Transizione ecologica e innovazione digitale rientrano nel 10% di credito di imposta previsto dal Piano Transizione 4.0, di fatto la nuova politica industriale del Paese, con un approccio “più inclusivo e attento alla sostenibilità”.
In caso di attività di innovazione tecnologica finalizzate al raggiungimento di un obiettivo di transizione ecologica o di innovazione digitale 4.0 viene riconosciuto un credito di imposta pari al 10% delle spese agevolabili nel limite massimo di 1,5 milioni di euro. Fonte sito Mise
L’impegno su cui è sottolineato l’impegno del ministro dello Sviluppo economico, Stefano Patuanelli, è di supportare le imprese attraverso il credito di imposta per gli “investimenti in beni strumentali”, in “ricerca e sviluppo, innovazione e design” e nella “formazione 4.0”.
“Sviluppo, innovazione e design”: chi può farne richiesta
Possono accedervi “Tutte le imprese residenti nel territorio dello Stato, incluse le stabili organizzazioni di soggetti non residenti, indipendentemente dalla natura giuridica, dal settore economico di appartenenza, dalla dimensione, dal regime contabile e dal sistema di determinazione del reddito ai fini fiscali”.
Il credito si applica alle spese in Ricerca, Sviluppo, Innovazione e Design sostenute nel periodo di imposta successivo a quello in corso al 31 dicembre 2019.
E’ utilizzabile esclusivamente in compensazione in tre quote annuali di pari importo a decorrere dal periodo d’imposta successivo a quello di maturazione.
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