumento specifico per la rendicontazione ambientale, sociale ed economica. Si tratta di una metodologia per il monitoraggio e la rendicontazione delle performance ambientali, sociali ed economiche, che risponde a standard internazionali sui temi della sostenibilità e dell’economia circolare. È disponibile anche una piattaforma informatica che permette di sviluppare una rendicontazione di base e una rendicontazione evoluta, dedicata alle aziende che vogliono redigere un report di sostenibilità confrontandosi con la metodologia proposta dalla federazione.

La filiera della carta è un settore particolarmente energivoro – ha commentato Edo Ronchi, presidente della Fondazione Sviluppo Sostenibile – Non c’è alternativa alla decarbonizzazione. È una misura necessaria anche per il rendimento economico delle aziende”.

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Valentino Valentini

La filiera Carta e Grafica è un pilastro fondamentale del sistema produttivo italiano e un eccezionale esportatore dell’eccellenza del Made in Italy sul mercato globale. Oggi ci troviamo ad affrontare una transizione digitale ed ecologica che richiede investimenti pubblici e privati per mettere le imprese nella condizione di competere a livello internazionale – ha concluso Valentino Valentini, viceministro al ministero delle Imprese e del Made in Italy – Come riconosciuto anche dalla Commissione europea, dobbiamo implementare strumenti adeguati che permettano di coniugare il rispetto di parametri green e sostenibilità economico-sociale”.

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Nata a Roma, laureata in relazioni internazionali e giornalista professionista. Interessata all’ambiente, alla transizione ecologica e al mondo che cambia, sempre con un occhio ai social network.