Sì definitivo alla Direttiva case green: come l’UE vuole ridurre bollette ed emissioni

L’Italia e gli altri Stati membri dovranno ridurre il consumo di energia degli edifici residenziali del 16% entro il 2030

Oggi, 12 aprile, il Consiglio UE Ecofin ha formalmente adottato la Direttiva sulla prestazione energetica nell’edilizia (“case green”), nell’ambito del Green Deal comunitario. Le nuove norme – approvate nonostante i voti contrari di Italia e Ungheria – definiscono il quadro che gli Stati membri dovranno seguire per limitare le emissioni di gas serra e i consumi energetici nelle abitazioni e negli edifici pubblici.

Direttiva case green

Gli obiettivi della Direttiva Case green

Ciascuno Stato membro dovrà adottare un proprio percorso per diminuire il consumo medio di energia negli edifici residenziali del 16% entro il 2030 e del 20-22% entro il 2035. Sarà inoltre necessario ristrutturare il 16% degli edifici residenziali con le prestazioni peggiori entro il 2030 e il 26% entro il 2033.

I cittadini saranno sostenuti nei loro sforzi per migliorare le loro case. La direttiva prevede infatti l’istituzione di sportelli per la consulenza sulla ristrutturazione edilizia e per le disposizioni sui finanziamenti pubblici e privati.

Pareri discordanti

“Accogliamo con favore l’esito della revisione della direttiva UE sulla prestazione energetica degli edifici – ha commentato Riccardo Bani, presidente di ARSE (Associazione per il riscaldamento senza emissioni) –. Rappresenta un passo importante verso un futuro più sostenibile e resiliente dal punto di vista energetico”.

Bani sottolinea in un comunicato stampa che la riduzione del costo delle bollette e dell’inquinamento nelle aree urbane dipende dall’abbandono del riscaldamento a gas e dall’efficienza energetica delle case.

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Di parere completamente opposto è il Ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti, secondo quanto riportato dall’ANSA. “È un’iniziativa bellissima, ambiziosa, ma alla fine chi paga? – ha domandato –. Noi abbiamo esperienze in Italia in cui pochi fortunelli hanno rifatto le case grazie ai soldi che ci ha messo lo Stato, cioè gli altri italiani”. Il Ministro si è poi detto favorevole a spalmare le detrazioni sul Superbonus per dieci anni: “Se dipendesse da me, sì. Però decide il Parlamento”.

“Il tema è sempre lo stesso: come arrivare a centrare gli obiettivi ambientali senza tramortire economie, famiglie e imprese – ha aggiunto la viceministra all’Ambiente e Sicurezza Energetica Vannia Gava –. Il testo non è equilibrato. È essenziale bilanciare la sostenibilità ambientale con la sostenibilità economica e sociale”.


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