L’accordo raggiunto dalle istituzioni europee riguardo alla Direttiva sulla prestazione energetica nell’edilizia (Energy Performance of Buildings Directive, EPBD), lo scorso 7 dicembre, ha stabilito l’urgenza di definire misure specifiche per la rinuncia graduale ai combustibili fossili nei sistemi di riscaldamento e raffrescamento, fino a eliminarli del tutto entro il 2040.
Questo obiettivo si traduce, in parole povere, nella necessità di dire addio alle caldaie a gas entro quella data. Già dal 2025, saranno bloccati gli incentivi dedicati all’installazione di tali apparecchiature. Resta quindi un anno di tempo per usufruire di quelli attualmente in vigore, ovvero l’Ecobonus e il Superbonus.
Ecobonus
La sostituzione degli impianti di climatizzazione rientra fra gli interventi di riqualificazione energetica del patrimonio edilizio esistente coperti dall’Ecobonus, che consiste in una detrazione delle spese sostenute dall’imposta sul reddito delle persone fisiche (Irpef) o dall’imposta sul reddito delle società (Ires) nella misura del 65 o del 50 per cento.
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Sono ammessi tutti i tipi di caldaie, ma quelle a condensazione devono essere almeno in classe A: abbinandole a sistemi di termoregolazione evoluti, ovvero quei dispositivi che permettono di regolare in modo efficiente la temperatura interna degli ambienti, è possibile continuare a usufruire della detrazione più elevata (65 per cento). La richiesta è da effettuarsi sul sito dell’ENEA, tramite il portale dedicato, entro novanta giorni dalla fine dei lavori.
Superbonus
C’è la possibilità di cambiare caldaia anche usufruendo del Superbonus al 70 per cento per i condomìni: a differenza dell’Ecobonus, copre un numero ristretto di operazioni, cioè quelle capaci di contribuire maggiormente al risparmio energetico. Gli interventi ammessi alla detrazione, compresa la sostituzione della caldaia, devono assicurare il miglioramento di almeno due classi energetiche dell’edificio.
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Cessione del credito e sconto in fattura rimango validi per i lavori cominciati prima del 17 febbraio 2023. Su tutta la documentazione necessaria va comunque apposto il visto di conformità dal CAF, anche se non si può più accedere alla cessione del credito o allo sconto in fattura e si indica la detrazione nella dichiarazione dei redditi.
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