Contribuire a contrastare il problema della povertà energetica promuovendo conoscenza tra i cittadini e formando figure specifiche in grado di affrontare la questione con un approccio multidisciplinare. E’ questo l’obiettivo del progetto ASSIST (Network di sostegno per il risparmio energetico dei consumatori domestici), un’iniziativa, di durata triennale, finanziata dalla Commissione Europea nel quadro del programma Horizon 2020. Partito il 1° maggio 2017, il progetto, promosso in Italia, Belgio, Finlandia, Polonia, Regno Unito e Spagna, mira a coinvolgere i consumatori del mercato energetico per favorire un cambiamento nei comportamenti di consumo. Un primo step a cui segue un secondo momento di elaborazione di politiche mirate pensato per affrontare questa questione in modo più efficace.
Quello della povertà energetica “è un problema molto ampio che coinvolge diversi settori”, ha spiegato ieri a Milano la coordinatrice del progetto Marina Varvesi, in occasione di un incontro dedicato all’iniziativa. “Non si tratta solo di una questione di energia o di problematiche sociali, è un tema che abbraccia anche il discorso della gestione della casa, dell’acquisto degli elettrodomestici e della salute stessa delle persone”. In un contesto di questo tipo ben si comprende come “gli attori coinvolti siano non solo quelli del settore energetico, ma anche quelli che operano nel settore economico e della salute. Proprio per questo motivo uno degli obiettivi di ASSIST è riuscire a coinvolgere tutti questi soggetti per promuovere un dialogo e trovare soluzioni”.
In particolare, vista la varietà di figure provenienti da diversi settori che danno il loro supporto a persone in povertà energetica, noi vogliamo offrire a questi consumatori vulnerabili “un vero e proprio punto di riferimento”. “Vogliamo ampliare le competenze di questi soggetti per andare a formare quella che noi abbiamo definito la figura del TED, ovvero il tutor energetico domestico. L’idea è quella di creare una presenza costante, facilmente raggiungibile da chi è in difficoltà. Una figura che, dopo un periodo di formazione mirata, operi all’interno di una rete dialogando con più soggetti e mettendo in atto azioni concrete sul territorio”
Le tre proposte
Nell’ambito del progetto sono state elaborate tre macroproposte di azioni da mettere in atto: gli energy cafè, la consulenza porta a porta e la riqualificazione energetica degli edifici. Si tratta di iniziative che sono state individuate attraverso la consulenza di esperti del settore e l’analisi della letteratura scientifica sul tema.
“Quella dell’energy cafè – ha sottolineato Anna Realini, ingegnere di RSE – è una modalità già adottata ampiamente in Inghilterra, dove degli esperti di energia si ritrovano in una caffetteria, in un’altra attività commerciale o in una scuola, per incontrare gli utenti desiderosi di informarsi sulle proprie bollette, per consumare meglio e ridurre e i costi. Abbiamo già delle collaborazioni avviate con alcuni enti tra cui alcuni Comuni, ma stiamo dialogando anche con scuole, associazioni di consumatori e di volontariato”.
Uno step successivo a quello degli energy cafè è invece quello della consulenza porta a porta. Quest’iniziativa – ha spiegato Realini – “è pensata come un’evoluzione dell’energy cafè, come una attività da fare in collaborazione con associazioni o enti che già conoscono persone in difficoltà. Mi riferisco ad esempio ai servizi sociali di alcuni Comuni o ad associazioni di volontariato che hanno degli sportelli dedicati”.
L’ultima proposta, sulla riqualificazione energetica degli edifici, è quella più ambiziosa. “Siamo consapevoli che non è lo scopo primario di questo progetto, perchè è un’operazione che richiede finanziamenti ingenti. Abbiamo visto, però, che in alcuni contesti qualcosa è stato fatto. Ad esempio nell’ambito di altri progetti europei c’era la possibilità di collaborare con enti e associazioni che, ad esempio, facevano da intermediari per attivare ESCo, condomini o centri sociali in modo da realizzare la riqualificazione energetica. I fondi venivano dalla ESCo”.
La comunicazione, un aspetto centrale
Un aspetto centrale del progetto è quello legato alla comunicazione. “E’ una questione molto importante da approfondire nell’ambito del progetto”, ha sottolineato Laura Colombo di A2A, segretario generale di Banco dell’energia, realtà che fa parte del comitato scientifico di ASSIST. “Gestire la comunicazione di un progetto ha dei costi, ma senza un’attenzione di questo tipo si rischia di creare un dialogo tra pochi. Le associazioni possono dare una mano nella divulgazione, però è necessaria la presenza di qualcuno che gestisca in maniera adeguata questi aspetti”.
Il prossimo step del progetto
Il prossimo step del progetto è l’organizzazione, tra la fine di aprile e l’inizio di maggio, del corso online gratuito nell’ambito del quale verranno formati i TED. Il corso potrà essere seguito in qualunque momento nei prossimi 2 anni.
Il progetto ASSIST è promosso da un consorzio composto da 12 partner tra cui compaiono Aisfor, Acquirente Unico e RSE. (Clicca qui per l’elenco completo dei partner
Abbiamo approfondito con Marina Varvesi alcuni aspetti legati alla questione della poverta energetica
Cosa si intende per povertà energetica?
Come vengono censiti i consumatori vulnerabili?
Nel nostro Paese come si manifesta la problematica? Quali zone sono più colpite e quali meno?
Quanto è importante promuovere una comunicazione efficace su questi temi?
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