Consiglio EU

Il Consiglio EU ha raggiunto il 25 ottobre un accordo sulla proposta di revisione della direttiva sulla prestazione energetica nell’edilizia. I principali obiettivi della revisione sono che tutti gli edifici nuovi dovrebbero essere a emissioni zero entro il 2030 e gli edifici esistenti dovrebbero diventare a emissioni zero entro il 2050.

Gli Stati membri hanno convenuto di portare tutti gli edifici non residenziali al di sotto della soglia del 15% entro il 2030 e al di sotto della soglia del 25% entro il 2034. Le soglie sarebbero stabilite sulla base del consumo energetico del parco immobiliare nazionale al 1º gennaio 2020 e possono essere differenziate a seconda delle diverse categorie di edifici. Per alcuni edifici, tra cui gli edifici storici, i luoghi di culto e gli edifici utilizzati a scopi di difesa, sarà possibile applicare eccezioni.

Migliorare parco immobiliare nazionale

Per quanto riguarda gli edifici nuovi, il Consiglio ha convenuto che:

  • dal 2028, gli edifici nuovi di proprietà di enti pubblici dovrebbero essere a emissioni zero;
  • dal 2030, tutti gli edifici nuovi dovrebbero essere a emissioni zero.

Per gli edifici esistenti, gli Stati membri hanno concordato di introdurre norme minime di prestazione energetica corrispondenti “alla quantità massima di energia primaria che gli edifici possono utilizzare per mq all’anno”, si legge nella nota stampa. L’obiettivo è quello di stimolare le ristrutturazioni e portare ad una graduale eliminazione degli edifici con le prestazioni peggiori e a un miglioramento continuo del parco immobiliare nazionale.

Per gli edifici non residenziali esistenti, gli Stati membri sono d’accordo di fissare soglie massime di prestazione energetica, basate sul consumo di energia primaria. La prima soglia fisserebbe una linea al di sotto del consumo di energia primaria del 15% degli edifici non residenziali che presentano le prestazioni peggiori in uno Stato membro. La seconda soglia verrebbe fissata al di sotto del 25%.

Per gli edifici residenziali esistenti, gli Stati membri hanno convenuto di fissare norme minime di prestazione energetica sulla base di una traiettoria nazionale in linea con la progressiva ristrutturazione del loro parco immobiliare per renderlo a emissioni zero entro il 2050, come indicato nei loro piani nazionali di ristrutturazione edilizia.

Leggi anche Italgas e Bei sosterranno progetti di efficientamento energetico per gli edifici residenziali

Consiglio EU: nuova categoria energetica A0

La traiettoria nazionale sarebbe espressa come un calo del consumo medio di energia primaria dell’intero parco immobiliare residenziale durante il periodo 2025-2050, con due punti di controllo per tenere traccia dei risultati conseguiti dagli Stati membri. In questo modo si garantirebbe che il consumo medio di energia primaria dell’intero parco immobiliare residenziale sia equivalente almeno:

  • entro il 2033, alla classe di prestazione energetica D
  • entro il 2040, a un valore determinato a livello nazionale derivato da un graduale calo del consumo medio di energia primaria dal 2033 al 2050 in linea con la trasformazione del parco immobiliare residenziale in un parco immobiliare a emissioni zero.

Gli Stati membri hanno inoltre concordato di aggiungere agli attestati di prestazione energetica una nuova categoria A0 che corrisponde agli edifici a emissioni zero. Potranno altresì aggiungere una nuova categoria A+ corrispondente agli edifici che, oltre a essere edifici a emissioni zero, offrono un contributo alla rete energetica da rinnovabili in loco. È stato anche deciso di fissare requisiti che garantiscano che tutti i nuovi edifici siano progettati per ottimizzare il loro potenziale di produzione di energia solare.

Gli Stati membri hanno concordato l’installazione di impianti solari adeguati:

  • entro il 31 dicembre 2026, su tutti i nuovi edifici pubblici e non residenziali con una superficie coperta utile superiore a 250 mq;
  • entro il 31 dicembre 2027, su tutti gli edifici pubblici e non residenziali esistenti sottoposti a ristrutturazioni importanti o profonde con una superficie coperta utile superiore a 400 mq;
  • entro il 31 dicembre 2029, su tutti i nuovi edifici residenziali.

Gli Stati membri del Consiglio EU hanno infine convenuto di pubblicare piani nazionali di ristrutturazione edilizia contenenti una tabella di marcia con obiettivi nazionali per il 2030, il 2040 e il 2050 per quanto riguarda il tasso annuo di ristrutturazione energetica, il consumo di energia primaria e finale del parco immobiliare nazionale e le relative riduzioni delle emissioni operative di gas a effetto serra. I primi piani saranno pubblicati entro il 30 giugno 2026 e successivamente ogni cinque anni.

Leggi anche A Benevento il primo edificio H-Zeb zero emissioni a idrogeno


Per ricevere quotidianamente i nostri aggiornamenti su energia e transizione ecologica, basta iscriversi alla nostra newsletter gratuita

Tutti i diritti riservati. E' vietata la diffusione
e riproduzione totale o parziale in qualunque formato degli articoli presenti sul sito.
Un team di professionisti curioso e attento alle mutazioni economiche e sociali portate dalla sfida climatica.