Il Ministro dell’ambiente e della sicurezza energetica, Gilberto Pichetto Fratin è stato ascoltato in audizione lo scorso 09 Ottobre dalle Commissioni riunite VIII Ambiente e X Attività produttive, in sede di indagine conoscitiva sul ruolo dell’energia nucleare nella transizione energetica.
“L’indagine proposta nel Pniec sarà meglio consolidata” spiega Pichetto vista la scarsa fiducia nel nucleare della popolazione italiana che ben in due referendum ha scelto di non volere questa fonte energetica. Per questo l’approccio di valutazione è scientifico “Il Governo ha deciso di fornire prima di tutte le motivazioni e le basi tecnico scientifiche per motivare tale scelta.” Su questo a preso il via la piattaforma nazionale per il nucleare sostenibile. I risultati del lavoro della piattaforma attesi per fine ottobre “conteranno linee guide e relativo gap temporale per la pianificazione su nuove tecnologie sostenibili”.
“Non stiamo operando per l’Italia la valutazione di centrali di prima e seconda generazione, ma di valutare le nuove tecnologie nucleari della fissione e della fusione”. Pertanto su questa linee guide si stabiliranno le basi nel medio e nel lungo termine del Governo sulla implementazione di piccoli reattori nucleare, e sul lungo termine per la fusione.
Ricorda infine che il nucleare potrebbe essere usata anche per la produzione di calore necessario ad alcuni comparti industriali e dell’idrogeno. Uno scenario che ve de il mix energetico ottimale di nucleare e rinnovabili.
Una scelta che ribadisce Pichetto non è stata “politica” ma dettata da “un modello di scenario su tutte le fonti”.
Infine ricorda come l’Uranio da cui realizzare la produzione nucleare sia disponibile anche in paesi considerati livello geopolitico sicuro come il Canada. Infine sottolinea l’impatto ambientale nella estrazione delle materie prime e nelle istallazioni. “L’intento è non escludere a priori questa fonte energetica, stabile, sicura ed economica”.
Per andare avanti su questa strada è necessario “riordinare il quadro legislativo e normativo sulla normativa di settore”. Per questo il gruppo di esperti dovrà produrre entro fine 2024 una bozza di testo per la legge delega al Governo che possa validare la produzione di energia nucleare. Questa bozza sarà sottoposta al vaglio parlamentare nei primi mesi del 2025. La legge deve prevedere anche un disegno di governance.
Un comparto quello del nucleare su cui il know how italiano non è da meno ad altri paesi, ricorda Pichetto. Per cui necessita essere su tavoli internazionali e partecipare a progetti di ricerca e sviluppo internazionali.
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Sul deposito nazionale Pichetto ricorda come sia una struttura necessaria e richiesta dalla UE. Azione su cui l’Italia è da alcuni anni in procedura di infrazione europea. La proposta Cnai che individua le 51 aree nazionali idonee a ospitare il deposito “risponde sempre al massimo rigore scientifico” rimarca il Ministro. In base alle stime attuali “si potrebbe ottenere l’autorizzazione entro il 2029“. Tempi che ricorda Pichetto “possono certamente sembrare lunghi ma l’esigenza di sicurezza richiedono di una approccio cauto e rigoroso“.
Attualmente si producono circa 300 mq all’anno di rifiuti di scarsa reattività che vanno su siti dislocati sul territorio. L’idea che si sta valutando, sottolinea il Ministro, è che si possano a migliorare le attuali aree di deposito per gestire queste scorie. Ricorda infine che si potrebbe lavorare di più sullo sviluppo degli SMR di quarta generazione avanzata che darebbero il vantaggio di chiudere il ciclo del combustibile.
Le obiezioni in sede di Audizione guarda tecnologie ancora non esistenti, costi e tempi di realizzazione non chiari e sicurezza
Si tratterebbe secondo Enrico Cappelletti M5s di puntare su tecnologie come gli SMR che “non possono essere realizzati in tempi veloci perché a momento non esistono”. Si tratta di investire e spendere con il “rischio che le bollette energetiche costeranno di più“. Infine sollecita di pubblicare la VAS del Pniec perché ancora non ancora nota e che potrebbe essere far impugnare la correttezza del Pniec.
Altro tema i costi secondo Angelo Bonelli di Alleanza Verdi e Sinistra di cui non si dispone di chiarezza. Una centrale di questa tecnologia la terza, ricorda Bonelli, non stanno riuscendo a concludere neanche in Francia e per cui i costi e i tempi sono molto alti. Manca inoltre la capacità di stoccaggio energetico.
“Sul deposito nazionale riteniamo possa essere un’ottima idea valutare la riqualificazione e il potenzialmente degli impianti già esistenti così come la possibilità di usare le stesse scorie come fonte di approvvigionamenti” sottolinea Dario Iaia di Fratelli d’Italia.
“Dipende se anche qui la maggioranza vuole fare una prova di forza e che tipo di valore questo Governo vuole dare all’opera parlamentare” sottolinea Vinicio Giuseppe Guido Peluffo PD- IDP sottolineando l’annuncio di una legge delega in arrivo.
Plastica monouso il Decreto direttoriale
È stato pubblicato il Decreto Direttoriale 27 settembre 2024 n. 84, che definisce le modalità e i criteri per l’attribuzione di un contributo alle imprese produttrici di prodotti in plastica monouso che intendano modificare i loro cicli produttivi mediante la riprogettazione di componenti, macchine e strumenti di controllo, verso la produzione di prodotti riutilizzabili o alternativi (riferito al decreto del Ministero dell’ambiente e della sicurezza energetica 22 dicembre 2023, n. 439, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 116 del 20 maggio 2024).
La misura, con una dotazione pari a dieci milioni di euro, prevede che le istanze finalizzate all’ottenimento del contributo siano presentate al Ministero dell’ambiente e della sicurezza energetica, dalle ore 12:00 del 21 ottobre 2024 e fino alle ore 12:00 del 20 dicembre 2024, esclusivamente attraverso l’indirizzo PEC.
Approvato in CdM il decreto del MASE sulla semplificazione dei procedimenti di valutazione ambientale
Le Commissioni Ambiente e Attività produttive della Camera, presso l’aula della Commissione Ambiente, nell’ambito dell’esame del disegno di legge recante Legge annuale per il mercato e la concorrenza 2023 (C. 2022 Governo), hanno svolto le audizioni il 10 ottobre.
La VIII Commissione Ambiente, in sede referente, ha concluso l’esame dei progetti di legge C. 1632 Governo, e abb. C. 589 Trancassini e C. 647 Braga recanti Legge quadro in materia di ricostruzione post-calamità (Rel. Trancassini, FDI) conferendo mandato al relatore a riferire in Assemblea e ha proseguito l’esame della proposta di legge C. 1987 Mattia recante Disposizioni in materia di piani particolareggiati o di lottizzazione convenzionata e di interventi di ristrutturazione edilizia connessi a interventi di rigenerazione urbana (Rel. Foti, FDI).
Audizioni anche sull’utilizzo di tecnologie per il risparmio idrico.
In sede consultiva, per il parere alle Commissioni riunite II Giustizia e VI Finanze ha iniziato l’esame del disegno di legge di conversione del DL 131/2024, recante Disposizioni urgenti per l’attuazione di obblighi derivanti da atti dell’Unione europea e da procedure di infrazione e pre-infrazione pendenti nei confronti dello Stato italiano (C. 2038 Governo – Rel. Iaia, FdI).
Iniziato anche l’esame della proposta di nomina del dottor Lorenzo Viviani a presidente dell’Ente parco nazionale delle Cinque Terre (nomina n. 53 – Rel. Pizzimenti, LEGA) e l’esame dello Schema di decreto ministeriale concernente il riparto dello stanziamento iscritto nel capitolo 1551 dello stato di previsione del Ministero dell’ambiente e della sicurezza energetica per l’anno 2024, relativo a contributi ad enti, istituti, associazioni, fondazioni ed altri organismi (Atto n. 201 – Rel. Mattia, FDI).
In sede consultiva, la Commissione ha iniziato l’esame, per il parere alla XIV Commissione Politiche dell’Unione europea, del Programma di lavoro della Commissione per il 2024 – Trasformare il presente e prepararsi al futuro ( COM(2023) 638) e della Relazione programmatica sulla partecipazione dell’Italia all’Unione europea nell’anno 2024 (Doc. LXXXVI, n. 2) (esame congiunto – Rel. Semenzato, NM e ha concluso l’esame, per il parere alle Commissioni riunite II Giustizia e VI Finanze, del DL 131/2024, recante Disposizioni urgenti per l’attuazione di obblighi derivanti da atti dell’Unione europea e da procedure di infrazione e pre-infrazione pendenti nei confronti dello Stato italiano (C. 2038 Governo – Rel. Iaia, FDI), esprimendo un parere favorevole
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