La Commissione europea ha pubblicato lo scorso 11 settembre la relazione energetica dell’UE, che descrive la gestione delle sfide da perseguire verso la neutralità climatica gettando le basi per una rinnovata crescita economica e competitività. Con riferimento all’idrogeno, la capacità di produzione di elettrolizzatori europei è aumentata da 4,2 GW nel 2022 a 6,8 GW nel 2023 e si prevede che raggiungerà i 12,4 GW entro la fine del 2024 con una importante iniezione di investimenti.
Più in generale, l’UE ha raggiunto una quota del 23% di energia rinnovabile nel consumo finale lordo di energia, con un aumento di 1,1 punti percentuali rispetto al 2021 (21,9%). Nel percorso verso i target concordati, l’attuale quota è leggermente superiore alla traiettoria provvisoria del 22,2%, sulla base del precedente obiettivo del 32% per il 2030.
Ridotta del 18% la domanda di gas russo
Le azioni immediate si sono concentrate sul risparmio energetico e sul miglioramento dell’efficienza energetica. Le azioni intraprese nell’ambito di RepowerEU hanno consentito uno dei più ripidi cali della domanda di gas della storia. Parallelamente alle sanzioni, le importazioni di gas russo (tramite gasdotto e Gnl) sono scese da una quota del 45% nel 2021 a solo il 18% nella prima metà del 2024. L’UE ha superato il suo obiettivo volontario di ridurre la domanda di gas del 15%, come stabilito dal regolamento di emergenza, e nel complesso ha ridotto la domanda del 18% da agosto 2022 a maggio 2024 con 138 miliardi di metri cubi risparmiati (bcm), la stessa percentuale risparmiata dall’Italia.
Queste misure sono state accompagnate da progressi significativi verso gli obiettivi a lungo termine, allineando la legislazione chiave Fit for 55 con la maggiore ambizione del piano RepowerEU. In seguito all’adozione della direttiva sull’efficienza energetica, riformulata nel settembre 2023, la Commissione ha adottato una serie di raccomandazioni per garantirne l’attuazione e aiutare gli Stati membri nel processo di recepimento, come anche per la direttiva sulla prestazione energetica nell’edilizia adottata nell’aprile 2024 con l’obiettivo di decarbonizzare rapidamente il patrimonio edilizio, ancora responsabile di circa il 40% del consumo energetico totale dell’UE. La missione europea sulle città intelligenti e climaticamente neutre sta continuando a contribuire in modo significativo agli obiettivi di risparmio energetico: trentatré città hanno ricevuto un’etichetta di missione, che riconosce le loro misure climatiche e il piano di investimenti per raggiungere la neutralità entro il 2030.
Accelerare la transizione energetica: dal solare ed eolico all’idrogeno
In particolare, l’aumento della produzione di energia rinnovabile è al centro dei target. I dati mostrano l’aumento della capacità eolica e solare installata del 36% tra il 2021 e il 2023, risparmiando circa 35 miliardi di metri cubi di gas in 2 anni. Con 56 GW di nuova capacità di energia solare installata nel 2023, l’UE ha stabilito un altro record superando i 40 GW aggiuntivi installati nel 2022. Queste cifre rappresentano importanti risultati, ma è necessaria un’ulteriore accelerazione per soddisfare gli obiettivi RepowerEU nell’ambito della strategia per l’energia solare e raggiungere un totale di almeno 700 GW di capacità entro il 2030, rispetto alla stima alla fine del 2023 di 263 GW installati.
Per quanto riguarda l’energia eolica, nel 2023 sono stati installati 16 GW di nuova capacità, raggiungendo un totale di 221 GW. Sebbene ciò mostri buoni progressi, il settore energetico deve aumentare il ritmo di installazione per soddisfare gli ambiziosi obiettivi, una sfida a cui la Commissione ha risposto con l’adozione del Pacchetto sull’energia eolica, impegnandosi per un’implementazione equilibrata in collaborazione con i cittadini per evitare che la transizione energetica venga messa in discussione da possibili preoccupazioni per i paesaggi, la biodiversità, il patrimonio culturale e gli stili di vita, soprattutto nelle aree rurali.
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Idrogeno: 18,9 miliardi di euro di investimento pubblico
Per quanto riguarda l’idrogeno, l’Europa ha la più grande pipeline di progetti al mondo, recentemente aggiornata nell’ambito della European clean hydrogen alliance: entro la fine del 2024, l’UE potrebbe raggiungere 0,8 GW di nuova capacità di elettrolisi. Inoltre, i consumatori industriali europei hanno lanciato gare d’appalto per circa 1 milione di tonnellate di idrogeno rinnovabile e a basse emissioni di carbonio da settembre 2023. L’approvazione delle quattro ondate di importanti progetti di comune interesse europeo (Hy2Tech, Hy2Use, Hy2Infra e Hy2Move), corrispondenti a un investimento pubblico di 18,9 miliardi di euro sosterrà l’implementazione di progetti su larga scala.
Per stimolare sia la domanda che l’offerta, la Banca europea ha condotto la prima asta di idrogeno rinnovabile a livello comunitario attraverso il Fondo per l’innovazione, finanziata dai ricavi dell’Ets, con un budget di 800 milioni di euro: l’asta ha attirato 132 offerte per un totale di 8,8 milioni di tonnellate di capacità di produzione di idrogeno rinnovabile e i loro acquirenti previsti dovrebbero essere operativi entro il 2029. Si prevede che i sette progetti aggiudicati produrranno 1,6 milioni di tonnellate di H2 rinnovabile nei primi 10 anni di attività. La Commissione EU prevede inoltre di organizzare una seconda asta prima della fine dell’anno con un budget aumentato di 1,2 miliardi di euro per sostenere l’ecosistema industriale europeo.
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