La resilienza è da oltre un anno la parola più utilizzata quando si fa riferimento a piani e strategie politiche ma la guerra in Ucraina ha aperto un nuovo fronte per questo concetto: la capacità di fare a meno delle forniture russe di gas. Tema, questo, ampiamente dibattuto anche questa settimana in Parlamento.
Camera dei deputati
Il presidente del Consiglio Mario Draghi è tornato in aula della Camera, rispondendo mercoledì a una serie di interrogazioni su diversi temi, tra cui l’energia (qui tutti i testi): “Diamo massima attenzione alla questione della sicurezza energetica e, in particolare, alla diversificazione delle fonti di approvvigionamento. Lo dimostrano i più recenti provvedimenti per il contenimento dei costi dell’energia elettrica e del gas naturale, per lo sviluppo delle energie rinnovabili e per il rilancio delle politiche industriali”.
Le commissioni riunite III e IV hanno invece concluso ieri i lavori sul Ddl di conversione in legge del DL 14/2022, “Disposizioni urgenti sulla crisi in Ucraina” (atto n. 3491), che ora passa all’Aula. Il testo, tra le varie azioni, reca anche “disposizioni per l’adozione di misure preventive necessarie alla sicurezza del sistema nazionale del gas naturale”.
Martedì le commissioni riunite Ambiente, Trasporti e Attività produttive hanno svolto una serie di audizioni sul pacchetto UE “Fit for 55” sentendo i rappresentanti di Enea, Anfia, Terna, associazioni ambientaliste e sindacati. Ieri, invece, le due commissioni sono tornate sul DL n. 17 del 2022 per il contenimento dei costi energetici sentendo Acquirente Unico, Confindustria, Utilitalia, Ispra, Terna e associazioni ambientaliste. Oggi è stato il turno di Assopetroli-Assoenergia, Edison, Anigas, Unem, Anfia, Acea, gas Intensive, Aiel, Unrae, Federmetano, Italia solare, Assotir, Federazione carta grafica e Assocarta, Federauto, Assogasliquidi-Federchimica e Aiget (le memorie).
La sottosegretaria al Mite Vannia Gava è infine intervenuta giovedì in commissione Ambiente rispondendo alle interrogazioni: 5-07668, tempi di conclusione e modalità di individuazione del sito idoneo al deposito nazionale di scorie nucleari; 5-07497, tempi di emanazione dei decreti ministeriali in materia di cessazione della qualifica di rifiuto (end of waste); 5-07665, iniziative anche di carattere finanziario volte alla tutela della qualità dell’aria nel bacino padano; 5-07666, tempi e modalità di conclusione dell’iter del Piano per la transizione ecologica (Pte); 5-07667, riconoscimento automatico del bonus idrico per i clienti a basso reddito e ripristino della fornitura per le utenze morose per il periodo di emergenza da Covid-19; 5-07664, modalità di esecuzione e finanziamento degli interventi di bonifica del Mar Piccolo (qui tutti i testi).
“La proposta del Piano di transizione ecologica è stata approvata dal Comitato interministeriale per la transizione ecologica (Cite) in data 28 luglio 2021 e successivamente esaminata dalle Camere e dalla Conferenza unificata”, ha spiegato la sottosegretaria. “Gli aspetti legati alla governance del piano stesso sono stati ampliati per accogliere le richieste delle commissioni parlamentari e con l’intenzione di assicurare un più ampio coinvolgimento delle Regioni e degli enti locali nella stesura delle prossime versioni del Pte”.
Senato della Repubblica
Con 197 voti favorevoli, 24 contrari e due astensioni, l’Assemblea di Palazzo Madama ha approvato mercoledì il Ddl n. 2330 di delega al Governo in materia di contratti pubblici, che passa ora all’esame della Camera. Il testo contiene misure per la “semplificazione delle procedure finalizzate alla realizzazione di investimenti in tecnologie verdi e digitali”.
Sull’attuazione del Pnrr le commissioni riunite V, X, XIII e XIV hanno ascoltato giovedì il ministro della Transizione ecologica, Roberto Cingolani (il video dell’intervento), che ha relazionato anche sul difficile lavoro del Governo, a livello nazionale ed europeo, per mantenere un accettabile equilibrio in materia di sicurezza energetica e riflessi dei rialzi sulle bollette.
Assegnato alla commissione Finanze il Ddl n. 2545 di conversione in legge del DL 25 febbraio 2022, n. 13, recante “misure urgenti per il contrasto alle frodi e per la sicurezza nei luoghi di lavoro in materia edilizia, nonché sull’elettricità prodotta da impianti da fonti rinnovabili”.
La stessa commissione Finanze, ieri, ha svolto due interrogazioni sul tema delle frodi nella cessione dei crediti da bonus e sulla nomina dei vertici in Cassa depositi e prestiti. A rispondere il sottosegretario al Mef Federico Freni (i testi qui), per il quale “l’evoluzione normativa e regolatoria ha comportato inevitabilmente la revisione del processo e delle procedure che regolano l’acquisizione dei crediti d’imposta, al fine di garantire un continuo adeguamento del modello operativo, con il progressivo rafforzamento dei controlli antiriciclaggio e antifrode messi in campo. Tali aggiornamenti della regolamentazione di riferimento hanno implicato, a livello operativo, molteplici revisioni del processo e dei sistemi che hanno richiesto e richiedono i necessari tempi tecnici di realizzazione”.
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