La cantina dell’Azienda Agricola Elena Fucci a Barile, provincia di Potenza, ha investito in bioedilizia per la riqualificazione della struttura, prima stile rustico, dove da quasi settant’anni viene prodotto il vino “Titolo” della qualità Aglianico.
Gli interventi
Il rinnovamento, informa una nota, ha riguardato innanzitutto l’architettonica esterna, con l’installazione di un vero e proprio nuovo involucro edilizio. Per il lavori, ha spiegato l’AD di Vitalegno Sistema Casa Giuseppe Vitale, azienda che ha curato la ristrutturazione dell’edificio, sono stati utilizzati materiali “a secco”, ossia senza l’aggiunta di calce o acqua, il che “rende la costruzione delle mura ecologica e sostenibile”.
Per i prospetti esterni, sostenuti da strutture di tamponamento in legno lamellare, è stato sfruttato un rivestimento in lastre brunite in acciaio cor-ten, che cela spessi strati di materiale termoisolante, scandite da pannellature in doghe di legno di larice. E ancora, le vetrate e i serramenti scelte sono a elevate prestazioni per i consumi. All’interno, sono stati impiegati laterizio e cotto alternati a doghe in abete lavorate a “scandola”.
Impatto ambientale dell’edificio
Grazie a questi prodotti e a una fibra di legno ad alta traspirabilità, aggiunge Vitale, le pareti hanno elevate proprietà termoisolanti che garantiscono un microclima ottimale per la produzione enologica.
La vera innovazione portata dall’isolamento termico sta nella non necessità di riscaldare o climatizzare l’ambiente interno, anche in pieno inverno o in piena estate. Grazie anche al clima non rigidissimo e non particolarmente umido della Basilicata, “la cantina rimane sempre a una temperatura tra i 12 e i 18 °C per tutto l’anno e mantiene un’umidità costante”, come sottolinea l’AD. L’assenza di macchine climatizzanti garantisce un impatto ambientale estremamente ridotto.
Tutti gli interventi sono stati anticipati da rilievi termografici accurati che hanno permesso di testare le soluzioni migliori da adottare.
L’aspetto educativo verso i clienti
Infine, una menzione va fatta al portone di ingresso dello stabile, scelto per l’adattabilità estetica al contesto in cui è inserito e, di nuovo, per le proprietà di isolamento. La struttura presenta una doppia parete spessa solo 42 mm, coibentata con schiuma di poliuretano termoisolante e rifinita su tutti i lati con guarnizioni a elasticità permanente.
Inoltre, l’inserimento di una porta pedonale ha consentito il passaggio a pedoni e piccoli mezzi senza la necessità di aprire completamente il portone, cosa che aiuta a minimizzare la dispersione di temperatuta e umidità con i passaggi delle persone.
Questo, conclude Vitale, “è un esempio di come abbiamo voluto anche fornire un aspetto educativo ai clienti della cantina. Abbiamo pensato a un sistema di apertura-chiusura dell’ingresso pedonale che minimizzasse gli sprechi, così che fosse visibile a tutti la volontà di intraprendere un percorso di ecologia e sostenibilità”.
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