Per promuovere efficacemente il percorso di transizione energetica nel settore del riscaldamento e del raffrescamento è necessaria “un’azione urgente”. Il tutto con l’obiettivo di favorire l’adozione di soluzioni più pulite e sostenibili.
Ma anche di attrarre investimenti.
E creare milioni di nuovi posti di lavoro. A tracciare questo quadro è uno studio realizzato da Irena, Aie e Ren21.
Riscaldamento/raffrescamento, efficienza è priorità
“Il riscaldamento e il raffreddamento efficienti dal punto di vista energetico basati su fonti rinnovabili sono emersi come una priorità urgente per i paesi che si sforzano di rispettare gli impegni sul clima previsti dall’accordo di Parigi. E di costruire economie resilienti e sostenibili”, afferma in nota il direttore generale di Irena, Francesco La Camera.
Promuovere investimenti e creare posti di lavoro
“La transizione verso soluzioni di riscaldamento e raffreddamento più pulite, più efficienti e sostenibili – aggiunge il direttore generale di Irena – può attrarre investimenti. Creare milioni di nuovi posti di lavoro. E contribuire a guidare una ripresa economica duratura sulla scia della crisi globale Covid-19. Metterà a disposizione di tutti i servizi di riscaldamento e raffreddamento tanto necessari. Comprese le isole remote e i paesi meno sviluppati dell’Africa e dell’Asia “.
Riscaldamento/raffrescamento consumi ed emissioni
Lo studio sottolinea come la domanda di riscaldamento e raffreddamento rappresenti circa la metà del consumo energetico finale globale. Principalmente per i processi industriali, seguiti dalle applicazioni residenziali e agricole.
La maggior parte di questa energia ora proviene da combustibili fossili o da usi inefficienti e non sostenibili della biomassa.
Il riscaldamento e il raffreddamento, di conseguenza, sono una delle principali fonti di inquinamento atmosferico e rappresentano oltre il 40% delle emissioni globali di anidride carbonica (CO2) legate all’energia.
Allo stesso tempo, circa 2,8 miliardi di persone attualmente dipendono da legna, carbone di legna, escrementi di animali e altri combustibili inefficienti e inquinanti per cucinare.
Con il Covid-19 maggiore urgenza di puntare sulle fer
Per decarbonizzare l’energia utilizzata per il riscaldamento e il raffreddamento, sottolinea lo studio, pacchetti strategici aggressivi e completi che eliminano gradualmente l’uso di combustibili fossili e danno priorità alle energie rinnovabili e all’efficienza sono ancora urgenti, soprattutto a causa della pandemia in atto.
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