Via Libera al ddl Bilancio

Nucleare slittano i tempi dello studio del nuovo assetto normativo. Fratin al question time parla di andare a inizio 2025

Con 211 voti favorevoli e 117 contrari, via libera oggi 20 dicembre della Camera alla fiducia sul ddl Bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2025 e bilancio pluriennale per il triennio 2025-2027.

E’ stato presentato il 18 dicembre alla Camera il Rapporto annuale 2024 sullo stato di attuazione delle infrastrutture strategiche e prioritarie, predisposto dal Servizio Studi della Camera in collaborazione con l’Anac Nazionale e l’Istituto di ricerca CRESME.

 

160 milioni di euro per il contrasto al consumo di suolo. Fratin ha firmato il decreto che fissa i criteri del Fondo. Sono considerati parametri quali la superficie territoriale investita dalle problematiche ambientali, la popolazione residente e la densità di suolo consumato. Viene semplificata la modalità di programmazione degli interventi, attraverso la stipula di accordi di programma tra le Direzioni generali regionali e la Direzione del MASE competenti in materia di consumo di suolo: ciò consente di effettuare in tempi rapidi le modifiche e gli aggiornamenti che dovessero rendersi necessari.

“Si prevede una prima e importante fase di valutazione di ammissibilità operata dalle regioni sulla base delle richieste di finanziamento avanzate dai rispettivi enti locali, e una seconda fase di istruttoria tecnica da parte delle Autorità di bacino distrettuali” informa la nota del Mase.

Question time per Pichetto Fratin

Il 18 dicembre ha avuto luogo lo svolgimento di interrogazioni a risposta immediata che ha coinvolto il titolare del Mase sui seguenti argomenti: semplificazione meccanismo comunità energetiche rinnovabili; la compatibilità ambientale del Ponte sullo Stretto di Messina; politiche sul nucleare.

Sul nucleare slittano i tempi dello studio del nuovo assetto normativo. Fratin al question time parla di andare da fine novembre (vedi Canale Energia del 11-10-24)  ai primi di gennaio con la proposta di una legge delega sul nucleare sostenibile. “Per dare un quadro giuridico che consenta anche al nucleare sostenibile di essere parte del mix energetico nazionale” dichiara Pichetto che ricorda come informazione e formazione anche accademica saranno al centro delle prossime attività sul tema.

I lavori in Commissione VIII Ambiente

Previsione e prevenzione dei rischi: in Commissione Ambiente, audizione del capo del dipartimento del Dipartimento Protezione Civile, Fabio Ciciliano.
Audizione sulla gestione rifiuti nel settore tessile: in audizione di rappresentanti di Confartigianato imprese, 
CNA – Confederazione nazionale dell’artigianato e della piccola e media impresa, e di Cobat Tessile – Consorzio italiano per la raccolta, il trattamento e l’avvio a recupero di prodotti tessili giunti a fine vita.

Approvazione del Piano di Implementazione 2025-2027 della Strategia Italiana per la Bioeconomia BIT II a

“La bioeconomia è una delle leve più innovative per raggiungere gli obiettivi di crescita sostenibile. L’aggiornamento del Piano di Azione pone l’Italia all’avanguardia nella ricerca di soluzioni e nuove opportunità per l’impresa e il mondo del lavoro. Nei settori della bioeconomia, dai carburanti sostenibili alle rinnovabili, dall’economia circolare alla rigenerazione e il ripristino ambientale, c’è una leadership italiana da valorizzare”.  Lo dichiara il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica, Gilberto Pichetto, commentando l’approvazione del Piano di Implementazione 2025-2027 della Strategia Italiana per la Bioeconomia BIT II (IAP 2025-2027), avvenuta nel corso della riunione a Palazzo Chigi della riunione del Gruppo di Coordinamento Nazionale per la Bioeconomia (GCNB), di cui fa parte anche il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica.

Ok Commissione europea a FER X transitorio

“Il via libera della Commissione Europea allo schema di decreto che promuove la realizzazione di impianti di produzione da fonti rinnovabili mature, il cosiddetto FER X transitorio, è un passo importante verso l’innovazione che serve al Paese nel percorso di transizione. L’Italia ora potrà rafforzare la sua sicurezza energetica, riducendo la dipendenza dall’estero e liberando tutto il potenziale rinnovabile”. E’ quanto dichiara il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica, Gilberto Pichetto a seguito dell’ok europeo al Fer X transitorio.

Il provvedimento supporta tecnologie quali il fotovoltaico, l’eolico, l’idroelettrico e i gas residuati dai processi di depurazione. È previsto un contingente massimo disponibile ipotizzato pari a 17,65 GW di nuova capacità rinnovabile, di cui tre destinati a impianti fino a 1 megawatt e la restante parte per quelli di potenza superiore. Il testo sarà a breve trasmesso alla Corte dei Conti per la registrazione.

Arre protette l’intervento di Fontana M5s

La deputata Ilaria Fontana, capogruppo M5S in commissione Ambiente, nel suo intervento agli Stati Generali delle Aree Protette si è espressa su come “La legge 394 rappresenta un bagaglio importantissimo della nostra cultura e l’art. 9, che ha sancito la tutela dell’ambiente in Costituzione, ne è una sua diretta conseguenza. Una sua revisione è certamente necessaria, senza approcci ideologici, ma con pragmatismo e concretezza. Sicuramente c’è bisogno di maggiori risorse perché se si ha come priorità la tutela della natura e della biodiversità, le risorse si trovano. Ma serve anche che la politica si tenga fuori dalle scelte tecniche e si approdi a una governance integrata attraverso una Agenzia indipendente nazionale che coinvolga tutti i soggetti, comprese le oasi e le Riserve naturali. Le Zone Economiche Ambientali, per esempio, istituite dal M5S, sarebbero uno strumento utile da finanziare come elemento di sviluppo di un nuovo green all’insegna di un collegamento tra natura e attività antropica. Le Aree Marine protette, invece, chiedono a gran voce uno status giuridico e amministrativo; per questo dovrebbero essere equiparate ai Parchi nazionali. Se riuscissimo a creare un sistema integrato tra tutti i soggetti implicati, compresi i centri di ricerca, le università e le associazioni, si potrebbe davvero fare la differenza. Le nostre aree protette sono scrigni di biodiversità. La riforma della 394 è necessaria, ma non deve essere un buco nell’acqua”.

 


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