Intelligenza Artificiale a supporto dei lavoratori ma non per sostituirsi a loro. Gestire prima di essere gestiti. Con questa logica la deputata Carmela Auriemma membro I Commissione Affari Costituzionali M5S, insieme a Sergio Costa vicepresidente della Camera dei Deputati sottolineano l’importanza di far nascere un Osservatorio “acritico e apartitico” che di attenzione all’impatto della tecnologia sulla società, sulle aziende e sulle infrastrutture.
E’ quanto è emerso nel corso dell’evento “Transizione energetica ed intelligenza artificiale: sfide ed opportunità”, organizzato dall’Istituto nazionale transizione energetica, INTE a Roma ieri 16 dicembre presso la sala Giacomo Matteotti della Camera dei Deputati.
“Vi è una classe dirigente che scappa dal confronto su questi temi” evidenzia il presidente dell’INTE, Pasquale Luca Giardiello plaudendo all’iniziativa che, secondo Costa, ci interessa perché “supera le nostre teste“. “Abbiamo necessità di viverci dentro e avere la possibilità di orientarla, per quanto possibile”. Questo perché ribadisce Costa “Ci dobbiamo aspettare che di qui a pochissimo tempo i grandi player mondiali entreranno, e già sono entrati, nelle scelte del Pianeta. Questo ci pone la questione come Italia e come Europa“. Ma in generale Costa è certo: “le opportunità ci sono e sono gigantesche”.
Perché serve un osservatorio sull’intelligenza artificiale
“Le reti energetiche sono sotto vigilanza esclusiva dello Stato” ricorda Francesca Niola, research fellow Università di Bari. “Quando la gestione delle reti viene affidata completamente ai privati il potere normativo si disperde. Se un algoritmo predittivo viene elaborato da un fornitore che non comunica con altri gestori ed enti normativi, potrebbe portare il fornitore in un ruolo in cui gli altri dipendono da lui”. Per questo sottolinea la studiosa “Serve garantire neutralità tecnologica, ma l’AI può fare molto, se ben regolata svolgendo un ruolo di acceleratore della transizione ecologica”.
Come cambierà l’uso dell’energia con la AI
“Cambierà la gestione della produzione, del consumo e della distribuzione dell’energia grazie all’Intelligenza Artificiale” sottolinea Gabriella De Maio docente diritto dell’energia Federico Secondo Napoli.
Da un recente studio è emerso come “quasi tre milioni di posti di lavoro in perdita nella PA ma di renderle più competitive” richiama l’Auriemma.
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Ma questo non significa che bisogna temere la tecnologia. In realtà le opportunità sono molte. “Pensiamo all’uso della AI nel contrasto alla siccità“ ricorda Auriemma che rimarca come su questo tema ci siano utility in fervente lavoro e nuove opportunità occupazionali.
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