ND70910 2La riqualificazione energetica ha tanti volti: economico, ambientale, sociale, culturale. Come in un poliedro regolare ogni lato è equivalente a se stesso, indispensabile a un equilibrio. Il risultato è frutto di un fortunato incontro di competenze che crea il sostrato per la più adeguata risposta normativa all’irrefrenabile innovazione tecnologica.

L’esempio dell’impianto sportivo di Rufina, in provincia di Firenze, ne è la prova. “Il Comune si è accorto che l’impianto, vecchio di decenni, aveva costi elevati perché non c’era la possibilità di gestirlo in modo razionale”, spiega a Canale Energia il Sindaco del Comune Mauro Pinzani, incontrato nel corso del convegno “Impianti sportivi: riqualificazione energetica e risparmio economico” (Coverciano (FI), 6 luglio). “Nonostante la presenza di una legge regionale che disciplina gli interventi di natura impiantistica sulle rinnovabili, è difficile trovare risposte normative adeguate nei regolamenti comunali di fronte allo sviluppo tecnologico incalzante”. Problematica percepita soprattutto nelle piccole realtà, prosegue il Sindaco, dove “occorre azionare il buonsenso e avere partner affidabili”.

Da qui la decisione, nel 2013, di affidare la gestione dell’impianto alla società sportiva Audax Rufina, ovvero il pagamento delle bollette e la manutenzione ordinaria equivalenti a 53 mila euro, a fronte di un contributo pubblico annuale di circa 23 mila euro. “Non abbiamo voluto solo sponsorizzare la società sportiva, ma dare all’impresa risorse derivanti dal risparmio energetico ottenuto dagli interventi di riqualificazione”, spiega Andrea Parrini, AD e Responsabile Tecnico, PM Service Srl, società organizzatrice del convengo e autrice della riqualificazione.

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Dall’analisi dei profili di consumo di elettricità, gas e acqua è stato stimato un risparmio del 25%: partendo dalla conoscenza maturata nel fotovoltaico, “abbiamo pensato in maniera sinergica ad efficienza, rinnovabili e stoccaggio”. Sono stati installati: un impianto FV da 42 kW in tribuna complanare alla copertura, collettori solari, pompa di calore e accumulo termico per il riscaldamento dell’acqua, “facendo attenzione ad avere i giusti intervalli di tempo per far riscaldare l’acqua per le docce”, ha precisato Parrini. È stato poi riattivato il pozzo per l’approvvigionamento dell’acqua ed effettuato il relamping: “L’adozione dei LED permette di risparmiare il 70% di energia e di reinvestire subito le risorse”, precisa l’AD. È oggi in fase di gara un progetto per la sostituzione dei corpi illuminanti sulle 4 torri faro del campo principale che ridurrebbe a 24 kW gli attuali 60 kW con un risparmio previsto del 60%.

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A fronte di un investimento complessivo di 96 mila euro (78 per i materiali e 18 per l’installazione), che ha visto anche il ricorso al credito sportivo, oggi il risparmio netto annuo è di 33 mila euro e sono circa 7 mila le nuove entrate in cassa comunale provenienti dall’incasso del quinto conto energia. “Il Comune di Rufina ci ha supportato su tutti i fronti. Se non c’è sinergia tra le associazioni sportive, la PA e gli sponsor è impossibile ottenere questo risultato – ha proseguito Parrini – La burocrazia, che è tanta e difficile da capire, può trasformarsi in ostacolo, anche quando si dispone delle giuste soluzioni tecniche”.  Ad esempio, prosegue l’AD, “il ricorso alle ESCo in certi casi non può avvenire, quando invece è fondamentale” e “i certificati bianchi sono una risorsa economica che andrebbe sfruttata nell’impiantistica sportiva, ma in questo momento non avviene”.

Tra le risorse economiche in campo ci sono gli strumenti finanziari degli istituti di credito vicini al territorio: “Le banche di credito cooperativo, oggi abbiamo sentito quella della Toscana, non hanno un prodotto definito: bisogna presentare un progetto serio e mostrare l’esperienza maturata – commenta l’AD – Solo così c’è disponibilità a cucire un vestito su misura”. Il prodotto assicurativo, infine, chiude il cerchio: “L’assicurazione è importante perché interviene quando un evento fortuito, occasionale ed esterno provoca un danno sia esso di modesta rilevanza che catastrofale”, ci spiega Alberto Rustioni, Renewable Energy Division Manager di Assiteca. “Abbiamo sviluppato un prodotto che garantisce sia il danno diretto che le perdite economiche da mancata produzione di energia, per quest’ultima abbiamo sviluppato un algoritmo con cui è possibile calcolare l’effettiva mancata produzione tenendo conto delle variazioni dell’irraggiamento” a differenza, rimarca il Manager, “dei più diffusi strumenti assicurativi in cui perdita o guadagno vengono calcolati su dati non corrispondenti alle reali perdite”. Il servizio fornito da ASSITECA, conclude, “non si ferma al contratto di assicurazione: le professionalità a noi collegate si occupano anche di verifiche tecniche, di audit dei contratti di gestione”. 

Vedi anche “Nelle strutture sportive ci si allena anche per essere sostenibili”


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