Gli interventi del Governo in Parlamento, attraverso risposte orali e scritte ad atti ispettivi, restituiscono un quadro variegato di indicazioni sul settore energetico e ambientale, delineato nel corso dell’ultima settimana.
Camera dei deputati
Mercoledì 10 gennaio si è chiuso l’iter di approvazione del disegno di legge 1624 recante la conversione, con modificazioni, del decreto 15 novembre 2023, n. 161, “Disposizioni urgenti per il Piano Mattei per lo sviluppo in Stati del Continente africano” (già approvato precedentemente dal Senato).
Nel testo si prevedono forme di collaborazione da instaurare in diversi settori, tra cui risorse naturali, idriche ed energetiche, tutela dell’ambiente e adattamento ai cambiamenti climatici.
Per quanto riguarda le commissioni, ieri la viceministra al Mase, Vannia Gava, ha risposto alle interrogazioni: 5-01797, sul riconoscimento di premi finalizzati a promuovere la riduzione dei costi di dispacciamento dell’energia elettrica; Evi, sul potenziamento della centrale termoelettrica nel comune di Ostiglia (MN); 5-01799, iniziative di competenza concernenti la realizzazione di interventi mirati a incrementare l’interconnessione delle isole minori con la rete elettrica continentale e della Sicilia (qui tutti i testi degli atti e delle risposte).
La viceministra ha ricordato che “il decreto ministeriale di approvazione del Piano di sviluppo della rete elettrica di trasmissione nazionale 2021, del 22 dicembre 2023, ha raccomandato, per quanto riguarda l’interconnessione con le isole, una nuova valutazione e rimodulazione per il prossimo Piano di sviluppo”.
Tassa sugli extraprofitti e idrogeno nei trasporti
Infine, pubblicato a Montecitorio un fascicolo di risposte scritte a interrogazioni contenente le indicazioni del Ministro per la Protezione civile e le Politiche del mare, Nello Musumeci, agli atti: 4-01501, utilizzo della tassa sugli extraprofitti delle multinazionali energetiche; 4-00977, idrogeno nei trasporti.
Nel primo caso Musumeci segnala che, “per quanto concerne l’anno corrente, sono state avviate e completate le previste attività per acquisire dalle Regioni e dalle Province autonome la ricognizione dei fabbisogni, al fine della predisposizione del relativo decreto del Presidente del Consiglio dei ministri di riparto, il cui schema è stato esaminato in riunione tecnica in data 20 novembre 2023, per l’iscrizione al successivo ordine del giorno della prima seduta utile della Conferenza unificata (sede politica), ai fini della prescritta intesa”.
Senato della Repubblica
Pubblicato il fascicolo n. 44 di risposte scritte a interrogazioni pervenute in Senato. Da segnalare due atti a cui ha replicato il Ministro dell’Ambiente, Gilberto Pichetto Fratin: 4-00183, sulla riduzione delle falde acquifere del bacino idrico del Brenta; 4-00468, sulla pubblicazione del catalogo aggiornato dei sussidi a produzioni nocive per l’ambiente.
Il titolare del Mase ha ricordato che “il comma 2 dell’articolo 68 della legge n. 221 del 2015, nella sua attuale formulazione, prevede che il Catalogo dei sussidi ambientalmente dannosi e dei sussidi ambientalmente favorevoli vada aggiornato entro il 30 giugno di ogni anno”.
Ebbene, “a partire dall’edizione 2023 del catalogo – in corso di lavorazione – saranno approfondite le proposte per la progressiva eliminazione o rimodulazione dei sussidi ambientalmente dannosi e per la promozione dei sussidi ambientalmente favorevoli, nel rispetto degli impegni comunitari e internazionali. È opportuno rappresentare che alcune prime misure sono state inserite tra gli obiettivi di riforma dei sussidi inclusi nel nuovo Piano nazionale integrato energia e clima (Pniec)”.
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Transizione 5.0 tra efficienza energetica e innovazione digitale
Ieri, inoltre, il Ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, ha risposto all’interrogazione 3-00850 sulle misure previste dal piano Transizione 5.0 per le aziende: “Il piano, di quasi 13 miliardi, è concentrato su innovazione digitale, efficienza energetica e formazione al fine di sostenere lo sviluppo e la competitività”.
Dunque, “abbiamo messo in campo riforme e risorse sufficienti per accompagnare e sostenere lo sviluppo delle nostre imprese, sia di quelle che vogliono realizzare nuovi impianti produttivi sia di quelle che vogliono innovare i propri macchinari, in modo da poter cogliere, nel 2024 e nel 2025 (due anni decisivi per quanto riguarda l’utilizzo delle risorse del Pnrr), le migliori sfide della duplice transizione tecnologica e digitale” (qui tutti i testi relativi a Transizione 5.0 e non solo).
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