Testo Unico delle Rinnovabili, i dubbi del comparto. Le proposte per il Decreto Aree idonee

Non semplifica ma aumenta le richieste di autorizzazioni secondo Coordinamento Free ed Elettricità Futura. Le proposte di Italia Solare a Regioni e province

“Sembra che ogni occasione sia buona per introdurre qualche ostacolo sul percorso di autorizzazione e gestione di impianti FER e neppure questa bozza di decreto fa eccezione” afferma Attilio Piattelli, presidente del Coordinamento FREE in vista della presentazione di oggi al Consiglio dei Ministri rispetto la bozza circolata del cosiddetto Testo Unico delle Rinnovabili.

testo unico rinnovabili

A presentarlo il ministro dell’Ambiente e della sicurezza energetica, Gilberto Pichetto, di concerto con i colleghi della Pubblica amministrazione, Paolo Zangrilllo, e delle Riforme, Maria Elisabetta Alberti Casellati.

Aumentano le richieste di autorizzazioni nel Testo Unico Rinnovabili

Il Testo Unico rinnovabili è l’attuazione della delega prevista dall’art. 26, commi 4 e 5, lettera d, della Legge 118 del 2022 Legge sul mercato e la concorrenza, “che dovrebbe razionalizzare e semplificare le procedure autorizzative per gli impianti a fonti rinnovabili” ricordano da Coordinamento Free invece sono “apparsi elementi di complicazione anziché di semplificazione. In particolare è spuntata la necessità di acquisire un idoneo titolo edilizio, fatto che sembra applicarsi in modo generalizzato anche agli interventi che dovrebbero essere realizzati in edilizia libera. È poi spuntata la necessità di acquisire pareri paesaggistici per interventi di rifacimento e potenziamento ricadenti in alcune fattispecie di aree tutelate che fino a ora era possibile invece realizzare ricorrendo all’edilizia libera” spiega il presidente di Coordinamento Free.

Elettricità Futura in una nota “esorta il Governo a non introdurre l’obbligo del parere delle Soprintendenze per i progetti di ammodernamento e potenziamento degli impianti esistenti, in coerenza con gli obiettivi di semplificazione, accelerazione e razionalizzazione dei procedimenti amministrativi che sono stati definiti nella Legge delega“.

Decreto Aree idonee, le proposte di Italia Solare

Intanto ITALIA SOLARE ha scritto ai Presidenti delle Regioni e delle Province autonome, al Presidente di ANCI, al Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, al Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste, al Ministro della Cultura e al Ministro delle Imprese e del Made in Italy per proporre misure di attuazione del Decreto Aree Idonee.

Anche qui c’è un grande tema di sviluppo delle rinnovabili e di potenziali inespressi delle tecnologie green sul territorio.

Le aree idonee ricorda l’Associazione dovrebbero essere individuate “assicurando una adeguata distribuzione degli impianti sul territorio, in modo da favorire il consenso delle comunità locali, tenendo conto comunque della localizzazione dei consumi e della capacità della rete elettrica”.

Mentre su questo la visione di Italia Solare espressa nella lettera è che sia stato tutelato sopratutto il paesaggio e il sistema agricolo.

Tra i suggerimenti proposti dall’Associazione la richiesta che “tutte le coperture vengano immediatamente considerate come aree idonee, così come le aree già impermeabilizzate come i parcheggi, le aree a destinazione industriale, artigianale, per servizi e logistica, le aree compromesse come le cave e le discariche, le aree su cui occorrono interventi di bonifica. Secondo l’Associazione, sono da ritenere idonee anche le aree nelle immediate vicinanze di stabilimenti industriali o di zone industriali, artigianali e industriali, anche se agricole, consentendo l’autorizzazione e la realizzazione di impianti anche con moduli a terra, in modo da agevolare la fornitura di elettricità a basso costo alle imprese insediate nelle vicinanze”.

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