- L’aumento del costo dell’energia sta aprendo una seria ipoteca sullo stato di economia e imprese italiane ed europee
- La scelta di come affrontare questa nuova crisi è tra i punti cardine dei programmi elettorali nelle prossime votazioni
Foto di mohamed Hassan da PixabayEnergia ed efficienza energetica sono al centro dei diversi programmi elettorali che spaziano da uno sguardo alle rinnovabili alle fossili all’efficienza energetica e in alcuni casi a una sostenibilità più amplia come mobilità sostenibile o infrastrutture. Un argomento su cui anche nelle ultime ore ci sono stati confronti elettorali vista la richiesta di Calenda di concentrarsi sui problemi energetici interrompendo la campagna elettorale. D’altronde non lascia presagire nulla di meglio il recente annuncio di Gazprom sullo stop delle forniture da Nord Stream dal 31 agosto al 2 settembre.
La situazione dei prezzi dell’energia è sempre più preoccupante visti i continui record a rialzo. Prezzi energia si teme una crescita più che raddoppiata. Intanto in Italia il 22 agosto si arrivati a toccare il record di 567,38 euro al Megawattora. Altro record per la Germania con oltre 700 euro a megawattora. E’ la prima volta. Il presidente di Confindustria Carlo Bonomi in diverse interviste ha posto l’accento sulla necessità che il Governo affronti il tema energia per fare chiarezza e dare supporto alle imprese. Intanto siamo in attesa di fine settembre quando l’Autorità sarà impegnata nell’aggiornamento delle tariffe elettriche, influenzate dall’andamento del prezzo del gas.
Daniele Antonucci descrive in un’analisi dettagliata lo scenario più plausibile del rallentamento della crescita economica.
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La proposta delle forze politiche in campo sul tema energia vista dai programmi elettorali
Vediamo in base a partiti e coalizioni maggiori come viene affrontato il tema energia nei programmi elettorali.
Centro Destra: Forza Italia, Lega Salvini premier, Fratelli di Italia, No moderati
Il programma del Centro Destra (Forza Italia, Lega Salvini premier, Fratelli di Italia, No moderati) guarda a rinnovabili ed efficienza energetica ma non esclude nuove trivellazioni alla ricerca di fonti fossili nazionali, come indicato nel punto 11 del programma “la riattivazione e nuova realizzazione di pozzi di gas naturale in un’ottica di utilizzo sostenibile delle fonti”. Produzione energetica “attraverso la creazione di impianti di ultima generazione senza veti e preconcetti, valutando anche il ricorso al nucleare pulito e sicuro”. Citate anche infrastrutture, agricoltura, ambiente come priorità e mobilità sostenibile.
PD appoggiato da +Europa, Impegno Civico e l’alleanza di Verdi e Sinistra
Il partiti di coalizione del centro sinistra vedono correre insieme il PD appoggiato da +Europa, Impegno Civico e l’alleanza di Verdi e Sinistra. Il PD espone una visione dell’Italia al 2027 fondata su tre pilastri. Il primo è proprio “Sviluppo sostenibile e transizioni ecologica e digitale”. Nel programma si specifica che l’intento sia “fare della lotta ai cambiamenti climatici un grande motore di rilancio del Paese”. Da qui l’impegno a istituire un Forum nazionale per il lavoro e per il clima, per un’intesa che possa poi articolarsi in patti ambientali territoriali per la piena “occupazione verde”. Attenzione e manutenzione delle infrastrutture e mobilità sostenibile. Una riforma fiscale verde e l’istituzione di un “Fondo Nazionale Compensativo Anti-Nimby”, finalizzato proprio alle politiche di compensazione nel dialogo costruttivo con i territori. Attenzione ai vulnerabili energetici con un nuovo contratto di luce sociale per le famiglie.
Azione di Carlo Calenda e Italia Viva di Matteo Renzi
La coalizione Azione di Carlo Calenda e Italia Viva di Matteo Renzi guardano a una strategia energetica suddivisa in azioni di breve, medio e lungo periodo. Nel breve periodo il gas inteso come rigassificatori temporanei e ripristino delle risorse interne sono visti come essenziali. Nel medio periodo lo sguardo va alle rinnovabili e alla implementazione di “sistemi di cattura e stoccaggio della CO2 prodotta dalle centrali termoelettriche”. Lo stoccaggio è definito come alternativo al raggiungimento degli obiettivi di riduzione della CO2 in quanto la produzione di energia da rinnovabili potrebbe comportare “problemi di congestione delle linee di trasmissione e fabbisogno di grandi capacità di accumulo (pag. 9)“. Rispetto ai costi energetici la linea è “scorporare il prezzo dell’energia prodotta da fonti rinnovabili da quello dell’energia da fonti fossili”. Per fare ciò si intende istituire una “piattaforma per lo scambio di contratti di lungo periodo”. Attenzione al rilancio della figura del Prosumer per cittadini e distretti industriali al fine di favorire l’autoproduzione di energia. Sul lungo periodo la proposta è guardare al nucleare per produrre energia senza emissione di CO2.
M5s
Gli M5s auspicano una “Società 2000m Watt” che vada cioè a tendere a consumare meno seguendo un “modello sostenibile di consumo energetico per ridurre le emissioni annue di gas serra”. Nel complesso l’efficienza energetica è al centro sia con agevolazioni edilizie per privati che con agevolazioni alle imprese per investimenti green con la circolazione dei crediti fiscali. Rilancio di nuovi impianti di rinnovabili grazie alla sburocratizzazione. Per contrastare il caro bollette il partito prevede una “revisione del sistema di formazione del prezzo del gas favorendone lo sganciamento dal mercato olandese TTF”. Come strategia suoi rifiuti i M5s confermano lo stop a inceneritori e a nuove trivellazioni. Tra i punti anche l’economia circolare e la politica di rigenerazione delle materie prime.
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