Le Camere sono convocate “a domicilio”. Ciò significa che le aule parlamentari potranno tornare a riunirsi solo in caso di particolari necessità, mentre le commissioni possono portare avanti alcune attività.
Prima del “rompete le righe”, martedì il Senato (con 178 voti favorevoli, nessuno contrario e 13 astensioni) ha definitivamente approvato il Ddl n. 2685-B di conversione, con modificazioni, del DL 115 recante misure urgenti in materia di energia, emergenza idrica, politiche sociali e industriali (meglio noto come Aiuti-Bis).
La commissione d’inchiesta sui consumatori
In questo modo la Legislatura si chiude nel segno della crisi energetica e ambientale, ancor più se si leggono alcuni passaggi della relazione (pubblicata questa settimana) della commissione parlamentare di inchiesta sulla tutela dei consumatori e degli utenti.
“Sul tema attualissimo dell’aumento dei prezzi di materie prime, energia e carburanti, al netto sia degli interventi di tipo immediato e temporaneo volti a contenere le ricadute dirette sugli utenti, sia delle scelte di collocamento geopolitico e di politiche di programma di medio e lungo periodo di livello nazionale e sovranazionale, resta l’esigenza di monitorare con tutti gli strumenti necessari l’andamento dei prezzi, con particolare riferimento a eventuali dinamiche speculative e ai comportamenti scorretti o distorsivi della concorrenza che possono essere presenti all’interno delle varie filiere”.
In questo ambito, rileva la commissione, “è certamente di particolare interesse, specie in ragione della congiuntura economica attuale e delle previsioni di medio periodo, il passaggio delicato della transizione dal mercato tutelato al mercato libero per i settori di gas ed energia, sui cui tempi e modalità sarà compito del legislatore svolgere le più opportune valutazioni, facendo comunque in modo di tutelare l’effettiva facoltà di scelta libera e consapevole degli utenti, anche attraverso la possibilità di un confronto effettivo dei prezzi proposti dai vari operatori”.
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