Le Ferrari non andranno più a tutto gas. E non stiamo parlando della velocità delle auto: stiamo parlando del fatto che la storica casa automobilistica, fondata nel 1947, ha spento il trigeneratore a gas che aveva finora prodotto energia elettrica, termica e frigorifera nel suo stabilimento di Maranello, in provincia di Modena.
L’obiettivo dell’azienda è di ridurre il consumo di metano del 70 per cento, così da limitare le emissioni di CO2 del 60 per cento annuo. Parallelamente, l’intento è quello di aumentare l’utilizzo di fonti energetiche rinnovabili, anche grazie al raddoppio degli impianti fotovoltaici installati a Maranello, nell’ottica di raggiungere al 2030 circa 10 megawatt di picco (MWp) a partire dai 5 MWp attuali.
L’efficienza energetica e l’innovazione tecnologica
Attualmente, la quota di energia rinnovabile autoprodotta nello stabilimento e la fornitura mediante Power Purchase Agreement (PPA) da fonti rinnovabili coprono nel complesso circa il 40 per cento del fabbisogno della sede emiliana. La restante parte viene alimentata dalla rete, attraverso l’acquisto di sola energia pulita.
Nel 2023, il Gruppo ha consumato complessivamente 1.520 TJ di energia (-4 per cento rispetto al 2022). L’efficienza energetica e l’innovazione tecnologica sono ritenute fondamentali nel percorso verso la neutralità climatica.
Le auto elettriche
“Oggi, 30 settembre, è una data storica per il nostro viaggio verso la carbon neutrality al 2030. Abbiamo spento il trigeneratore, non useremo più gas per produrre elettricità in questo impianto, ma energia elettrica da fonti rinnovabili”, ha commentato Benedetto Vigna, CEO della Ferrari. “Questo è un altro importante tassello dopo l’installazione dell’impianto a fuel cell, i nuovi edifici con massima efficienza energetica e le soluzioni per l’efficientamento energetico nei processi produttivi”.
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Nel nuovo e-building di Maranello, l’azienda sta lavorando anche alla realizzazione delle sue prime auto elettriche: secondo quanto anticipato dall’agenzia di stampa Reuters, i primi due modelli sarebbero ormai quasi pronti, con il primo che potrebbe debuttare sul mercato addirittura entro la fine del 2025.
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