Il Consiglio EU ha approvato il 18 febbraio il regolamento riveduto con il quale si modifica l’applicazione del controllo di sicurezza dell’Euratom, il sistema di sorveglianza del nucleare per l’uso pacifico. Seguendo il progresso tecnologico, le nuove norme puntano a semplificare il controllo di sicurezza, specificatamente alle informazioni che gli utilizzatori di materie nucleari devono dichiarare alla Commissione, nonché i registri la cui tenuta è obbligatoria per gli esercenti.
“Materie nucleari per uso civile non siano distolte dagli usi previsti”
Il trattato che istituisce la Comunità europea dell’energia atomica (Euratom), in vigore dal 1958, stabilisce un sistema di sorveglianza per l’utilizzazione pacifica del nucleare per uso civile (ossia il controllo di sicurezza Euratom). Conformemente alle sue disposizioni, la Commissione EU deve garantire che le materie nucleari per uso civile non siano distolte dagli usi previsti.
Norme di “portata limitata” sul controllo nucleare
Le principali modifiche introdotte dalla revisione sono di “portata limitata” e si concentrano sui seguenti aspetti:
- chiarimento, semplificazione e riduzione degli oneri amministrativi, compresi un approccio più graduale agli obblighi di compilazione di rapporti in base al valore strategico delle materie nucleari, norme sugli impianti che detengono piccole quantità di materie nucleari e norme sulla trasmissione elettronica dei rapporti;
- allineamento al progresso tecnologico e agli sviluppi nel settore nucleare, ad esempio mediante l’introduzione di misure relative al controllo della sicurezza nucleare nelle fasi iniziali della pianificazione e della progettazione degli impianti (controllo di sicurezza fin dalla progettazione) e norme sullo smaltimento del combustibile esaurito e dei rifiuti radioattivi.
Obblighi: Commissione EU elaborerà orientamenti per gli esercenti
Le nuove norme entreranno in vigore 20 giorni dopo la pubblicazione del regolamento nella Gazzetta ufficiale dell’UE e saranno direttamente applicabili in tutti gli Stati membri. La Commissione EU elaborerà orientamenti per aiutare gli esercenti a rispettare gli obblighi derivanti dalle nuove norme e ne valuterà l’applicazione dieci anni dopo la loro entrata in vigore.
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