La Regione Lombardia sta massimizzando le misure di rottamazione di impianti a biomassa obsoleti. L’iniziativa rappresenta un’opportunità significativa per i cittadini lombardi di contribuire attivamente al miglioramento della qualità dell’aria, beneficiando di impianti più efficienti e sostenibili dal punto di vista ambientale ed economico: “L’integrazione tra incentivi regionali e nazionali facilita l’accesso a tecnologie avanzate, rendendo più conveniente la sostituzione dei vecchi impianti e accelerando il processo di rinnovo del parco termico regionale” si legge nella nota stampa.
I risultati raggiunti sono stati illustrati il 25 ottobre nel corso dell’assemblea Aiel, l’associazione italiana per le energie agroforestali, tenutasi a Verona.
Turn over tecnologico degli impianti a biomassa obsoleti
Secondo le stime presentate, gli incentivi regionali per la sostituzione degli impianti termici civili con impianti a biomassa a basse emissioni hanno permesso un risparmio di circa 48 tonnellate all’anno di PM10. Un risultato giudicato significativo da Gianluca Gurrieri, dirigente dell’unità organizzativa Clima, emissioni e agenti fisici della Regione Lombardia, che ha contribuito “al miglioramento della qualità dell’aria in Lombardia, confermando l’efficacia delle politiche regionali a sostegno dell’innovazione tecnologica e della sostenibilità ambientale” evidenzia nella nota.
I bandi regionali cumulabili con il Conto termico nazionale assicurano anche la registrazione degli impianti nei catasti, favorendo un monitoraggio più efficace e una più corretta manutenzione. Nel corso del suo intervento, Gurrieri ha espresso la necessità di “valorizzare lo sforzo di innovazione tecnologica del settore che ha portato negli anni a migliorare significativamente le prestazioni emissive dei generatori di calore a biomassa legnosa”.
Leggi anche Metano sintetico da biomasse secche di scarto, l’accordo di NextChem Tech, con ENGIE
Contributi ad integrazione del Conto termico: costi ammissibili
Il bando lanciato lo scorso anno, tutt’oggi attivo, riconosce un contributo ad integrazione di quello previsto dal Conto termico nazionale, al fine di incentivare ulteriormente la sostituzione degli impianti obsoleti con generatori a biomassa di ultima generazione e a basse emissioni. Il contributo regionale per le persone fisiche può coprire i costi ammissibili nelle seguenti misure:
- 60% per la fascia con emissioni di polveri totali (PP) tra 15 e 20 mg/m³ (massimale 10.000 euro)
- 65% per la fascia con emissioni di PP tra 10 e 15 mg/m³ (massimale 10.000 euro)
- 70% per la fascia con emissioni di PP tra 5 e 10 mg/m³ (massimale 20.000 euro)
- 80% per la fascia con emissioni di PP inferiori a 5 mg/m³ (massimale 30.000 euro)
Per i condomini il contributo massimo è del 70%, mentre per le micro e piccole imprese è del 65% (piccole e micro), del 55% per quelle medie.
Leggi anche Biogas e biomasse il tema “risolto” nel terzo bando “Parco Agrisolare”
Per ricevere quotidianamente i nostri aggiornamenti su energia e transizione ecologica, basta iscriversi alla nostra newsletter gratuita
e riproduzione totale o parziale in qualunque formato degli articoli presenti sul sito.