Mercato tutelato al 2023, il primo step di una strategia contro la povertà energetica

L'on. Davide Crippa M5s, fautore della proroga , ai microfoni di Canale energia illustra i prossimi passi

On. Davide Crippa

Il Milleproroghe ha esteso il mercato tutelato al 2023. Una scelta che certamente da sollievo agli aventi diritto ma che non è risolutiva e, soprattutto, evidenzia un limite del mercato libero. Una scelta questa dell’estensione dei termini che ci si aspetta sia propedeutica alla risoluzione delle problematiche del settore e non solo. Ne abbiamo parlato l’on. Davide Crippa, fautore della proroga con gli M5s, forza politica che già con il reddito di cittadinanza ha avviato il programma di eliminare la povertà e le diseguaglianze sociali.

L’estensione del mercato tutelato da respiro a cittadini vulnerabili, ma da solo non basta. Quali sono i prossimi obiettivi in tal senso?

Il Movimento 5 stelle da sempre si batte per garantire i diritti di tutti i cittadini e in particolare di quelli che, soprattutto in questa fase di grave crisi economica e di incertezza causata dalla pandemia, avrebbero potuto trovarsi in difficoltà rispetto all’imminente liberalizzazione dei mercati dell’energia elettrica e del gas. Con questa proroga abbiamo raggiunto un risultato importante, convincendo della necessità di non esporre le famiglie al rischio di un incontrollato aumento dei prezzi le altre forze di maggioranza e i ministri competenti. In un certo senso lo stesso vale per il reddito di cittadinanza, che si è rivelato salvifico in questa fase drammatica, ma non è l’unico strumento che abbiamo messo in campo. Pensi al Superbonus 110% ad esempio: la produzione in loco di energia rinnovabile, magari resa possibile dall’installazione di impianti fotovoltaici e di accumulo da parte di condomìni e comunità energetiche rinnovabili che aderiscono all’autoconsumo, rende possibile condividere e consumare l’energia prodotta anche con eventuali famiglie in difficoltà, che non hanno la possibilità di pagare la bolletta energetica.

Tra i prossimi obiettivi, anche alla luce della imminente attuazione del regolamento UE sul mercato elettrico, c’è la necessità di adottare non solo una definizione di vulnerabilità che individui a priori i clienti finali, civili vulnerabili o in condizioni di povertà energetica, al fine di garantirli rispetto a un mercato totalmente liberalizzato, ma altresì prevedere e riservare per questa platea di soggetti delle condizioni ad hoc che li mettano al riparo da oscillazioni eccessive del prezzo dell’energia elettrica.

L’estensione della proroga del mercato tutelato è comunque limitata nel tempo, l’impegno è trovare una soluzione definitiva per le persone prossime alla povertà energetica? State già pensando a una formula differente?

L’obiettivo del rinvio della cessazione del regime di maggior tutela è anche quello di mettere in campo una serie di ulteriori interventi, di informare correttamente i cittadini e nel frattempo di scongiurare le conseguenze di un aumento generalizzato dei prezzi per i consumatori domestici e le microimprese. Le ricordo che nel 2019 la bolletta energetica per chi era già nel mercato libero è costata il 26% rispetto a chi era nel mercato tutelato. Allo stato attuale, il mercato tutelato continua ad offrire la sicurezza di un prezzo di riferimento spesso più basso rispetto a molte offerte presenti nel mercato libero, pur non rappresentando l’unica alternativa per chi conserva ancora il diritto di accedere a tali servizi poiché chiunque può uscirne in qualsiasi momento.

Per quanto riguarda la povertà energetica, non pensiamo certo di risolverla con una proroga. Si tratta di una questione complessa che purtroppo rischia di essere un fenomeno in espansione con l’acuirsi della crisi economica. Da tempo sosteniamo l’importanza di introdurre misure che, nel medio e lungo termine, promuovano la riduzione del fabbisogno energetico degli immobili abitati da soggetti in condizione di disagio economico che versano in uno stato di povertà energetica.

Tra le opzioni da sempre portate avanti, mi preme citarne due. La prima vede un maggiore coinvolgimento dei comuni e la messa a disposizione da parte di questi di aree dismesse, di terreni di proprietà comunale, di parcheggi e di tetti di immobili pubblici per la costituzione di comunità energetiche: questo consente di massimizzare il consumo locale di energia e abbattere i costi della bolletta energetica per imprese, enti locali e cittadini, soprattutto quelli in condizioni di disagio economico.

La seconda proposta riguarda il trasferimento della titolarità al Gestore dei servizi energetici degli impianti alimentati da fonti rinnovabili confiscati alle organizzazioni criminali: un modo per valorizzarne la produzione attraverso la negoziazione di contratti di lungo termine di energia rinnovabile con gruppi di acquisto di piccoli consumatori, proprio per contrastare la povertà energetica.

L’estensione del mercato tutelato è rivolta solo a coloro che hanno delle caratteristiche Isee basse, mi riferisco al parametro, di poco più di 8mila euro, degli aventi diritto al bonus?

Il rinvio al 2023 per la cessazione del regime di tutela dei prezzi riguarda tutti, a prescindere dall’Isee. In particolare, clienti domestici e microimprese per il mercato dell’energia elettrica e clienti domestici e condomini con uso domestico e consumo annuo inferiore a 200.000 Smc (Standard metro cubo, ndr.) per il mercato del gas.

Dover tutelare le persone vulnerabili dal mercato libero, di fatto non è un fallimento del libero mercato o del meccanismo che dovrebbe regolarlo? Un prossimo passo dopo l’estensione del mercato tutelato potrebbe essere il semplificare il rapporto dei cittadini con il servizio energetico?

Per noi il ruolo dello Stato è quello di creare i presupposti di una effettiva concorrenza, ma al tempo stesso garantire un accesso ai servizi energetici di base equo, affidabile e a un costo accessibile. Per fare ciò, occorre che l’apertura verso il mercato libero sia orientata a proteggere le esigenze di determinate tipologie di clienti finali come richiesto dalla stessa direttiva UE 2019/944, appunto i consumatori vulnerabili, che spesso per pagare le bollette energetiche spendono una percentuale elevata del proprio reddito disponibile. Questo ulteriore anno di proroga ci consentirà di valutare le giuste misure sociali in campo energetico per tutelare soprattutto i consumatori vulnerabili, ad esempio grazie a politiche riguardanti investimenti in efficienza energetica nell’edilizia residenziale/popolare o la protezione dei consumatori dalla disattivazione dell’erogazione.

Il mercato libero non è fallito: al momento mancano alcune condizioni necessarie a far sì che i clienti finali siano in grado di controllare i costi che sostengono, siano capaci di individuare opzioni sufficienti nella scelta del proprio fornitore di energia e abbiano condizioni facilitate nelle procedure per il cambio del fornitore (che attualmente si completano anche nell’arco di due o tre mesi).


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Giornalista, video maker, sviluppo format su più mezzi (se in contemporanea meglio). Si occupa di energia dal 2009, mantenendo sempre vivi i suoi interessi che navigano tra cinema, fotografia, marketing, viaggi e... buona cucina. Direttore di Canale Energia; e7, il settimanale di QE ed è il direttore editoriale del Gruppo Italia Energia dal 2014.