povertà energetica

Right to energy coalition, Coalizione che riunisce sindacati, gruppi contro la povertà, fornitori di alloggi sociali, Ong, attivisti ambientali, organizzazioni sanitarie e cooperative energetiche in tutta Europa e si batte per affrontare la povertà energetica a livello europeo e nazionale ha inviato una lettera aperta ai ministri dell’Energia dell’UE per chiedere di proteggere i poveri energetici europei in drastico aumento.

La Direttiva Epdb così concepita è insufficiente

La Coalizione sottolinea che la Direttiva sul rendimento energetico degli edifici (Epdb – Energy performance of buildings directive), parte della strategia dell’Unione per la decarbonizzazione delle abitazioni e la lotta alla povertà energetica, è insufficiente per le abitazioni peggiori e deve includere standard minimi di rendimento (Meps – European union minimum energy performance standards) con garanzie sociali per incentivare le ristrutturazioni e proteggere i più vulnerabili.

Alloggi indecenti, non efficienti e insicuri sono alla base della povertà energetica. 

Il 75% del patrimonio edilizio dell’UE è considerato inefficiente, il che comporta un onere annuale per la salute pubblica stimato in oltre 140 miliardi di euro.

La Direttiva Epbd offre un’opportunità tangibile per creare in Europa case sostenibili per tutti, calde ed efficienti dal punto di vista energetico, interrompendo allo stesso tempo la dipendenza dai combustibili fossili. Ma la legislazione attuale non prevede i fondi e le sovvenzioni di cui hanno più bisogno gli edifici con le prestazioni peggiori e le famiglie a basso reddito. 

Laia Segura, responsabile della campagna per la giustizia climatica ed energetica di Friends of the Earth Europe e coordinatrice della Coalizione per il diritto all’energia, ha dichiarato: “L’UE non ha fatto abbastanza per rinnovare gli edifici e il costo della sua inazione è ora sostenuto dalle persone più vulnerabili. I ministri dell’UE devono garantire che questa legislazione dia priorità agli standard per le abitazioni non sicure e inefficienti e creare una tabella di marcia per la decarbonizzazione delle abitazioni delle famiglie a basso reddito attraverso fondi e sussidi mirati per le famiglie vulnerabili”.

La soluzione è a portata di mano: standard minimi di prestazione energetica con garanzie sociali

Includendo nella direttiva Epbd gli standard minimi di prestazione energetica con garanzie sociali, gli Stati membri saranno in grado di identificare il patrimonio abitativo da ristrutturare. Inoltre, offre una visione della catena di fornitura e delle opportunità di investimento, oltre a indirizzare l’uso dei fondi pubblici.

Se l’UE non riesce a garantire standard minimi elevati per le abitazioni, è probabile che i finanziamenti vengano dirottati e utilizzati per altri tipi di edifici in altri settori, lasciando indietro le abitazioni.

La crisi dei prezzi dell’energia incrementerà il numero dei vulnerabili

La crisi dei prezzi dell’energia rende ancora più urgente la realizzazione di strategie a lungo termine per eliminare la povertà energetica. Monitorare i danni per proteggere le famiglie vulnerabili dall’aumento vertiginoso dei prezzi dell’energia quest’inverno è fondamentale, ma da solo non risolverà la crisi energetica né sradicherà la povertà energetica.

Soluzioni a lungo termine per sradicare la povertà energetica alla base

Sono necessarie soluzioni a lungo termine per affrontare una delle cause più importanti della povertà energetica: abitazioni inadeguate e insicure che nuocciono alla salute e al benessere delle persone. 

“Case dignitose dovrebbero essere uno standard e una priorità politica”, aggiunge Sabrina Iannazzone, responsabile delle politiche e dell’advocacy della Rete europea contro la povertà.

Il riavvio della Direttiva sugli edifici è un’opportunità cruciale per fornire ristrutturazioni domestiche che ridurranno drasticamente le bollette energetiche delle famiglie, apporteranno miglioramenti tangibili alla vita quotidiana delle persone e mostreranno i benefici della transizione energetica.


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