C’è anche H2IT tra le associazioni firmatarie della Cooperation Charter sull’idrogeno

L’obiettivo è accelerare la creazione di un mercato europeo dell’idrogeno

Sono 24 le associazioni europee di settore che, all’European Hydrogen Associations Assembly di maggio, hanno firmato la “Cooperation Charter”, impegnandosi a cooperare per aumentare l’utilizzo dell’idrogeno a livello comunitario.

Cooperation Charter
I firmatari della Cooperation Charter

Fra loro, ci sono Hydrogen Europe, H2IT – Associazione italiana idrogeno e gli omologhi di Belgio, Croazia, Cipro, Danimarca, Estonia, Francia, Irlanda, Paesi Bassi, Norvegia, Polonia, Slovacchia, Slovenia, Spagna, Svezia, Ucraina, Ungheria e Regno Unito.

Green Deal e Net Zero Industry Act

I firmatari si impegneranno a guidare e sostenere l’attuazione dell’agenda del Green Deal europeo e del Net Zero Industry Act, contribuendo al raggiungimento degli obiettivi previsti per il 2030 e il 2050 riguardo alle tecnologie verdi e alla neutralità climatica.

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Per questo, promuoveranno l’effettiva integrazione della legislazione europea negli ordinamenti nazionali e stimoleranno il supporto politico a tutti i livelli. Forniranno aggiornamenti regolari sullo sviluppo dell’industria e organizzeranno una serie di eventi su scala nazionale e internazionale, fra cui la European Hydrogen Week che si svolgerà nella città di Bruxelles dal 18 al 22 novembre 2024.

I valori della Cooperation Charter

“La Cooperation Charter mette nero su bianco ciò che in Italia perseguiamo da tempo: un’azione sinergica con istituzioni, imprese, professionisti e ricercatori per affermare l’idrogeno quale vettore imprescindibile per la decarbonizzazione”, ha commentato Alberto Dossi, presidente di H2IT.

“Con la firma dell’accordo, vogliamo essere tra i ‘padri fondatori’ di un’Europa alimentata anche dall’idrogeno, in cui dialogo e confronto tra le parti sono determinanti per creare innovazione. È solo attraverso la collaborazione e la sensibilizzazione di cittadini e decisori politici che l’idrogeno potrà incidere sul percorso verso la neutralità climatica”, ha dichiarato Dossi.

Le richieste in vista della seconda asta dell’Hydrogen Bank

Le associazioni hanno già cominciato a lavorare in sinergia, inviando una lettera alla Commissione europea per stabilire criteri di prequalificazione per la seconda asta dell’Hydrogen Bank, prevista entro fine 2024 con un budget di 1,2 miliardi di euro.

In particolare, le associazioni propongono di introdurre un criterio di prequalificazione per partecipare all’asta, richiedendo che i progetti utilizzino elettrolizzatori assemblati nell’UE e nello Spazio economico europeo e con componenti chiave fabbricati in Paesi che hanno firmato l’accordo sugli appalti pubblici (AAP). Sostengono infatti la necessità di arrivare alla creazione di un mercato interno dell’idrogeno, accoppiando la decarbonizzazione alla reindustrializzazione e alla nascita di nuovi posti di lavoro.

“L’UE crede realmente nel potenziale dell’idrogeno. Tuttavia, è essenziale che i criteri per la partecipazione alle aste permettano che i finanziamenti generino valore aggiunto in Europa”, ha concluso il presidente di H2IT.

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