Reti intelligenti: +500% brevetti per IA, nel settore l’Italia è 3° in UE

Il report realizzato da Epo e Iea

I brevetti per reti intelligenti con intelligenza artificiale sono cresciuti di oltre 500%, dal 2017 al 2022: è questa l’area di brevettazione più attiva tra le tecnologie digitali abilitanti. L’Italia si posiziona al 3° posto nell’Unione Europea per brevetti nel settore, rappresentando l’1% delle famiglie internazionali totali. La distribuzione dell’innovazione è omogenea con brevetti inerenti alle smart grid richiesti dal nostro Paese all’1% del totale, al pari di quelli relativi alle reti fisiche e allo stoccaggio.

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Lo rivelano i dati del report sui Brevetti per il potenziamento delle reti elettriche realizzato dall’Ufficio europeo dei brevetti (Epo) e dall’Agenzia internazionale dell’energia (Iea), che Canale Energia ha approfondito in un ulteriore articolo.

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Reti intelligenti, boom di brevetti correlati all’IA

L’area principale dei brevetti correlati all’IA è quella a supporto delle previsioni e delle decisioni, categoria che vanta il 39% delle famiglie di brevetto internazionali (Ipf). L’intelligenza artificiale è applicata nei brevetti correlati ad altre aree delle reti intelligenti, in particolare micro-reti e gestione delle interruzioni. Gli Stati Uniti e la Cina sono le principali regioni brevettuali per queste tecnologie, rispettivamente con il 24% e il 23% degli Ipf, seguiti dai paesi dell’UE con il 18%.

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Ben 358 delle 1.085 startup censite dal report, con attività relative alle tecnologie della rete elettrica detengono almeno un Ipf. Una percentuale notevolmente alta, rispetto alla quota stimata del 6% di tutte le startup europee che hanno una domanda di brevetto. Si tratta di “un indicatore positivo della capacità di raccolta fondi per le startup correlate alla rete, data la prova disponibile che mostra quanto la proprietà del brevetto abbia un impatto positivo sulla capacità delle startup di attrarre finanziamenti” si legge nel documento. Tra le tecnologie delle reti intelligenti, un terzo delle startup sta lavorando all’ottimizzazione della rete e un quarto sul trading di elettricità. Altri settori includono virtual power plant (20%) e hardware per contatori (14%). Contrariamente alle aspettative, circa la metà delle realtà osservate sta sviluppando hardware, un “percorso di innovazione ad alto rischio che in genere richiede investitori pazienti e un elevato capitale iniziale”.

La maggior parte delle startup si trova negli Stati Uniti e in Europa, con ciascuna di queste due regioni che contribuisce per circa il 39% del totale, il 24% per la sola UE. Il ristretto numero di startup identificate invece in Cina, Corea del Sud e Giappone suggerisce un ruolo minore per il capitale di rischio negli ecosistemi di innovazione in questi Paesi. Canada (con 50 startup), India (30) e Israele (13) si distinguono per ecosistemi considerevoli di realtà innovative legate alla rete.

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Le sfide delle reti elettriche per diventare davvero “intelligenti”

La crescente domanda di energia elettrica e una generazione più variabile accrescono l’esigenza operativa di flessibilità nei sistemi energetici. Come illustra il rapporto, tre sono le sfide che si presentano agli sviluppatori e ai decisori politici: affrontarle richiederà miglioramenti tecnologici e innovazione.

  1. Ampliare e potenziare le connessioni fisiche. I miglioramenti tecnologici promettono di aiutare a realizzare questo compito in un modo da ridurre al minimo i costi, consentendo interventi altamente mirati, implementando infrastrutture di rete più efficienti, o più economiche, e facilitando una maggiore capacità di utilizzo dei cavi.
  2. Rendere le operazioni della rete più flessibili e bidirezionali, in modo che la domanda e l’offerta possano adattarsi in tempo reale per ridurre al minimo i picchi di produzione.
  3. Proteggere le persone, i loro dati e l’ambiente. È essenziale che le reti elettriche continuino a funzionare in modo sicuro e nel modo più rispettoso possibile degli ecosistemi, e che la sicurezza informatica tenga il passo con le possibili minacce.

Per affrontare queste sfide è necessario che la rete diventi più intelligente, un processo che è già in atto e che prevede la sovrapposizione di una rete di sistemi di comunicazione che trasporta l’elettricità stessa.

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Freelance nel campo della comunicazione, dell’editoria e videomaker, si occupa di temi legati all’innovazione sostenibile, alla tutela ambientale e alla green economy. Ha collaborato e collabora, a vario titolo, con organizzazioni, emittenti televisive, web–magazine, case editrici e riviste. È autore di saggi e pubblicazioni.