Dal Caucaso agli Stati Uniti, l’Italia delle imprese non si ferma

L’Italia delle imprese questa settimana guarda all’Azerbaigian con le turbine di Ansaldo Energia e agli Stati Uniti con Eni che partecipa alla costruzione di una bioraffineria

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Il presidente della repubblica dell’Azerbaigian Ilham Aliyev e il ministro delle Imprese del made in Italy Adolfo Urso, hanno presenziato la firma dell’accordo tra Ansaldo Energia e Azerenerji.

Quest’ultimo è il più grande produttore di energia elettrica dell’Azerbaigian. Contestualmente, è stata posta la prima pietra dei lavori di sviluppo e ammodernamento della centrale.

Il contratto prevede la fornitura da parte dell’azienda italiana di quattro turbine a gas AE94.3A, per un valore di oltre 160 milioni di euro.

Un accordo importante che evidenzia il valore della partnership strategica tra Italia e Azerbaigian, tanto più significativo perché sul settore della produzione energetica”. Spiega il ministro Urso.

Le turbine a funzioneranno come ulteriore impianto di generazione (ciclo combinato) presso la centrale Azerbaijan, nella città di Mingachevir.

Con questa nuova fornitura, l’impianto prevede due turbine a gas per ogni turbina a vapore, determinando un significativo aumento dell’efficienza e una diminuzione dei consumi di gas.

Il presidente di Azerenerji, Baba Rzayev, conclude: “Oggi è un giorno molto importante per il settore energia dell’Azerbaigian, in cui sono state gettate le basi per la costruzione di una nuova centrale elettrica nel nostro Paese”.

Accordo negli USA tra Eni Sustainable Mobility e Pbf Energy

L’Italia delle imprese guarda anche gli USA con Eni Sustainable Mobility (Esm) e Pbf Energy Inc. promuovono un accordo di collaborazione per una società al 50:50: la St. Bernard Renewables LLC (Sbr), per la bioraffineria oggi in fase di costruzione nell’area dell’impianto di Chalmette della Pbf, in Louisiana.

Al momento della conclusione della trattativa, Esm contribuirà con un apporto di 835 milioni di dollari. Previsti altri 50 milioni in base all’eventuale raggiungimento di obiettivi progettuali, nonché con la sua esperienza nella bioraffinazione (gestione, approvvigionamento e commercializzazione).

Pbf, invece, apporterà la sua competenza industriale negli Stati Uniti e gli impianti. Inoltre, continuerà a dirigere la realizzazione del progetto e gestirà la bioraffineria una volta che la sua costruzione sarà ultimata.

La bioraffineria St. Bernard Renewables partirà nella prima metà del 2023 con l’obiettivo di trattare circa 1,1 milioni di tonnellate/anno, con una capacità di pretrattamento delle materie prime.

Unirci al progetto della bioraffineria St. Bernard Renewables consente a Eni di entrare nel mercato in crescita dei biocarburanti negli Stati Uniti insieme a un partner di rilievo come PBF.” Spiega Stefano Ballista, ad Eni Sustainable Mobility.

La bioraffineria produrrà principalmente Hvo Diesel (olio vegetale idrotrattato, comunemente noto come ‘renewable diesel’ in Nord America), per 306 milioni di galloni all’anno.

Utilizzerà infatti la tecnologia Ecofining™, sviluppata da Eni in collaborazione con Honeywell Uop.

Siamo entusiasti di avviare questa partnership strategica con Eni Sustainable Mobility, leader mondiale nella bioraffinazione. La bioraffineria SBR trarrà grande beneficio dai punti di forza e dalle competenze complementari di PBF ed Eni”. Conclude il presidente di Pbf, Matthew Lucey.


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Pubblicista dal 2007, scrive per il Gruppo Italia Energia.