Approvato il decreto-legge che introduce misure urgenti in materia di politiche energetiche nazionali, produttività delle imprese e attrazione degli investimenti, nonché in materia di politiche sociali e di crisi ucraina. Diverse le misure sul piano energia con attenzione alla povertà energetica.
Automatismo del bonus in bolletta
Grazie alla proroga della misura in essere il bonus sociale nelle bollette di luce e gas è stato esteso al terzo trimestre dell’anno, quindi fino a tutto settembre. Su questo fronte il senatore Paolo Arrigoni, responsabile Energia della Lega rimarca soddisfazione per “l’accoglimento da parte del Consiglio di Ministri della nostra proposta su automatismo e retroattività con compensazione del bonus sociale povertà energetica.(…) Positivo, inoltre, che il decreto estenda il beneficio anche per il terzo trimestre 2022 e faccia decorrere dal 1 gennaio 2022 e non più solamente dal 1 aprile l’innalzamento del livello Isee da 8.265 a 12.000 euro per l’accesso al bonus. Un plauso dunque all’esecutivo, che con i due decreti di ieri accoglie le nostre richieste e interviene contro il caro energia e il caro carburanti con oltre 4 miliardi a favore delle famiglie e delle imprese“.
Generazione energetica
Nel decreto anche attenzione a riforniture di gas e a semplificazione di forniture gas. Vengono inoltre ulteriormente semplificati i procedimenti relativi alla realizzazione degli impianti rinnovabili.
Efficienza energetica
Confermata invece la detrazione del 110% sugli interventi di efficienza energetica su unità immobiliari effettuati da persone fisiche (edifici unifamiliari), per le spese sostenute entro il 31 dicembre 2022. Unico limite che la data del 30 settembre 2022 siano stati effettuati lavori per almeno il 30% dell’intervento complessivo.
“Provvedimenti tampone” invece secondo Denis Nesci, presidente nazionale Udicon, Unione per la Difesa dei Consumatori. “Buona l’iniziativa sugli extraprofitti ai big energetici che pagheranno parte del nuovo giro di aiuti, anche perché era una nostra idea che avevamo lanciato da tempo, ma ancora non basta per renderci soddisfatti, anzi. Avevamo chiesto delle misure in grado di fermare la fiammata inflazionistica e salvaguardare il potere di acquisto dei consumatori e invece questo sembra essere il solito fumo negli occhi da parte dell’esecutivo per non prendere provvedimenti strutturali di lungo periodo. Ci aspettavamo misure più decise contro il carovita, come il taglio definitivo dell’Iva e delle accise, o sanzioni più rigide contro la speculazione. E invece nel Decreto sul caro energia compare solo il rinnovo fino all’8 luglio del taglio di 30 centesimi sui carburanti, mentre l’andamento prezzo alla pompa in questi giorni continua a restare volatile anche in presenza di un calo delle quotazioni del petrolio. Si capisce chiaramente che il senso di questo Governo è l’incertezza”, conclude Nesci.
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