Investimenti nelle rinnovabili per Falck renewables ed Eni

Le aziende italiane che guardano all'estero

L’Italia continua ad approfondire la svolta sostenibile della produzione di energia all’estero. Una settimana all’insegna di Eni.

Falck renewables sviluppa progetti per le rinnovabili con Eni negli Stati Uniti

Le due aziende italiane fanno squadra per la lotta al cambiamento climatico. La proiezione oltreoceano

Il 20 marzo scorso è stato firmato l’accordo tra la multinazionale con sede a Milano e l’azienda guidata da Claudio Descalzi per sviluppare insieme infrastrutture per energia rinnovabile nel paese nordamericano. Le due consociate americane, Eni new energy Us inc. (Ene Us) e Falck renewables north America inc. (FrnA), uniranno le loro competenze per sviluppare, costruire e finanziare nuovi progetti da fonti rinnovabili, come solare fotovoltaico, eolico onshore e il successivo stoccaggio. Allo stesso tempo, FrnA cede a Ene Us il 49% delle quote di partecipazione negli impianti attualmente in esercizio negli Usa.

Toni Volpe, A. d. di Falck renewables, spiega obiettivi e scenari dell’attività promossi dall’accordo: “Questo importante accordo ci permette di creare una piattaforma di sviluppo di progetti rinnovabili in un mercato evoluto e in crescita come quello statunitense. Grazie all’operazione perfezionata oggi, possiamo agire attraverso una nuova società che unisce il nostro know-how negli asset rinnovabili con le competenze tecnologiche e finanziarie di Eni. L’accordo ci permette di accelerare la nostra crescita nel Paese e contribuire a raggiungere i nostri obiettivi di capacità installata e generazione di energia rinnovabile”.

L’obiettivo della nuova piattaforma è quello di sviluppare progetti per almeno 1 GW entro il 2023. Il 49% delle quote di partecipazione degli asset esistenti, ceduti da FrnA a Ene Us, riguardano un totale di 112,5 MW.

L’energia eolica in Kazakhstan cresce con Eni

Anche in Asia Eni scommette sulle rinnovabili

Presente dal 1992 con numerosi progetti nelle fossili del paese caucasico, l’azienda di S. Donato Milanese ha iniziato a produrre anche qui energia da fonte rinnovabile. Con un comunicato stampa del 26 marzo scorso, tramite la consociata ArmWind Llp, ha dato inizio al contenuto del Memorandum d’intesa firmato nel giugno del 2017 con il Ministero dell’energia di Nur Sultan (nuovo nome di Astana), per implementare la produzione di energia da fonti rinnovabili nel paese. È partita, quindi, la produzione commerciale nel Parco eolico di Badamska, nella porzione nord occidentale del paese ex sovietico. La capacità dell’infrastruttura sarà di 48 MW, con una produzione di elettricità pari a 198 GWh annui, permettendo un risparmio di 172.000 tonnellate di CO2 ogni anno. Come accennato all’inizio, questo è il primo progetto ad ampio spettro nell’eolico per la società guidata da Claudio Descalzi e rappresenta solo l’inizio per la proiezione sulle rinnovabili nel paese; il progetto è previsto, infatti, ampliarsi a seguito dell’aggiudicazione per il completamento di un altro parco eolico, sempre nella stessa regione, anche questo da 48 MW e uno nella regione del Turkestan.

Questo è un ulteriore tassello nella strategia di Eni, che combinando sostenibilità economica e ambientale, sta completando la sua transizione energetica verso la decarbonizzazione, con oltre 3 GW di energia da eolico e solare installati entro il 2023, che saliranno a 5 due anni dopo.


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Pubblicista dal 2007, scrive per il Gruppo Italia Energia.