La direttiva EPBD dà all’Italia una grande opportunità, pianificare a 25 anni le prossime politiche relative all’edilizia, non solo sul nuovo, ma specialmente sulle ristrutturazioni. Un approccio che produrrebbe ricchezza sia alle imprese ma soprattutto ai privati che vedrebbero, con cognizione, riqualificare il proprio bene e  acquisire un maggior valore grazie ai dettami del Green deal. Ne è convinto Manuel Castoldi presidente di Rete Irene Srl Società di Benefit, specializzata negli interventi di riqualificazione energetica integrata degli edifici esistenti.

Una realtà che ha portato all’ultima edizione di Klimahouse e Casa Clima a Bolzano, 35 certificati di eccellenza per altrettanti interventi di riqualificazione energetica in ambiti condominiali e con permanenza di persone.

Si tratta del termine di un percorso finalizzato nel 2019, spiega a Canale Energia Castoldi, “in cui abbiamo stabilito di costruire insieme alle altre aziende della Rete e all’Agenzia CasaClima Alto Adige una collaborazione tecnico scientifica per un protocollo di qualità per la riqualificazione energetica dei condomini. Si tratta di una scelta che guarda espressamente al mondo privato in senso lato. Senza fare cose particolarmente spinte o importanti. Ci siamo concentrati per ottenere un risultato autorevole che permettesse di potersi fregiare di un nuovo valore aggiunto sulla propria abitazione”.

Già all’epoca Rete Irene è stata lungimirante nel prevedere gli interventi di restaurazione edilizia “in linea con quello che poi ha richiesto la Direttiva EPBD con ben cinque anni di anticipo. Quindi emettere meno CO2 dalle proprie abitazioni, fare più di un doppio salto di classi di efficienza nell’abitazione”.

I risultati sono nei numeri. Con 200 cantieri aperti, circa il 90% ha raggiunto le classi energetiche più performanti con una media di 5,9 salti di classe (vedi immagine sotto).

Slide di Rete Irene
Dei 200 cantieri aperti circa il 90% ha raggiunto le classi energetiche più performanti con una media di 5,9 salti di classe. Credit slide di Rete Irene

Di questi cantieri, 35 appunto, hanno ottenuto la certificazione Rete Irene, ma l’approccio del network guarda già oltre: “Stiamo studiando modifiche e implementazioni del nostro protocollo per essere ancora più performanti. D’altronde entro maggio 2026 ci dovranno essere i decreti attuativi della Direttiva Epbd, che ci aspettiamo resti alquanto invariata nel suo complesso ma forse solo più tenera nelle dead line finali. D’altronde già sull’automotive il Green deal sta cominciando a mostrare delle aperture, possiamo aspettarci che il limite degli edifici Enzeb al 2050 sia in parte posticipato”.

In questo serve un approccio strutturato anche del Governo per agire in modo efficiente ed efficace “Mi auguro che si possa migliorare l’attuale colloquio con il presente legislatore per supportarlo nel chiudere questa partita e portare avanti con un ordine strutturato il bonus edilizio” auspica il presidente di Rete Irene che ricorda come in questo confronto l’approccio del network sia “essere propositivi.”

D’altronde ad oggi i dati Ance del comparto sono “paurosi”.  Nella riqualificazione, anticipa Castoldi, “ si sta facendo meno di prima della crisi causata dal Covid-19”.

Il ruolo della componente energia per il dialogo con i condomini

“Si tratta di un percorso di continua informazione e formazione che guarda a famiglie, imprese e panel industriali”, spiega Castoldi che ammette di trascorrere gran parte del suo tempo tra riunioni di condominio.

Dal suo punto di vista è la “componente energia che deve diventare la chiave di volta per avere anche un rientro in ciò in cui si va a investire”.

Alcuni di questi edifici oltre a essere più efficienti hanno guadagnato anche in bellezza. “Il progetto è affrontato anche da un punto vista di perfezionamento urbanistico nel contesto”.

 Alcuni di questi edifici oltre a essere più efficienti hanno guadagnato anche in bellezza. “Il progetto è affrontato anche da un punto vista di perfezionamento urbanistico nel contesto”.
Alcuni di questi edifici oltre a essere più efficienti hanno guadagnato anche in bellezza. “Il progetto è affrontato anche da un punto vista di perfezionamento urbanistico nel contesto”. Credit Slide Rete Irene

Un’azione che guarda in modo positivo sia all’impatto ambitale degli edifici, sia al valore patrimoniale degli stessi. Il merito va “a tutta la filiera dei progettisti che hanno studiato e presentato sperimentazioni e soluzioni estetiche e tecnologiche differenti”.

Come fare a investire nel proprio immobile?

Circa mezzo milione di famiglie in Italia hanno un problema con un cantiere del 110% (Superbonus n.d.r.), ma le esperienze del passato dovrebbero aiutare a gestire gli errori in chiave di sviluppo futuro. Qui senza entrare in polemiche sarebbe bastato avere un pelino di paletti di controllo in più e un’attenzione al fabbisogno energetico primario” si lascia sfuggire Castoldi. Che suggerisce come per proteggere utenti e committenti serva studiare una soluzione che consenta la reintroduzione del meccanismo di sconto in fattura “che è l’unico strumento in grado di sostenere soprattutto le persone che hanno davvero urgenza e bisogno di effettuare degli interventi. Anche guardando a chi è in povertà energetica. Per questo anche avere un orizzonte temporale lungo che sia allineato con l’Epdb è sempre più necessario”.

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Il problema è mettere le famiglie nella condizione di avere i soldi da investire senza che pesi troppo sulla loro quotidianità”. Anche il conto termico 3.0 potrebbe essere uno strumento da usare. Se guardiamo il potenziale dell’abitato in Italia “c’è un target di edifici che è infinto”. 

Riordino dei bonus edilizi per seguire i target temporali della EPBD

Tendenzialmente serve un riordino bonus edilizi, un po’ come è accaduto con le rinnovabili nel Fer X; il tutto guardando allo sconto in fattura per mettere in campo  strumenti efficaci che si possano attuare in un provvedimento a medio periodo sui 25 anni. Si tratterebbe di un’azione a cui il mercato reagirebbe bene, secondo Castoldi, anche alla luce dell’eredità del Superbonus che ha lasciato un supporto importante nel fare cultura della ristrutturazione edilizia e del suo valore nell’ottenere un risparmio dei consumi domestici.

Ad oggi i nostri piani di business scadono come lo yogurt in frigorifero” incalza Castoldi.

L’Europa l’Epbd lo ha già deciso, e anche nazioni con una storia edilizia meno sviluppata della nostra stanno correndo in quella direzione” rimarca il presidente di Rete Irene. “In questo scenario il nostro Paese si meriterebbe davvero un posto sul podio un po’ più importante di quello che stiamo andando a conseguire se non agiamo tempestivamente”, conclude.

Anche su questo si focalizza il prossimo webinar del network che intende chiarire falsi miti e opportunità proprio della Direttiva EPBD e si svolgerà il prossimo 20 marzo.

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Giornalista, video maker, sviluppo format su più mezzi (se in contemporanea meglio). Si occupa di energia dal 2009, mantenendo sempre vivi i suoi interessi che navigano tra cinema, fotografia, marketing, viaggi e... buona cucina. Direttore di Canale Energia; e7, il settimanale di QE ed è il direttore editoriale del Gruppo Italia Energia dal 2014.