Dal superbonus per le aziende a quello per l’efficienza energetica, il tema degli aiuti e delle agevolazioni è stato ampiamente dibattuto questa settimana in Parlamento.
Il Senato, ad esempio, ha rinnovato ieri la fiducia al Governo approvando un emendamento interamente sostitutivo del Ddl n. 2144 di conversione del decreto-legge n. 41, recante “Misure urgenti in materia di sostegno alle imprese e agli operatori economici, di lavoro, salute e servizi territoriali, connesse all’emergenza da Covid-19 (DL Sostegni)”. Il testo passa ora all’esame della Camera.
Nel corso della discussione il M5S ha contestato la decisione di espungere la cedibilità del credito di imposta per l’acquisto di beni strumentali previsti dal Piano Transizione 4.0 (super bonus aziende).
Alla Camera, invece, mercoledì in commissione Finanze la sottosegretaria al Mef, Maria Cecilia Guerra, ha risposto a un’interrogazione del M5S (numero 5-05919, prima firmataria Martinciglio) sulla “Possibile garanzia statale per finanziamenti concessi da banche e intermediari finanziari a fronte di cessione del credito del Superbonus” 110% (qui il testo dell’interrogazione e della risposta).
La sottosegretaria ha sottolineato che “il beneficio in questione è particolarmente attenzionato dal Governo, che nel DL approvato nel Consiglio dei ministri dello scorso 29 aprile e in corso di pubblicazione ha introdotto ulteriori misure agevolative”.
Sempre mercoledì le riunite Ambiente e Attività produttive di Palazzo Montecitorio hanno svolto l’audizione Anci in merito all’applicazione del Superbonus al 110%, mentre giovedì sono stati ascoltati il commissario straordinario per la ricostruzione post sismica, Giovanni Legnini, e i rappresentanti della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome (qui le memorie).
Sullo stesso tema, infine, la sottosegretaria al Mite, Ilaria Fontana, ha risposto martedì in commissione Ambiente a un’interrogazione di IV (n. 5-05432, primo firmatario Cosimo Maria Ferri), spiegando che “ulteriori semplificazioni potranno essere valutate nell’ambito di prossimi interventi normativi, in modo da promuovere la regolarizzazione delle difformità in tempi rapidi e consentire agli immobili di accedere alle misure di riqualificazione energetica” (qui i testi).
Da segnalare, infine, che questa settimana il Governo ha inviato una serie di segnalazioni ai due rami del Parlamento su diverse nomine e incarichi: oltre al titolo di viceministro a Infrastrutture e Mobilità sostenibili per Teresa Bellanova e Alessandro Morelli, la scelta dei presidenti di Cnr (Maria Chiara Carrozza) Inrim (Diederik Sybolt Wiersma), Ingv (Carlo Doglioni) e Area scientifica e tecnologica di Trieste – Area Science Park (Caterina Petrillo presidente e Alberto Aloisio componente del Cda).
A entrambe le Camere, inoltre, il ministro dell’Economia e delle Finanze ha inviato, quali allegati al Documento di economia e finanza 2021 (Doc. LVII, n. 4), quattro atti tra cui la relazione sullo stato di attuazione degli impegni per la riduzione delle emissioni di gas ad effetto serra, di cui all’articolo 10, comma 9, della legge 31 dicembre 2009, n. 196 (Doc. LVII, n. 4-Allegato/IV) e il documento sugli indicatori di benessere equo e sostenibile, di cui all’articolo 10, comma 10-bis, della legge 31 dicembre 2009, n. 196 (Doc. LVII, n. 4-Allegato/V).
Senato
A Palazzo Madama la commissione Industria ha audito martedì i rappresentanti del Centro elettronico sperimentale italiano (Cesi) in merito alla proposta di Regolamento sulle infrastrutture energetiche transeuropee (Com 2020, 824 def).
Nella memoria si spiega che “Cesi vede con molto favore l’aggiornamento del Regolamento 347/2013 per tener conto delle mutate condizioni nel settore energetico, in particolare del cross-coupling tra elettricità e gas fossili e verdi”.
Deferito alla commissione Istruzione e Ricerca, invece, un affare sull’impatto dei cambiamenti climatici sui beni culturali e ambientali (atto n. 808), mentre è stata depositata al Senato la “Relazione sullo stato dell’ambiente (anno 2020)” redatta dal ministero per la Transizione ecologica.
Camera
Passando a Palazzo Montecitorio, la Presidenza del Consiglio ha depositato il Ddl “Conversione in legge del decreto-legge 30 aprile 2021, n. 56, recante disposizioni urgenti in materia di termini legislativi” (atto n. 3075, assegnato alla commissione I). All’art. 4, in particolare, è disposta la “Proroga in materia di esercizio di poteri speciali nei settori di rilevanza strategica”, che comprendono l’energia.
Martedì in X della Camera sono state svolte le interrogazioni: 5-05921 Vallascas, sull’adozione urgente del decreto Fer 2 al fine incentivare la produzione di energia da fonti rinnovabili anche considerato l’obiettivo della transizione ecologica del Paese; 5-05922 Sut, sulla compatibilità dei gasdotti nazionali esistenti con l’utilizzo di idrogeno puro; 5-05923 Barelli, sul rifinanziamento degli incentivi per l’acquisto di autoveicoli con emissioni comprese tra 61 e 135 g/km di CO2; 5-05924 Benamati, iniziative a sostegno delle imprese del settore degli pneumatici ricostruiti; 5-05925 Moretto, iniziative di stabilizzazione e rilancio del meccanismo dei certificati bianchi per il quadriennio 2021-2024; 5-05926 De Toma, misure a sostegno di progetti di ricerca e sviluppo per la riconversione dei processi produttivi nell’ottica di una industria green (qui i testi delle interrogazioni e delle risposte).
Sempre la X ha svolto giovedì l’audizione di Elettricità futura nell’ambito della discussione di una risoluzione in materia di liberalizzazione del settore del gas naturale e dell’energia elettrica. Nello stesso giorno la commissione ha svolto anche l’audizione di Assoidroelettrica per una risoluzione recante iniziative per il sostegno della trasformazione energetica, delle fonti rinnovabili e, in particolare, della filiera dell’idrogeno (qui le memorie).
Per Elettricità Futura, in particolare, “riguardo le modalità di transizione dei clienti al mercato libero, è necessario che, in caso di spostamenti ex lege di clienti che non scelgano un fornitore sul mercato libero, gli esercenti del servizio di tutela vengano tenuti indenni dei costi – documentati – che non potranno essere più recuperati a seguito del trasferimento dei clienti ad altro operatore, in particolare da quelli eventualmente necessari a salvaguardare la stabilità occupazionale dei lavoratori oggi impiegati nel servizio di tutela”.
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