Consiglio ambiente UE del 27 marzo: focus su Clean Industrial deal

Nel corso dell’incontro diversi ministri hanno riconosciuto il legame tra l’accordo sull’industria pulita e la definizione di un obiettivo climatico per il 2040, al fine di garantire la prevedibilità. I Ministri hanno riconosciuto la necessità di un finanziamento adeguato, ma sono state sollevate alcune questioni in merito alla prevista banca per la decarbonizzazione industriale. Alcuni ministri hanno sottolineato la necessità di garantire l’efficacia del meccanismo di adeguamento delle frontiere del carbonio. La maggior parte dei ministri ha accolto con favore il ruolo chiave attribuito all’economia circolare nella promozione della decarbonizzazione.

paulina-hennig-kloska-minister-of-climate-and-environment
paulina-hennig-kloska-minister-of-climate-and-environment

“Siamo tutti d’accordo sul fatto che l’Europa ha bisogno di strumenti efficaci per sostenere la decarbonizzazione dell’industria europea” ha sottolineato nell’occasione Paulina Hennig-Kloska, ministro polacco per il clima e l’ambiente. “Il Clean Industrial Deal può rafforzare la competitività dell’UE, promuovendo al contempo le tecnologie pulite e l’economia circolare. La discussione di oggi è stata fondamentale per individuare le iniziative che possono trasformare la decarbonizzazione in un potente motore di crescita per le imprese in tutta Europa“.

Nel corso dei lavori l’Italia, come esplicitato in una nota il Viceministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, Vannia Gava, che ha rappresentato l’Italia al Consiglio Ambiente UE, ha presentato le proprie proposte per rendere il Meccanismo di Adeguamento del Carbonio alle Frontiere (CBAM) più efficace e funzionale alla tutela della competitività dell’industria europea. Tema su cui si sono espresse anche la Francia e la Slovacchia. “La transizione ecologica deve essere un’opportunità di crescita e non un freno per le nostre imprese. L’Italia porta avanti il proprio impegno per un’Europa leader nella sostenibilità, ma con regole chiare e strumenti concreti a supporto del nostro sistema produttivo” ha dichiarato il viceministro alla vigilia del summit.

La Francia ha condiviso informazioni sui meccanismi per stabilizzare i prezzi delle quote nei sistemi di scambio delle emissioni.

La Repubblica ceca, insieme a Francia, Croazia, Ungheria, Lettonia, Lituania, Romania, Slovenia e Slovacchia, ha affrontato il problema delle spedizioni transfrontaliere di rifiuti e i modi per migliorare l’accessibilità delle informazioni alle autorità competenti e agli organismi di controllo, incluso nei casi di spedizione illegale di rifiuti

Altri temi al Consiglio Ambiente UE:

I risultati della COP 16 sulla biodiversità

Nel contesto del consiglio sono stati condivisi i punti raggiunti dalla COP16 che si è svolta a Roma nel febbraio 2025. Tra i principali risultati identificati: le decisioni sulla mobilitazione di finanziamenti da tutte le fonti per colmare il gap finanziario globale in materia di biodiversità entro il 2030. Anche le misure per monitorare l’attuazione del Quadro globale per la biodiversità e dei suoi obiettivi.

Ucraina impatto ambientale della guerra

Il ministro ucraino per la protezione ambientale e le risorse naturali, Svitlana Hrynchuk, ha informato i ministri dell’UE sugli impatti ambientali della guerra russa contro l’Ucraina.

leggi anche: Terra, acqua, aria e biodiversità. L’ecocidio della guerra Ucraina

I ministri dell’ambiente hanno quindi riconosciuto l’entità dell’impatto per il popolo ucraino e l’ambiente. Si sono quindi impegnati per lavorare insieme alla decontaminazione e il ripristino del territorio.

Ambiente marino

La Slovenia ha sollevato una questione relativa agli sforzi di governance regionale degli oceani e dei mari e ai recenti sviluppi in relazione alla convenzione di Barcellona per la protezione del l’ambiente marino e della regione costiera del Mediterraneo. Su questo il Portogallo ha fatto riferimento alla sua strategia nazionale sulla gestione delle acque.


Per ricevere quotidianamente i nostri aggiornamenti su energia e transizione ecologica, basta iscriversi alla nostra newsletter gratuita

Tutti i diritti riservati. E' vietata la diffusione
e riproduzione totale o parziale in qualunque formato degli articoli presenti sul sito.
Un team di professionisti curioso e attento alle mutazioni economiche e sociali portate dalla sfida climatica.