“L’impatto ambientale dei conflitti armati: prospettive del nuovo crimine internazionale di ecocidio”. Il tema arriva anche in Parlamento grazie a un dossier del Servizio studi Senato pubblicato questa settimana, nel quale si spiega: “Molteplici, gravi, duraturi e spesso irreversibili sono gli effetti collaterali dei conflitti armati internazionali a danno dell’ambiente e degli ecosistemi naturali”.
Secondo gli autori, “passi in avanti potrebbero essere compiuti per garantire una maggiore tutela ambientale nel diritto internazionale: la codificazione del crimine di ecocidio nello Statuto della Corte penale internazionale e una nuova Convenzione internazionale, promossa dal Consiglio d’Europa, sono alcuni dei possibili strumenti per progredire in tal senso.
Camera dei deputati
Oltre all’ impatto ambientale dei conflitti armati nella settimana sono stati molti altri gli argomenti toccati. Martedì il sottosegretario al Mase, Claudio Barbaro, ha risposto in aula all’interrogazione n. 3-00077 su “Iniziative di competenza in relazione al funzionamento nelle regioni del Sud del cosiddetto mercato di salvaguardia per i clienti finali, al fine di contenere il costo dell’energia”.
In particolare, “occorre osservare che la situazione contingente, caratterizzata da forti e persistenti tensioni sui prezzi dei prodotti energetici, ha inciso negativamente sui prezzi finali del servizio di salvaguardia attraverso un incremento significativo del parametro in questione, rispetto agli anni precedenti, anche in considerazione dei maggiori rischi di credito associati all’erogazione del servizio ai clienti forniti in salvaguardia” (la risposta completa).
Il giorno successivo, invece, l’aula ha dato via libera alla mozione Molinari, Foti, Cattaneo, Lupi ed altri n. 1-00038 (Nuova formulazione) in tema di “iniziative in relazione alla proposta di direttiva europea sulla prestazione energetica nell’edilizia”.
L’atto impegna il Governo “ad adottare le iniziative di competenza presso le competenti istituzioni europee al fine di scongiurare l’introduzione di una disciplina, quale quella di cui in premessa, nell’ottica di tutelare le peculiarità dell’Italia e, dunque, garantire al nostro Paese la necessaria flessibilità per raggiungere obiettivi di risparmio energetico più confacenti alle proprie caratteristiche”.
Per quanto riguarda le audizioni, invece, la commissione Politiche Ue che mercoledì ha ascoltato AssoEsco (Associazione italiana delle energy service company e degli operatori dell’efficienza energetica) nell’ambito dell’esame della “Comunicazione della Commissione al Parlamento europeo, al Consiglio, al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle regioni: Applicare il diritto dell’UE per un’Europa dei risultati (Com 2022 – 518 final)”.
Da segnalare due dossier di approfondimento pubblicati questa settimana dal Servizio studi della Camera: uno sugli “Effetti finanziari per l’esercizio 2022 delle misure adottate contro il caro energia” e l’altro sul “Sistema gas italiano”.
Pubblicata alla Camera anche le proposte di legge n. 492 (Lega), “Modifica all’articolo 27 del decreto legislativo 15 febbraio 2010, n. 31, in materia di procedimento per l’individuazione dell’area destinata alla realizzazione del Parco tecnologico e del Deposito nazionale dei rifiuti radioattivi a bassa e media intensità” (assegnata alla commissione Ambiente),
Senato della Repubblica
Mercoledì 8 marzo l’assemblea ha approvato definitivamente il Ddl n. 555 di conversione, con modificazioni, del DL n. 5/2023 sulla trasparenza dei prezzi dei carburanti.
È proseguita questa settimana in commissione Finanze l’indagine conoscitiva sugli strumenti di incentivazione fiscale e i crediti di imposta. Martedì, nel dettaglio, sono stati ascoltati i rappresentanti di Ance e Confedilizia (le memorie depositate).
Secondo l’associazione edile, “sul futuro della politica di riqualificazione degli edifici, dopo la risoluzione del blocco dei crediti pregressi, è necessario aprire al più presto un confronto per definire gli strumenti fiscali e finanziari idonei a privilegiare gli interventi di ristrutturazione integrale, con obiettivi di risultato particolarmente ambiziosi, soprattutto considerati i target ambientali di riduzione delle emissioni di CO2 fissati in Europa e che l’Italia ha condiviso”.
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