Dalla 4AC del corso di chimica, materiali e biotecnologie dell’Istituto di Istruzione Superiore “A. Volta” di Alessandria al Regeneron International Science and Engineering Fair (ISEF) 2025 in Ohio dal 10 al 16 maggio. E’ quanto sta accadendo a tre studenti grazie al progetto “Hydrocult”. Iniziativa di laboratorio sviluppata grazie al supporto di Syensqo e degli enti del territorio.
Hydrocult elaborato da Francesco Petralia, Tommaso De Santa e Paul Ples Vasile, sotto la supervisione del professor Giorgio Laganà, è stato realizzato a seguito della vincita – nel precedente anno scolastico – del concorso “Idrogeno al Quadrato” promosso dal Rotary Club di Alessandria lo scorso maggio per poi partecipare al concorso nazionale organizzato a Milano da FAST, Federazione delle Associazioni Scientifiche e Tecniche, ed essere selezionato per volare negli Stati Uniti.
Si tratta della più prestigiosa competizione scientifica giovanile per scuole superiori al mondo.
Il progetto si è contraddistinto per l’innovazione e l’approccio pionieristico nell’utilizzo dell’idrogeno come soluzione energetica, allineandosi perfettamente agli obiettivi della transizione ecologica.
L’incontro che si è svolto oggi 15 aprile, alla presenza di rappresentanti del Comune di Alessandria, della Provincia e di Syensqo, una delle principali aziende globali nel settore delle specialità chimiche, partner tecnico del progetto, è stato l’occasione per raccontare nel dettaglio il progetto e presentare i giovani “scienziati” che voleranno dall’altra parte del mondo il prossimo 10 maggio.
In cosa consiste l’innovazione di Hydrocult
Il sistema elaborato permette di ricaricare il veicolo eliminando le batterie, migliorando l’efficienza energetica e riducendo l’impatto ambientale. Il tutto usando l’energia cinetica dei veicoli in movimento per produrre idrogeno, un vettore energetico fondamentale per la transizione ecologica.
Per farlo utilizza una tecnologia chiamata “press bump“, che genera energia elettrica tramite la pressione esercitata dal passaggio dei veicoli nel traffico.
L’ energia prodotta alimenta un elettrolizzatore che separa l’acqua in idrogeno e ossigeno. L’idrogeno prodotto viene quindi successivamente immagazzinato in serbatoi e utilizzato per alimentare celle a combustibile in grado di rifornire le stazioni di ricarica. Il sistema è autosufficiente, non richiede l’ausilio di batterie e ha un impatto ambientale pari a zero.
“Il raggiungimento di questo importante obiettivo desidera essere uno stimolo per i nostri studenti, affinché ciascuno si adoperi per volare sempre più in alto e trasformare le proprie passioni in reale potenziale intellettivo, in grado di promuovere idee, innovazione, proposte operative coraggiose ed edificanti. E’ con questo spirito che la scuola, malgrado le difficoltà quotidiane, deve continuare a crescere e farsi promotrice di progetti creativi e innovativi, dove trova finalmente spazio la valorizzazione delle eccellenze”, ha affermato la Professoressa Maria Elena Dealessi, Dirigente Scolastico ITIS “A.Volta”.
Il Professor Giorgio Laganà: “I nostri studenti hanno dedicato tempo, energia e creatività allo sviluppo di un’idea innovativa, attraverso questo lavoro non solo hanno acquisito competenze preziose in ambito scientifico e tecnologico, ma hanno anche dimostrato una profonda consapevolezza delle problematiche ambientali e un forte desiderio di contribuire a un cambiamento positivo. Il progetto si è configurato come un vero e proprio laboratorio di apprendimento attivo e significativo, con una profonda ricaduta didattica su diversi livelli, non ultimi lo sviluppo del pensiero critico e della capacità di problem solving nonché le capacità comunicative, collaborative e di gestione del tempo. Ricadute riscontrate anche sul gruppo classe, aspetto quest’ultimo di grande valore pedagogico. Siamo certi che l’esperienza che faranno oltre oceano sarà un’ulteriore preziosa occasione per sviluppare competenze a 360 gradi, stimolare la curiosità intellettuale e promuovere una coscienza ambientale critica e propositiva”.
L’Ing. Federico Frosini, Direttore dello stabilimento Syensqo di Spinetta Marengo, partner tecnologico dell’iniziativa ha dichiarato come “Il progetto Hydrocult dimostra come la sinergia tra le competenze tecnologiche avanzate, come quelle offerte dal sito di Spinetta, e la formazione scolastica possa dare vita a soluzioni innovative e sostenibili, alimentando la nascita di idee con un impatto positivo sul futuro.”
Per ricevere quotidianamente i nostri aggiornamenti su energia e transizione ecologica, basta iscriversi alla nostra newsletter gratuita
e riproduzione totale o parziale in qualunque formato degli articoli presenti sul sito.