Biogas e biomasse il tema “risolto” nel terzo bando “Parco Agrisolare”

Il plauso di Confagricoltura, Coldiretti e Consorzio Italiano Biogas

Il terzo bando dedicato alla Misura del PNRR “Parco Agrisolare” ha preso il via tra il plauso di diverse associazioni come Confagricoltura, Coldiretti e Consorzio Italiano Biogas.

terzo bando parco agrisolare
Foto di Ida da Pixabay

“Una fondamentale opportunità”, rimarca in una nota il Ministro dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste, Francesco Lollobrigida, “che sono certo le imprese agricole del Mezzogiorno sapranno cogliere, al fine di migliorare la sostenibilità dell’intero comparto e nello stesso tempo incrementarne la competitività, azzerando i costi energetici che rappresentano in media il 20% dei costi variabili”.

Le caratteristiche del terzo bando Parco Agrisolare

Confermate le novità e le regole introdotte con il secondo bando del 2023:

  • il contributo a fondo perduto potrà raggiungere l’80% delle spese ammissibili;
  • le imprese avranno la possibilità di adottare soluzioni di autoconsumo condiviso e potranno partecipare in forma aggregata.
  • E’ possibile installare impianti fotovoltaici sui tetti dei fabbricati agricoli con una potenza massima di 1.000 kWp per impianto.
  • La spesa massima per beneficiario è fissata a 2.330.000 euro.

Le regioni interessate

Il bando avrà una dotazione di 250 milioni di euro, e interessa le imprese della produzione primaria per progetti localizzati nelle regioni del Mezzogiorno: Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia.

Quando presentare le domande

Le domande saranno istruite dal GSE S.p.A. dalle ore 12:00 del 16 settembre fino alle ore 12:00 del giorno 14 ottobre 2024. Andrà insieme allo scorrimento del secondo bando, con l’obiettivo di assegnare l’intera dotazione finanziaria della Misura pari a 2,35 miliardi di euro entro il 2024, come da scadenza europea.

Attenzione importante alle biomasse, secondo Confagricoltura

Il decreto interministeriale accoglie la richiesta di Confagricoltura rispetto la produzione di energia elettrica e di calore da combustibili da biomassa. Il decreto permette secondo l’associazione una “semplificazione delle verifiche nel periodo di prima applicazione del provvedimento, volte a consentire agli operatori di adeguarsi in maniera graduale alle nuove disposizioni, e a garantire il rispetto dei requisiti per l’accesso alla remunerazione della produzione elettrica da biogas e biomasse a Prezzi Minimi Garantiti (PMG) per gli impianti che hanno concluso il periodo di incentivazione tra il 28 luglio 2023 e il 30 giugno 2024″.

Un ruolo importante e definito per il biogas, sottolinea CIB

Piero Gattoni, Presidente del CIB.Non solo il decreto aggiorna le regole per la certificazione della sostenibilità del biometano in linea con le indicazioni del decreto legislativo 199/2021, ma introduce per la prima volta il percorso che dovranno seguire anche gli impianti esistenti che producono energia elettrica da biogas come sottolinea il Consorzio Italiano Biogas, CIB.

“Come Consorzio abbiamo seguito da vicino l’iter di definizione di questo importante provvedimento e siamo soddisfatti che siano state accolte le nostre richieste di semplificazioni per quel che riguarda l’uso degli effluenti zootecnici e il prolungamento del periodo transitorio per gli impianti di biogas esistenti. Per questi ultimi la certificazione, seppur importante per dimostrare e garantire il rispetto dei requisiti ambientali dell’energia prodotta, rappresenta un ulteriore onere con aggravio di tempi e di costi per il sistema, ingiustificato soprattutto per impianti di piccole dimensioni.  Auspichiamo quindi che il percorso di adeguamento avvenga tenendo conto delle peculiarità di una filiera ben radicata sul territorio e grazie al continuo dialogo tra tutti i soggetti coinvolti.”, sottolinea  Piero Gattoni, presidente del CIB.

“Un’opportunità per le imprese agricole” Coldiretti

Il nuovo bando “Parco agrisolare” da 250 milioni di euro rappresenta un’opportunità per le imprese agricole e zootecniche del Sud per contenere i costi energetici, in un momento di forte difficoltà per la siccità, ma anche per il Paese, aumentando la disponibilità di energia rinnovabile sottolinea la Coldiretti in una nota.

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