Superbonus 110%: i numeri a un anno dall’entrata in vigore

Con l’entrata in vigore del decreto rilancio a luglio 2020, relativo al Superbonus 110% e la successiva conversione in legge, con la legge 77, si è sviluppato un grande interesse e fermento nel mondo dell’edilizia rispetto alle opportunità che tale bonus avrebbe dato all’intero comparto. Un fermento che lasciava presagire che si sarebbero stati i numeri per rilanciare il comparto.

A inizio autunno 2020 le attività cantieristiche, in maniera timida, hanno intrapreso un’avvio, utilizzando i bonus fiscali ma con tantissimi dubbi sugli iter procedurali da seguire per intraprendere la pratica di detrazione fiscale prevista dal Superbonus 110.

I numeri del Superbonus guardando agli interventi previsti e completati

Con il passare dei mesi, grazie a una serie di accorgimenti normativi che si sono susseguiti con emendamenti alla norma, sono scaturiti effetti positivi e chiarificatori. In particolare, con l’ultimo intervento presente nell’ultimo decreto semplificazioni, che ha di fatto eliminato la doppia conformità urbanistica sostituendo la stessa con il titolo edilizio che dovrà essere presentato ai inizio lavori – ovvero una Cila per gli interventi da realizzare- si è sicuramente definito uno scenario molto più snello e certo.

La nuova norma prevede che gli interventi incentivati con il credito di imposta del 110% «costituiscono manutenzione straordinaria e sono realizzabili mediante comunicazione di inizio lavori asseverata (Cila)». Da questo nuovo regime sono esclusi solo gli interventi di demolizione e ricostruzione.

Edifici condominiali proroghe e scadenze

Il prorogarsi delle scadenze per alcune tipologie edilizie ha contribuito ha dare un ulteriore slancio all’utilizzo del bonus fiscale nella riqualificazione del patrimonio edilizio italiano.

Per i lavori negli edifici condominiali si può utilizzare il 110% per tutto il 2022. A condizione che al 30 giugno 2022 sia stato completato almeno il 60% delle opere previste.

Per le case popolari si può arrivare al 30 giugno 2023, sempre rispettando la regola del 60% dei lavori completati (in questo caso, entro fine dicembre 2022).

Con una fotografia dell’utilizzo del “Superbonus 110” al 17 maggio 2021 possiamo oggi definire già un primo anno di attività e come lo stesso sia stato utilizzato all’interno del mercato di riqualificazione edilizia del parco immobiliare esistente.

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Asseverazioni registrate e interventi completati

Al 17 maggio 2021 il numero di asseverazioni registrate valide sul portale dell’Enea erano 14.450. Di queste 4.293 con uno stato avanzamento lavori al 30%, 2.844 al 60% e le restanti 7.313 risultano con asseverazione registrata di fine lavori.

Insomma i numeri del superbonus non sono poi così male se consideriamo anche le difficoltà del sistema e le problematiche dei cantieri più volte espresse dalle controparti.

L’ammontare complessivo della detrazione di progetto al 17 maggio era pari a 1.822.912.480 € per un valore di detrazione totale di due miliardi e 5 milioni di euro. Di questi, i lavori realizzati ammontano a circa un miliardo trecentottanta milioni di euro.

Perché questi dati: uno dei temi più caldi è stato soprattutto per quanto riguarda la regolarità urbanistica degli immobili oggetto di intervento. La doppia conformità urbanistica e il rilascio del certificato di regolarità da parte degli enti preposti, in tantissimi comuni italiani si è creato uno stallo da un punto di vista procedurale rispetto alle opportunità che la legge paventava. Il che ha portato a una tempistica di ottenimento di tale documentazione incompatibile con la durata del bonus fiscale la cui scadenza era prevista per dicembre 2021.

I numeri degli interventi per regione e per tipologia edilizia

La suddivisone per tipologia di edifici che hanno beneficiato della detrazione registra questa suddivisone nelle tre macro categorie di edifici interessati.

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Tabella 2 Suddivisione per tipologia edilizia

Volendo analizzare la distribuzione per regioni, all’interno del panorama nazionale la suddivisione per regione registra la Lombardia come capofila, con circa 260 milioni di euro di valorizzazione di progetto per gli interventi da realizzare, a seguire il Veneto con circa 200 milioni, dopodiché Lazio con 160 milioni, Emilia Romagna con 152 milioni, Toscana 142 milioni e Campania 136 milioni chiudono il gruppo delle regioni con la valorizzazione più elevata dei progetti;

Le restanti regioni italiane fanno registrare una spesa tra tra pochi milioni di euro relativi alla valorizzazione progettuali di Valle d’Aosta, con circa sei milioni, fino ai centoventi milioni di euro della Sicilia.

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Tabella 3 Distribuzione regionale degli interventi per numero e importo ammesso a detrazione

Tipologia di beneficiario

Continuando l’analisi e procedendo alla distribuzione per tipologia di beneficiario, registriamo che il numero più alto di beneficiari sono le persone fisiche con circa 31.000 unità di cui la maggior parte degli interventi su parti comuni per un importo pari a 744 milioni di euro a seguire le parti private con una valorizzazione di 555 milioni di euro; a seguire le persone fisiche il numero più elevato di beneficiari lo ritroviamo nella categoria “altri soggetti” poi troviamo gli Iacp, le cooperative abitative a proprietà indivisa, le ONLUS  e come fanalino di coda le società sportive con solo 16 unità ed un importo della valorizzazione dei valori dei lavori per circa due milioni di euro.

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Per concludere la distribuzione per tipologia di edifici, vediamo che nella suddivisione per categoria catastale degli importi finanziati a farla da padrone sono le categorie catastali a A/2 e A /3,  con una valorizzazione totale per entrambi le categorie di circa 850 milioni di euro e un numero di interventi pari a 18.000 unità interessate.

Interessante sono anche il numero  degli interventi realizzati sulle 4.156 unità A/7 per un valore totale di 282 milioni di euro circa.

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Infine andando a suddividere la distribuzione per tipologia di intervento e ricordando che il superbonus finanzia interventi trainanti sull’isolamento termico dell’edificio e la sostituzione degli impianti e gli interventi trainanti sia sulle parti comuni che sulle parti private vediamo come la maggior parte della valorizzazione riguarda gli interventi trainanti sull’involucro e sugli impianti. Il tutto per una valorizzazione complessiva di circa un miliardo di euro.

I numeri in totale segnano 240 milioni di kWh/anno risparmiati di energia primaria e a seguire gli interventi trainati sulle singole unità immobiliari con una valorizzazione di progetto ammessa a detrazione di circa 805 milioni.

I numeri segnano un risultato positivo dell’iniziativa, la proroga è già in vista

In conclusione possiamo definire estremamente interessante. I numeri registrati fino ad oggi e certamente con le ulteriori semplificazioni varate in questi giorni la crescita degli interventi e l’interesse nei confronti del Superbonus 110 sarà assolutamente esponenziale.

Crescita che se dovesse passare la la proroga del Superbonus prevista nella bozza del decreto del Ministero della transizione ecologica che vede come principale novità inserita nel Capo II della bozza, in tema di riqualificazione energetica degli edifici, una proroga al 30 giugno 2022 al 31 dicembre 2023, sarebbe ancora maggiore.

Altre proroghe previste nella bozza

Nella bozza sono prorogate anche le scadenze della maxi detrazione fiscale 110%, introdotta dal decreto Rilancio, per quanto riguarda gli interventi negli edifici condominiali e nelle case popolari.

In pratica, il Superbonus nei condomini sarebbe esteso fino al 30 giugno 2024 a condizione che a fine dicembre 2023 sia stato eseguito almeno il 60% dei lavori.

In ballo anche la possibilità di applicare il 110% fino al 31 dicembre 2025 nelle case popolari (Iacp), sempre con la regola del 60% delle opere completate (in questo caso al 30 giugno 2024).

Inoltre è bene ricordare che per l’attuazione di tali interventi, grazie alla cessione del credito da parte dei beneficiari alla filiera del “Superbonus 110” partecipano come attori anche tantissimi istituti di credito presenti sul territorio nazionale e tante imprese del comparto edilizio, energetico e anche dei servizi di ingegneria. Amplificando i benefici finali all’intera economia del Paese.

Note e AcronimiPV: Pareti verticali – PO: Coperture – PS: Pavimenti, IN: Infissi, SS: Schermature solari Anche chiusure oscuranti CC: Caldaie a condensazione – PC: Pompe di calore (PDC) a compressione di vapore elettriche anche sonde geotermiche – PCA: Pompe di calore a gas ad assorbimento o a compressione di vapore azionate da motore primo – SI: Sistemi ibridi – GA: Generatori di aria calda condensazione – IB: Impianti a biomassa – SA: Scaldacqua a pompa di calore – CO: Sistemi microcogenerazione – ST: Collettori solari – BA: Building Automation – FV: Impianto fotovoltaico – AC: Sistema di accumulo – CR: Infrastrutture per la ricarica dei veicoli elettrici

*Tutti i dati citati nel pezzo sono fonte Enea

 


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Nasce a Napoli nel 1968, dopo aver conseguito la Laurea in ingegneria meccanica, indirizzo energetico conseguita presso la Federico II di Napoli, vince una borsa di studio per il MASTER “RENERGY”, specializzandosi in gestione e programmazione degli impianti per la produzione di Energia da fonte rinnovabile. Negli anni successivi lavora nel settore dell’utilizzo energetico dei rifiuti e nella gestione degli stessi, Dal 1998 si concentra sullo sviluppo di parchi eolici lavorando per diverse multinazionali. Nel 2000 inizia l’attività in qualità di consulente energetico/ambientale per diverse aziende ed enti. Attualmente è amministratore della +39 Energy e, in qualità di Ege, si occupa di “Efficienza energetica e Fonti rinnovabili". è membro della commissione energia dell' ordine degli ingegneri di Napoli.