La Commissione Attività produttive ha svolto l’11 marzo l’audizione per l’esame del cosiddetto decreto Bollette, riguardante misure urgenti in favore di famiglie e imprese sulla fornitura di energia elettrica e gas naturale. L’intervento legislativo intende venire in aiuto di nuclei familiari e attività imprenditoriali per far fronte all’aumento del costo dell’energia.

Il provvedimento stanzia circa 3 miliardi di euro: 1,4 per le imprese e 1,6 a beneficio delle famiglie. In particolare, per queste ultime, è stato introdotto un contributo straordinario di 200 euro con un Isee fino a 25 mila euro, che può aumentare a 500 euro per chi già riceve il bonus sociale. Per quanto riguarda invece le imprese, si prevede il taglio degli oneri di sistema per le Pmi, con l’obiettivo di una riduzione delle bollette intorno al 20%.
Alleanza per il Fotovoltaico: “Interventi strutturali per rafforzare rinnovabili”
Tra le associazioni intervenute all’audizione anche Alleanza per il Fotovoltaico. Per affrontare il problema del costo elevato dell’energia, si ritiene “indispensabile che il provvedimento venga integrato con interventi strutturali che rafforzino lo sviluppo delle rinnovabili”. In particolare, del fotovoltaico su larga scala.
Diversi studi rilevano quanto il prezzo dell’energia in Italia sia tra i più alti d’Europa. Secondo i dati del Centro studi di Assolombarda, riportati dall’Alleanza, il prezzo medio dell’elettricità è di 143,03 euro/MWh. Molto più alto rispetto a Spagna (90 euro/MWh), Francia (100 euro/MWh). Inoltre, la forte dipendenza dalle importazioni di energia, che nel 2024 hanno coperto il 74,8% della domanda energetica nazionale, “aggrava ulteriormente la vulnerabilità del sistema energetico italiano, esponendolo a oscillazioni dei prezzi internazionali e a tensioni geopolitiche”.
Le proposte prevedono l’aumento della produzione di energia da fonti rinnovabili, in particolare con tecnologia fotovoltaica. Ciò indurrebbe “una riduzione immediata dei costi grazie alla produzione di energia a costi marginali nulli” si legge nella nota stampa. Permetterebbe anche una “riduzione della volatilità dei prezzi, mitigando gli effetti delle fluttuazioni nei mercati globali delle materie prime energetiche”. Senza dimenticare che l’evoluzione delle tecnologie di accumulo ha permesso di superare criticità legate all’intermittenza delle rinnovabili, “consentendo un’integrazione più efficiente del solare e delle altre Fer nel sistema energetico nazionale”.
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Bonus sociale e bollette, Cgil: “Allargare platea, aumentare importo e semplificazione”
Capitolo povertà energetica. L’erogazione del bonus una tantum da 200 euro per la Cgil rischierebbe di non coprire l’incremento di prezzi nel periodo tra ottobre 2024 e gennaio 2025. Arco di tempo durante il quale “è stato stimato un aumento medio della bolletta stagionale del 5,9% sullo stesso periodo 2023/24” si legge nella nota stampa. La platea di beneficiari del contributo speciale dovrebbe coprire circa 8 milioni di nuclei familiari, per un importo complessivo di 1,6 miliardi di euro. Tuttavia, “vanno allargati i criteri che definiscono la vulnerabilità di un soggetto e quindi il suo diritto a essere tutelato con prezzi calmierati”.
Per il sindacato, la misura del bonus andrebbe rafforzata e stabilizzata nel tempo. Più precisamente va allargata la platea dei beneficiari, incrementato l’importo e semplificate le procedure burocratiche che ne regolano la gestione. Sarebbe inoltre necessario introdurre una riforma strutturale delle bollette, che preveda una riduzione stabile degli oneri fiscali e parafiscali e l’eliminazione degli oneri di sistema. Infine, “manca per tutti i soggetti (vulnerabili, non vulnerabili e imprese) un intervento che riduca strutturalmente l’Iva”.
Per quanto riguarda le aziende, l’art. 3 prevedere un’agevolazione per la fornitura di energia elettrica per i clienti non domestici, in bassa tensione, con potenza disponibile superiore a 16,5 kW. Tale misura rappresenta l’azzeramento per un semestre della parte della componente Asos degli oneri di sistema. “Anche in questo caso” fa il punto il sindacato, “si tratta di una misura temporanea e non strutturale, che esclude gran parte delle micro e piccole imprese operanti nei servizi alla persona e alla comunità”.
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Permitting, repowering, saturazione della rete e leggibilità delle bollette
Elettricità Futura ha evidenziato la necessità di interventi strutturali per la stabilizzazione dei prezzi e per la sicurezza energetica. Questi richiederebbero il cambio di mix verso le rinnovabili. In tema di permitting sarebbe possibile sbloccare 120 GW di progetti, oggi in attesa di autorizzazione. Accelerando l’avvio delle procedure competitive, entrerebbero in esercizio circa 20 GW di impianti rinnovabili già autorizzati. Favorendo poi il repowering di quelli già in esercizio, “verrebbe realizzata nuova potenza rinnovabile senza impatti ambientali aggiuntivi per i territori”. Si renderebbe così possibile la contrattualizzazione di lungo periodo mediante procedure competitive di 30 TWh di energia da Fer. Inoltre, introducendo meccanismi di contrattualizzazione volontaria di energia rinnovabile esistente non incentivata, potrebbero essere resi disponibili ulteriori 24 TWh.
Per Italia Solare, è importante il tema della saturazione della rete elettrica. Si auspica un intervento equilibrato, “evitando che siano penalizzati progetti non ancora autorizzati per ritardi della pubblica amministrazione” si legge nel testo dell’audizione. L’associazione segnala inoltre che i Pppa (Power Purchase Agreement), che coinvolgono direttamente produttori e consumatori, e i contratti per differenza, tra produttori e Gse, “potrebbero essere potenti strumenti per abbassare e stabilizzare i prezzi dell’elettricità, se oculatamente applicati anche agli impianti esistenti”.
Tra le altre, il Coordinamento Free sollecita l’Arera a migliorare ulteriormente la leggibilità delle bollette e la confrontabilità delle offerte degli operatori. Si propone l’introduzione di una pagina standardizzata contenente informazioni chiave che consenta, e faciliti, l’orientamento dei consumatori e la comprensione della differenza fra il prezzo pagato e quello riferimento basato sul Pun o sui prezzi zonali. Infine, per la tutela dei clienti vulnerabili, si suggerisce di destinare gli acquisti di energia per i clienti domestici, partendo da quelli più fragili, “esclusivamente alla produzione da fonti rinnovabili già in esercizio, attraverso contratti bilaterali volontari, gestiti dall’Acquirente Unico con un meccanismo che tutela il mercato libero”.
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