In questa settimana a cavallo delle festività i lavori parlamentari hanno avuto vari passaggi di interesse per il settore energia.
Sicuramente il via libera di mercoledì, da parte di entrambe le aule delle Camere, al Documento di economia finanza. In particolare, sono state approvate due risoluzioni di maggioranza che impegnano il Governo su contenimento dei prezzi energetici, “green new deal”, sostegno all’economia circolare e alle fonti rinnovabili.
Inoltre, si chiede di promuovere un “Fondo energetico europeo straordinario quale strumento, a disposizione dell’Unione europea e dei suoi Stati membri, a supporto della lotta al caro-energia” e per la sicurezza del sistema.
Senato della Repubblica
Con 207 voti favorevoli, 38 contrari e nessuna astensione, l’assemblea di Palazzo Madama ha rinnovato ieri la fiducia al Governo con l’approvazione definitiva, nel testo licenziato dalla Camera, del Ddl n. 2588 di conversione con modificazioni del DL n. 17 sul contenimento dei costi dell’energia elettrica e del gas naturale (noto come decreto bollette).
Camera dei deputati
Mercoledì in aula della Camera si è svolto il question time con diversi interventi di interesse. In particolare, il ministro per i rapporti con il Parlamento, Federico D’Incà, ha risposto all’interrogazione n. 3-02896 sulle “iniziative volte a superare le criticità registratesi nell’attività della società Sogin, anche mediante il potenziamento delle competenze dell’Ispettorato nazionale per la sicurezza nucleare e la radioprotezione, Isin” (qui i testi delle interrogazioni e delle risposte).
“Al 31 dicembre 2021 Sogin ha eseguito circa il 35,5 per cento dei lavori di smantellamento dei siti, di cui il 7,2 per cento nel corso del 2021”, come riportato da D’Incà. “Tale percentuale di avanzamento risulta essere superiore rispetto alla media degli anni precedenti e conferma che anche il 2022 produrrà un risultato significativo, in linea con il trend positivo del 2021. I risultati esposti confermano le previsioni del piano industriale 2020-2025. Il 2021, peraltro, rappresenta anche l’anno in cui è stato avviato l’iter di consultazione pubblica per la localizzazione del deposito nazionale dei rifiuti radioattivi e del parco tecnologico”.
Il titolare del Mise Giancarlo Giorgetti, invece, ha risposto alle interrogazioni: 3-02897, iniziative volte a definire un piano strutturale per l’industria automobilistica; 3-02898, iniziative di competenza per sostenere il tessuto produttivo nazionale in relazione all’incremento del prezzo dei carburanti; 3-02899, intendimenti in ordine all’elaborazione di un piano volto a contrastare la delocalizzazione delle imprese.
Il prezzo dei carburanti “è liberalizzato”, ha evidenziato il ministro, “quindi la dinamica spetta al mercato. Spetta, però, al Governo e, in particolare, al Mise, valutare e monitorare l’andamento dei prezzi al fine di prevenire eventuali fenomeni speculativi che possono verificarsi. In particolare, il provvedimento di riduzione delle accise sul carburante è stato traslato, di fatto, in base alle nostre osservazioni, sul prezzo finale. Noi dobbiamo verificare che effettivamente gli interventi sulle accise non vengano, nella dinamica dei prezzi, in qualche modo incorporati a beneficio delle imprese dei distributori e non dei consumatori” (qui la risposta completa).
Da segnalare che le commissioni III e X hanno avviato ieri l’esame delle proposte di risoluzione n. 7-00821 e n. 7-00827 “Sulla partecipazione dell’Italia al progetto per la realizzazione del gasdotto EastMed”. Per l’occasione il sottosegretario agli Esteri, Manlio Di Stefano, ha ricordato “che il Governo ha già avviato una serie di iniziative per diversificare le fonti di approvvigionamento energetico: in particolare, entro l’autunno dovrebbero essere disponibili 9,5 miliardi di metri cubi di gas dall’Algeria, 9 miliardi dal gasdotto Tap e ulteriori forniture da Egitto e altri Paesi africani.
Inoltre, il Governo sta elaborando le sue valutazioni sul progetto EastMed indipendentemente dal conflitto in corso in Ucraina, tenendo tuttavia presente che uno studio sulla fattibilità dell’opera sarà disponibile non prima del 2027”.
Di Stefano, evidenziando che l’Italia “non ha mai sollevato obiezioni sulla realizzazione di questa infrastruttura”, ha sottolineato che “la responsabilità di dare impulso al progetto ricade, tuttavia, sui Paesi che ne sono promotori, a partire da Israele”. In conclusione, si conferma “la disponibilità dell’Esecutivo ad approfondire il dibattito, anche alla luce degli ulteriori atti di indirizzo in via di presentazione”.
Sempre ieri, in X commissione, lo svolgimento di una serie di interrogazioni. Il viceministro dello Sviluppo economico Gilberto Pichetto Fratin, in particolare, ha risposto all’atto n. 5-07915 su “Ulteriori iniziative di competenza a sostegno dei comparti produttivi per evitare che i maggiorati oneri energetici provochino aumenti dei prezzi finali al consumo inducendo effetti recessivi” (qui i testi completi).
Il viceministro ha rassicurato sulla “massima attenzione del Governo nell’arginare le criticità che le imprese italiane stanno affrontando a causa del rincaro in atto”, spiegando come siano “allo studio ulteriori misure per calmierare i prezzi che vedranno la luce nelle prossime settimane”.
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