Dallo stoccaggio di energia all’end of life del fotovoltaico, dall’integrazione tra sistemi fino all’idrogeno verde per aeroporti, passando dalla sviluppo di biomassa. È di oltre 15,7 milioni la dotazione finanziaria messa a disposizione da Nest per finanziare, tramite 12 bandi, progetti di ricerca industriale e sviluppo sperimentale. Tra gli ultimi bandi pubblicati, in particolare, viene posto in evidenza quello coordinato dal politecnico di Bari, capofila dello spoke 2 specializzato sulle rinnovabili offshore, che mette a disposizione 1,5 milioni euro da destinare a università, enti pubblici, organismi di ricerca, startup innovative, imprese e fondazioni.
L’obiettivo del bando è lo sviluppo di una piattaforma digitale per l’accesso a dati rilevanti per l’installazione di tecnologie di conversione di energia rinnovabile da fonti marine, con particolare focus sul Mediterraneo. Ma anche per la progettazione di modelli in scala di sistemi di conversione dell’energia marina per la messa a punto e la calibrazione di gemelli digitali, oltre che per fare ricerca sulle giunzioni magnetiche ad effetto tunnel per lo sviluppo di energy harvesting elettromagnetici per applicazioni in green IoT.
Progetti innovativi e rinnovabili: stoccaggio di energia
Nest, acronimo di Network for energy sustainable transition, è il partenariato esteso promosso dal Ministero dell’Università e ricerca (Mur), dedicato agli Scenari Energetici del futuro finanziato dall’Unione Europea tramite i fondi del Pnrr. È uno dei 14 grandi progetti di partenariato esteso selezionati con l’obiettivo di finanziare progetti di ricerca di base per rafforzare le filiere a livello nazionale e promuovere la loro partecipazione alle catene di valore strategiche europee e globali. Coordinati dalla fondazione Nest, i 9 spoke conducono ricerche specializzate in ambiti specifici. Sono composti da più partner pubblici e privati distribuiti sul territorio nazionale che, facendo leva su competenze interdisciplinari, generano nuova conoscenza e sviluppano tecnologie e processi innovativi per la conversione e l’utilizzo delle fonti energetiche rinnovabili e sostenibili.
Più nel dettaglio, c’è il bando a cascata promosso dallo spoke 6, e coordinato dal politecnico di Torino, che finanzia con 1,2 milioni di euro progetti di ricerca sullo stoccaggio di energia: dalle batterie ricaricabili a ioni alcalini, con elettroliti acquosi ad elevata concentrazione, allo studio del degrado di moduli di batterie e recupero dei materiali; dai metodi innovativi per il dimensionamento dei sistemi di accumulo elettrochimici a prototipi di sistemi basati sulla produzione di idrogeno per l’applicazione con impianti a fonti rinnovabili.
Dall’end of life del fotovoltaico al digital twinning
Con lo Spoke 1, coordinato dall’università di Palermo, che svolge ricerca sull’energia solare, si finanzia, con 1,2 milioni di euro progetti di ricerca pubblici e privati sull’end of life degli impianti fotovoltaici nel sud Italia, attraverso strategie di economia circolare e su sistemi innovativi con tecnologia Pv a thin film ad inseguimento per attività agricole resilienti.
Ma la dotazione più importante è quella relativa al bando già chiuso per lo spoke 7, sulla smart sector integration, coordinato dall’università degli studi di Napoli Federico II. Si tratta di oltre 2,3 milioni di euro che hanno finanziato progetti di ricerca per lo sviluppo di soluzioni hardware e software per la simulazione e il digital twinning di sistemi energetici multi-commodity complessi. A questi, si aggiungono lo sviluppo di strumenti e dispositivi per lo smart coupling in contesti energetici multi-carrier, oltre che a supporto delle analisi tecnico-economiche, regolatorie e di impatto ambientale di sistemi energetici in contesti multi-commodity.
Risorse da Nest per idrogeno verde, biomasse e biofuel
Un altro tra i principali bandi promossi da Nest, coordinato dall’università di Genova, capofila dello spoke 4, riguarda l’idrogeno verde e ha finanziato con oltre 1,5 milioni di euro progetti di ricerca di università, enti pubblici di ricerca e altri organismi di ricerca: dallo sviluppo di sensori per la rilevazione di impurità nell’idrogeno a sistemi di propulsione ibrida per operazioni logistiche aeroportuali; dall’innovazione per la produzione di idrogeno verde da biomasse alla ricerca sperimentale su combustibili innovativi a zero emissioni di carbonio.
Infine, con il coordinamento dell’università di Pisa, ha poi finanziato, con oltre 1,4 milioni euro, progetti pubblici e privati che riguardano le biomasse e il biofuel, dalla produzione di biointermedi mediante pretrattamento di rifiuti alla realizzazione di un impianto pilota per la purificazione della CO2 biogenica e conversione in prodotti, e ancora dalla conversione chimica del digestato per la produzione di biomassa alla realizzazione di un bruciatore basato su tecnologia mild.
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