Gli edifici, che siano le nostre case, le scuole o gli uffici, sono dei luoghi dove trascorriamo gran parte della nostra vita: dovrebbero quindi assicurarci elevati livelli di comfort. In Italia, l’81,4 per cento degli immobili è stato costruito prima del 1990 e circa il 70 per cento è di classe energetica inferiore alla D. Sono stabili vecchi e poco efficienti, che andrebbero rigenerati in modo intelligente per tornare a svolgere le loro funzioni più importanti.
I vantaggi degli smart building
“Gli edifici smart garantiscono un miglioramento del comfort e della salute degli individui, grazie a sistemi innovativi che permettono l’accesso a servizi avanzati, che spaziano dalla sicurezza alla manutenzione predittiva, fino alla telemedicina”, spiega Benedetta Brioschi, Partner e Project Leader della Community Smart Building di The European House – Ambrosetti.
Leggi anche: Il potenziale degli smart building in Italia
Inoltre, “l’efficientamento degli edifici consentirebbe una riduzione fino al 24 per cento dei consumi energetici e fino al 5 per cento di quelli idrici, abilitando allo stesso tempo un calo delle emissioni di CO2 fino al 28 per cento e assicurando al Paese un risparmio economico fino a 14 miliardi di euro l’anno”, prosegue Brioschi.
Le percezioni degli italiani
Il risparmio energetico (30,2 per cento) e la riduzione delle emissioni di CO2 (26,4 per cento) rappresentano i benefici più evidenti agli occhi dei cittadini che, invece, non appaiono sufficientemente consci dei vantaggi che la rigenerazione del patrimonio immobiliare garantirebbe loro dal punto di vista della comodità e della salute.
Noi come Community stiamo facendo delle proposte per valorizzare gli investimenti delle persone sulla casa, ma servono incentivi per i cittadini, per sostenere la transizione verso una casa “smart”.
La nuova Direttiva #CaseGreen ci aiuterà, perché prevede l’introduzione di un…
— The European House – Ambrosetti (@Ambrosetti_) February 16, 2024
Del resto, il 64,1 per cento degli italiani dispone di informazioni scarse, generiche o nulle riguardo al concetto di “edificio intelligente”, nonostante la filiera coinvolga solo in Italia 35 settori e 180 sottosettori industriali, per un totale di 626mila occupati. Sono i dati che emergono dall’ultima survey realizzata da The European House – Ambrosetti nell’ambito della Community Smart Building.
Gli obiettivi della Community Smart Building
Lanciata nel 2022, l’iniziativa mira a fungere da “piattaforma di confronto e di produzione di conoscenza sul tema, favorendo il dialogo e le relazioni tra gli attori dell’industria e il sistema istituzionale, così da produrre contenuti e proposte per promuovere l’evoluzione del parco immobiliare italiano come opportunità di crescita e di modernizzazione del Paese”, continua Benedetta Brioschi.
Leggi anche: Edifici intelligenti come facilitatori della transizione ecologica e digitale
“I principali ostacoli percepiti riguardo alla diffusione degli smart building sono i costi elevati delle tecnologie, la difficoltà di accesso agli incentivi e la complessità degli iter autorizzativi. Occorre lavorare su una strategia di comunicazione efficace per avvicinare i cittadini a questi temi, raccontando i vantaggi, il ritorno sugli investimenti e le best practice con una comunicazione meno tecnica e più comprensibile per l’utente medio finale, che sappia così valorizzare l’importanza di questi interventi”, conclude la dottoressa Brioschi.
Per ricevere quotidianamente i nostri aggiornamenti su energia e transizione ecologica, basta iscriversi alla nostra newsletter gratuita
e riproduzione totale o parziale in qualunque formato degli articoli presenti sul sito.