Rinnovabili: senza implementare le reti a rischio 2.000 TWh al 2030

Ritardare l'implementazione dei sistemi energetici potrebbe mettere a repentaglio fino al 15% della produzione fotovoltaica ed eolica: il rapporto Iea.

Ritardare l’implementazione dei sistemi energetici, a supporto di nuova ed elevata capacità di energie rinnovabili, potrebbe mettere a repentaglio fino al 15% della produzione di fotovoltaico ed eolico al 2030 e una riduzione di cinque punti percentuali della loro quota nel mix elettrico globale. Lo evidenzia l’Iea nell’ultimo rapporto pubblicato, Integrating solar and wind: global experience and emerging challenges, secondo cui se le misure di integrazione non venissero implementate, sarebbero a rischio fino a 2.000 TWh di generazione globale, mettendo a repentaglio il raggiungimento dei target in materia di energia e clima.

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Foto di Nicholas Doherty su Unsplash.

Questa potenziale perdita deriverebbe da potenziali ritardi nella connessione dei progetti: la quota di fotovoltaico ed eolico nel mix elettrico globale raggiungerebbe così il 30%, anziché il 35%. Secondo lo scenario delineato, la maggior parte delle soluzioni tecnologiche per affrontare gli ostacoli emergenti, vale a dire una maggiore necessità di stabilità e flessibilità, sono mature o prossime alla maturità e il loro lancio richiede un’azione politica e normativa appropriata piuttosto che ulteriori innovazioni tecnologiche.

Iea: “Governi devono supportare misure di integrazione”

L’incorporazione di livelli più elevati di rinnovabili variabili, nei sistemi energetici, richiede di ripensare i modi in cui sono stati tradizionalmente pianificati e gestiti, e da questo punto di vista “i governi devono supportare strategicamente misure di integrazione mirate” sottolinea l’Agenzia.

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Fig. 1.

In uno scenario in cui i Paesi rispettano i loro impegni climatici ed energetici, in pieno e nei tempi previsti, si prevede che circa due terzi della generazione aggiuntiva di energia solare fotovoltaica ed eolica al 2030, rispetto al 2022, avverrà in sistemi in fasi basse di integrazione. Questi sistemi sono principalmente localizzati in mercati emergenti ed economie in via di sviluppo, tra cui India e Brasile, insieme ad altri in Medio Oriente, Asia, Africa e America Latina. Il restante terzo della crescita rinnovabile avverrebbe in sistemi energetici in fasi elevate di integrazione, molti dei quali si trovano in economie avanzate.

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Fig. 2.

Alcuni sistemi energetici all’avanguardia oggi gestiscono in modo efficace alti livelli di capacità. Con riferimento al quadro di integrazione crescente delle rinnovabili nel sistema elettrico, delineato dall’Iea, sistemi come quelli in Danimarca, Irlanda, Australia Meridionale e Spagna hanno raggiunto la fase 4 o superiore, integrando dal 35% al 75% della generazione annua. A questi livelli di penetrazione, le sfide in termini di stabilità e flessibilità in tutti gli intervalli di tempo diventano più acute. Questi sistemi spesso vedono la capacità rinnovabile coprire la maggior parte della loro generazione per oltre un giorno, rendendo necessarie soluzioni innovative in termini di funzionamento, pianificazione e finanziamento del sistema energetico nazionale.

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Rinnovabili: l’Italia raggiungerà la fase 4 o superiore entro il 2030

Per molti sistemi, il raggiungimento della fase 4 o addirittura della fase 5 dipende principalmente dall’implementazione efficace delle tecnologie rinnovabili esistenti piuttosto che dallo sviluppo di nuove. Per la fase 6 esistono tecnologie praticabili ma la loro implementazione su larga scala rimane limitata, richiedendo test aggiuntivi o incentivi economici per l’implementazione. Per raggiungere questo livello di integrazione è necessario un cambio di paradigma nel funzionamento, nella pianificazione e nel finanziamento del sistema. L’integrazione di nuova capacità richiede di ripensare il modo tradizionale in cui i sistemi energetici sono gestiti, pianificati e finanziati. Gli elementi essenziali includono la modernizzazione delle pratiche di funzionamento del sistema, una migliore pianificazione strategica e la revisione dei quadri normativi.

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Fig. 3.

La crescita continua e accelerata di capacità rinnovabile nel prossimo decennio rivelerà nuove sfide di integrazione. Queste potrebbero derivare da sistemi all’avanguardia che raggiungeranno livelli senza precedenti o da sistemi con condizioni locali uniche che richiedono soluzioni innovative. Si prevede che molti altri sistemi, tra cui quelli in Australia, Giappone, Italia e Brasile (Fig. 3), raggiungeranno la fase 4 o superiore entro il 2030. Per questi sistemi, un’attenzione continua allo sviluppo di misure di integrazione, insieme alla condivisione di politiche efficaci, quadri normativi ed elementi di progettazione del mercato sarà fondamentale per supportare una transizione energetica sicura.

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