Solare sui tetti di Roma: l’impianto residenziale con 24 pannelli

L'impianto con 24 pannelli contribuirà alla riduzione di 87 tonnellate di CO2 in 20 anni

Il sostegno popolare alle tecnologie rinnovabili, a partire dal solare fotovoltaico, è sempre più crescente. Lo sviluppo e la democratizzazione delle fonti sostenibili significa soprattutto ridurre i costi in bolletta, nel percorso dell’autosufficienza domestica. Il mercato rileva nuovi interventi considerati prioritari dagli italiani per massimizzare l’efficienza energetica delle proprie case.

solare

Ne è un esempio il progetto fotovolaico installato in un condominio a Roma: si tratta di un generatore da 10,08 kW, posizionato sul tetto dell’edificio, collegato a una cabina elettrica e ad un gruppo di accumulatori.

Solare fotovoltaico: l’impianto che taglia 87 tonnellate di CO2 in 20 anni

Con una produzione annua di 12.890 kWh, il generatore, oltre ad assicurare un’elevata autonomia energetica, è progettato per soddisfare le diverse esigenze domestiche attuali, quali la produzione dell’acqua sanitaria con pompa di calore, la climatizzazione con inverter e un piano cottura a induzione. Non è esclusa la possibilità futura di implementare ulteriori allacci come, ad esempio, per la ricarica di auto elettriche.

Il generatore è costituito da 24 pannelli solari, installati su un tetto piano utilizzando speciali supporti in cemento con un’inclinazione di 3 gradi, condizione ideale per ottimizzare la potenza complessiva in relazione alla disponibilità della superficie. L’impianto, realizzato da Dm Energy, ha permesso di eliminare nell’appartamento l’utilizzo dell’alimentazione a gas, con conseguenti benefici economici e di sicurezza. Non solo, il contributo alla riduzione di emissioni di CO2 in atmosfera è stimato dall’azienda sulle 87 tonnellate in 20 anni.

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Dall’autosufficienza domestica all’indipendenza energetica

Il sistema di accumulo ha una capacità pari a 11,04 kWh e la speciale configurazione dell’inverter permette di raggiungere, in relazione all’accumulatore scelto, una corrente massima di carica e scarica fino a 30 A. Tramite funzione integrata, è possibile monitorare e controllare in tempo reale i dispositivi in funzione.

Il grado di sovraccarico fino al 150% dei nuovi modelli ibridi, come previsto dal progetto installato, permette di incrementare la produzione, specie nelle stagioni con minori ore di luce e senza dover aumentare la potenza contrattuale. Sfruttando le alte potenze disponibili, spiega l’azienda installatrice nella nota stampa, è possibile utilizzare un’uscita di backup dedicata che, in presenza di blackout, sarebbe in grado di alimentare un’intera abitazione, “una modalità che possiamo definire come una fase di vera e propria indipendenza energetica” conclude la nota.

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