Con 99 voti favorevoli, 54 contrari e 2 astensioni, ieri l’Assemblea del Senato ha rinnovato la fiducia al Governo approvando definitivamente, il cosiddetto Decreto Bollette. Nel testo licenziato precedentemente dalla Camera, il Ddl di conversione, con modificazioni, del DL n. 34 sul “sostegno delle famiglie e delle imprese per l’acquisto di energia elettrica e gas naturale e in materia di salute e adempimenti fiscali” (il testo).
Camera dei deputati
Mercoledì, invece, le commissioni riunite Ambiente e Attività produttive hanno svolto l’audizione di rappresentanti dell’Autorità di regolazione per energia reti e ambientesu tematiche concernenti la povertà energetica, l’erogazione dei bonus sociali e il sistema di tariffazione dei rifiuti (la memoria).
“I bonus sociali elettrico e gas per disagio economico – scrive Arera – costituiscono in Italia certamente gli strumenti che, per longevità, maggiore diffusione sul territorio nazionale e impatto sui nuclei familiari interessati costituiscono una misura consolidata per contrastare la povertà energetica nel nostro Paese”.
Lo stesso giorno, nella sola Ambiente, il sottosegretario al Mase Claudio Barbaro ha invece risposto alle interrogazioni n. 5-00894, sul deposito nazionale di rifiuti radioattivi, e 5-00896, sul consumo di suolo (i testi).
Secondo il sottosegretario, “in seguito all’approvazione e alla pubblicazione della carta nazionale delle aree idonee, l’iter per la localizzazione del deposito nazionale proseguirà, auspicabilmente in termini celeri, secondo quanto previsto dal decreto legislativo n. 31 del 2010”.
La commissione Bilancio ha infine portato avanti un’indagine conoscitiva sugli effetti macroeconomici e di finanza pubblica derivanti dagli incentivi fiscali in materia edilizia ascoltando in audizione Istat (mercoledì), Ragioneria generale dello Stato e ministero dell’Economia (martedì; le memorie).
L’Istituto di statistica ricorda che “nel 2021 il 15,5% delle famiglie ha dichiarato di aver dovuto rinunciare a investimenti volti a ridurre le spese dell’energia elettrica perché troppo costosi, mentre il 19,8% ha rinunciato per lo stesso motivo a interventi di risparmio sui costi del riscaldamento dell’abitazione e il 18,9% sui costi di produzione dell’acqua calda”.
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