Europa, Nordafrica e Medioriente accolgono le imprese tricolori

Questa settimana parliamo di Prysmian, Sace ed Eni e del loro operato nel Mediterraneo

EfficienzaMediterraneoSteppingTra Spagna e Nordafrica due nuovi cavi sottomarini per il gruppo Prysmian

Il gruppo Prysmian, ha ottenuto due commesse da Red Eléctrica, il gestore dei sistemi di trasmissione (Tso) della rete elettrica spagnola. Il contratto prevede lo sviluppo di due progetti.

Il primo relativo a un’interconnessione sottomarina per la trasmissione di energia tra le isole di Tenerife e La Gomera. L’altro un’interconnessione sottomarina tra l’entroterra spagnolo e Ceuta, l’enclave iberica situata in Nordafrica.

Prysmian sfrutterà un approccio chiavi in mano completo. Curerà, infatti, la progettazione, la fornitura, l’installazione e il collaudo di un sistema a doppio circuito in cavo sottomarino tripolare da 66 kV. Servirà alla trasmissione di energia ad alta tensione in corrente alternata: Hvac (High voltage alternating current).

Dotato di isolamento in Epr e armatura sintetica. Collegherà Tenerife e La Gomera a una profondità di quasi 1.150 m.

Il secondo sarà un sistema a doppio circuito in cavo sottomarino tripolare da 132 kV per la trasmissione di energia Hvac dotato di isolamento in Xlpe e armatura sintetica. Unirà l’entroterra spagnolo e Ceuta attraverso lo stretto di Gibilterra alla profondità massima di 900 m.

I due sistemi comprendono 90 km di tratta sottomarina e circa 11 km di cavi terrestri relativi al doppio collegamento tra l’entroterra spagnolo e Ceuta.

I cavi sottomarini saranno prodotti negli stabilimenti di Nordenham (Germania) e Pikkala (Finlandia). Quelli terrestri saranno invece realizzati dallo stabilimento locale del Gruppo a Vilanova (Spagna). Le operazioni in mare saranno eseguite con una delle navi posacavi di Prysmian Giulio Verne. Il collaudo di entrambi i sistemi in cavo è previsto per il 2025.

Questa assegnazione conferma la fiducia reciproca e il rapporto duraturo tra Red Eléctrica e Prysmian Group. In quanto è l’ultima di una serie di progetti sviluppati insieme in Spagna per migliorare l’affidabilità della rete elettrica nazionale”. Conclude Hakan Ozmen, evp projects BU di Prysmian.

Il contratto ha un valore di circa 250 milioni di euro.

Sace collabora con i fornitori italiani per realizzare la linea ferroviaria Smirne-Ankara

Un grande progetto internazionale che consentirà di migliorare il sistema di trasporto nazionale turco, ridurre il traffico stradale e promuovere lo sviluppo turistico. Sono gli oltre 500 km di linea ferroviaria ad alta velocità Ankara-Smirne.

La nuova infrastruttura permetterà di completare il percorso in 3 ore e mezzo. Attualmente sono necessarie circa 9 ore di autostrada.

Saranno coinvolte numerose imprese italiane, inglesi, svizzere e austriache. Che forniranno componenti metallici e materiali elettrici ed elettronici, oltre a lavori di costruzione e assemblaggio. 

Il progetto ha ottenuto il premio Best Rail Transport Export Finance Deal del 2022 a uno dei principali eventi annuali del Txf a Lisbona. 

Del valore complessivo di 2,2 miliardi, Il progetto è finanziato da un gruppo di banche internazionali.

Tra queste Standard Chartered Bank e Credit Suisse. Sarà inoltre assistito dall’Export Credit Agency Uef e Sace, Serv (Svizzera) e OeKB (Austria) in riassicurazione della omologa inglese. Il valore complessivo è di 2,2 miliardi.

L’impegno assicurativo di Sace ammonta, invece, a 527 milioni di euro a sostegno delle forniture italiane.

Le aziende italiane partecipanti al momento sono: Safet spa, Gcf Generale Costruzioni Ferroviarie spa e Tratos Cavi per la fornitura di componenti metallici e materiali elettrici ed elettronici.

Il finanziamento soddisfa anche i requisiti di sostenibilità riconosciuti a livello internazionale ed è allineato con i Green Loan Principles.

La linea ferroviaria elettrica avvicinerà ancora di più la capitale Ankara a Smirne, al centro dell’importante zona turistica nota per Efeso. Uno dei più grandi siti archeologici d’Asia nonché una delle più grandi città ioniche dell’antichità.

Eni ottiene un altro contratto per idrocarburi in Algeria

Lo scorso 19 luglio Eni ha firmato oggi con Sonatrach, Oxy e TotalEnergies un nuovo Psc (Production Sharing Contract) per i blocchi 404 e 208 in Algeria.

I blocchi si trovano a terra, nel bacino del Berkine, nell’Algeria orientale.

Il contratto, firmato ai sensi della nuova legge algerina sugli idrocarburi del 2019, consentirà ai soci di potenziare gli investimenti. Aumenteranno, infatti, le riserve di idrocarburi dei giacimenti e sarà prorogata la vita produttiva per ulteriori 25 anni.

Inoltre, consentirà anche la futura valorizzazione di quantità significative di gas associato. Queste potrebbero diventare disponibili per l’esportazione, promuovendo la diversificazione delle forniture di gas all’Europa.

Il piano di attività concordato include anche nuove tecnologie per migliorare il fattore di recupero delle riserve. Ma anche ridurre le emissioni di COattraverso progetti di efficienza energetica e decarbonizzazione.

L’ad Eni, Claudio Descalzi, ha commentato soddisfatto: “Con questo nuovo contratto saranno messi a disposizione per l’export e per il mercato domestico ulteriori volumi di gas. Coerentemente con l’impegno di Eni per la transizione energetica.

Eni opera in Algeria dal 1981 e con una produzione equity di 100.000 barili di petrolio equivalente al giorno, è la principale azienda internazionale del Paese.


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Pubblicista dal 2007, scrive per il Gruppo Italia Energia.